mercoledì 31 maggio 2017

Il cinema di Billy Wilder

testo tratto da wikipedia e filmati tratti da youtube

Billy Wilder, pseudonimo di Samuel Wilder (Sucha Beskidzka, 22 giugno 1906 – Beverly Hills, 27 marzo 2002), è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico austriaco naturalizzato statunitense..
È considerato uno dei registi e sceneggiatori più prolifici ed eclettici nella storia del cinema statunitense ed è divenuto celebre come il padre della commedia brillante americana.
Se già dal 1934 aveva debuttato come regista in Francia, è di fatto solo nel 1942 che Wilder riuscì a dirigere il suo primo vero film, la commedia Frutto proibito (1942), interpretata da Ginger Rogers e Ray Milland che, in forza degli equivoci e dei travestimenti che ne caratterizzarono la brillante trama, segnò quello che diventerà il tipico stile di Wilder nella narrazione cinematografica, da cui egli trarrà risultati artisticamente magistrali.


Il secondo film da regista, I cinque segreti del deserto (1943), basato su un lavoro teatrale di Lajos Biró, ma reso attuale e ambientato nella guerra contro Erwin Rommel (interpretato da Erich von Stroheim, altro emigrato austriaco che pare collaborò con Wilder e Brackett a qualche dialogo), fu di tutt'altro genere. 

Wilder e il dramma

Il successivo La fiamma del peccato (1945), tratto da un romanzo di James M. Cain e sceneggiato con Raymond Chandler (che odiò il film e Wilder stesso[1]), è considerato uno dei classici del genere noir, e ottenne la nomination agli Oscar per la migliore regia. L'indimenticabile interpretazione di Barbara Stanwyck e la suggestiva fotografia di John Seitz contribuirono al grande successo del film, del quale esiste un remake televisivo girato nel 1973 da Jack Smight con lo stesso titolo.



Nel 1946 Wilder vinse i primi 2 dei 7 Oscar della sua carriera, in veste sia di sceneggiatore che di regista del film drammatico Giorni perduti (1945). Anche se la guerra non era ancora terminata, e i veterani disadattati e alcolisti non popolavano ancora l'immaginario filmico degli americani, il film narrò il fallimento e la solitudine del protagonista (Ray Milland, premiato anch'egli con l'Oscar per la sua interpretazione), le cui allucinazioni vennero filmate con un uso sapiente dei chiaroscuri e dei piani di messa a fuoco, ispirati al cinema espressionista del decennio precedente.



Due anni più tardi fu la volta de Il valzer dell'imperatore (1948), commedia musicale con Bing Crosby, qui senza l'abituale partner artistico Bob Hope, e con Joan Fontaine, che nello stesso anno girò Lettera da una sconosciuta (1948) di Max Ophüls. Successivamente Wilder tornò in Germania per la prima volta dopo la guerra per ambientarvi Scandalo internazionale (1948), una storia d'amore ambientata nella Berlino dell'immediato dopoguerra, con in primo piano il caos della vita notturna e del cabaret dove si esibisce Marlene Dietrich, e i problemi legati alla sopravvivenza e alla pratica della borsa nera.
A questo seguiranno altri capolavori come il noir Viale del tramonto (1950) (Oscar per la sceneggiatura originale, per la scenografia e per la colonna sonora[2]), che si apre con la morte del protagonista (William Holden) e poi ricostruisce la vicenda attraverso la narrazione fuori campo del morto (tecnica usata per la prima volta), che rievoca gli episodi che l'hanno portato a sfuggire ai creditori e a rifugiarsi nella villa di un'anziana diva del muto (interpretata da Gloria Swanson) e del suo strano e laconico domestico (interpretato dall'attore e regista Erich von Stroheim)[


 Fu poi la volta de L'asso nella manica (1951) (nomination per la sceneggiatura scritta con Walter Newman e Lesser Samuels), ambientato nel mondo del giornalismo di provincia, e del cinico film di guerra Stalag 17 (1953) (nomination per la regia e Oscar al migliore attore per il protagonista William Holden).
Wilder e la commedia
Se fino agli anni cinquanta i maggiori successi di Wilder furono rappresentati da pellicole drammatiche, verso la metà del decennio la sua produzione sembrò orientarsi sempre più spesso nella direzione della commedia leggera, esplicitamente ispirata allo stile del suo mentore Ernst Lubitsch (nello studio di Wilder si trovava una targa, ora esposta al Museo del Cinema di Berlino, con scritto: "How would Lubitsch do it?" cioè "Come lo farebbe Lubitsch?"). Grazie a questo genere, Wilder diresse con enorme successo pellicole entrate nella storia del cinema, come Sabrina (1954) con Audrey Hepburn e Humphrey Bogart; 


Quando la moglie è in vacanza (1955), tratto da una commedia teatrale di George Axelrod e uno dei primi grandi successi di Marilyn Monroe, da allora divenuta simbolo dei sogni erotici dell'americano medio e non solo;


 Arianna (1957), per il quale Wilder inaugurò un'altra delle sue importanti collaborazioni, quella con lo sceneggiatore I. A. L. Diamond, A qualcuno piace caldo (1959) (Oscar ai costumi), probabilmente il suo film più famoso e da molti definito "perfetto", nuovamente con la Monroe e, per la prima volta, con Jack Lemmon, attore con cui Wilder collaborerà spesso; 



L'appartamento (1960), vincitore di cinque Oscar nel 1961, ma con altre 5 nomination, tra cui quella ai protagonisti Lemmon e Shirley MacLaine.



Nel frattempo Wilder girò anche L'aquila solitaria (1957), tratto da un libro autobiografico di Charles Lindbergh (qui interpretato da James Stewart), in cui è narrata la storia della prima trasvolata atlantica, e Testimone d'accusa (1957), tratto da un racconto di Agatha Christie e dalla stessa pubblicamente celebrato come il migliore film mai tratto da una sua opera[8].
Negli anni sessanta Wilder diresse ancora quattro commedie esemplari e di grande successo: Uno, due, tre! (1961), in cui si divertì a ironizzare sulle operazioni commerciali con i sovietici, in piena guerra fredda, Irma la dolce (1963) (Oscar alle musiche]), nuovamente con Lemmon e la MacLaine, dei quattro l'unico film a colori,


 Baciami, stupido (1964) con Dean Martin e Kim Novak, divertente commedia degli equivoci, ma anche spunto di riflessione più serio sui sotterfugi del successo, e Non per soldi... ma per denaro (1966), primo film interpretato dalla coppia Lemmon-Matthau (che lavoreranno ancora con il regista in Prima pagina (1974) e in Buddy Buddy (1981)); il film, l'ultimo in bianco e nero diretto da Wilder, frutterà l'Oscar a Walter Matthau e una nomination per la sceneggiatura alla rodata coppia Wilder e Diamond.


Dopo decenni di frenetica attività, negli anni settanta la vena creativa di Wilder apparve poco interessata ad adattarsi al mutare dei tempi. In questo decennio girò Vita privata di Sherlock Holmes (1970), in un momento di amarezza per non essere riuscito a dirigere La strana coppia, la commedia di Neil Simon che fu invece portata sullo schermo dal regista Gene Saks, in cui riprese in qualche modo il tema del confronto quotidiano tra due uomini scapoli, Che cosa è successo tra mio padre e tua madre? (1972) (a suo modo, una nuova variante di "strana coppia"),


 Prima pagina (1974), nuovamente di ambientazione giornalistica, e Fedora (1978).
Con Buddy Buddy (1981), remake del film francese Il rompiballe (1973) di Edouard Molinaro, Wilder chiuse la sua carriera. Ritiratosi dalle scene, morì nel 2002, tre mesi prima del suo novantaseiesimo compleanno per una polmonite.
Regista
Amore che redime (Mauvaise graine), in co-regia con Alexander Esway (1934)
Frutto proibito (The Major and the Minor) (1942)
I cinque segreti del deserto (Five Graves to Cairo) (1943)
La fiamma del peccato (Double Indemnity) (1944)
Death Mills, cortometraggio documentaristico (1945)
Giorni perduti (The Lost Weekend) (1945)
Il valzer dell'imperatore (The Emperor Waltz) (1948)
Scandalo internazionale (A Foreign Affair) (1948)
Viale del tramonto (Sunset Boulevard) (1950)
L'asso nella manica (Ace in the Hole) (1951)
Stalag 17 - L'inferno dei vivi (Stalag 17) (1953)
Sabrina (1954)
Quando la moglie è in vacanza (The Seven Year Itch) (1955)
L'aquila solitaria (The Spirit of St. Louis) (1957)
Arianna (Love in the Afternoon) (1957)
Testimone d'accusa (Witness for the Prosecution) (1957)
A qualcuno piace caldo (Some Like It Hot) (1959)
L'appartamento (The Apartment) (1960)
Uno, due, tre! (One, Two, Three) (1961)
Irma la dolce (Irma La Douce) (1963)
Baciami, stupido (Kiss Me, Stupid) (1964)
Non per soldi... ma per denaro (The Fortune Cookie) (1966)
Vita privata di Sherlock Holmes (The Private Life of Sherlock Holmes) (1970)
Che cosa è successo tra mio padre e tua madre? (Avanti!) (1972)
Prima pagina (The Front Page) (1974)
Fedora (1978)
Buddy Buddy (1981)

venerdì 26 maggio 2017

Ciao Ciao America



Mille bandiere gonfiate dal vento
Con i colori dell’arcobaleno
Ed i sorrisi  dipinti sui volti
Di tanti ragazzi baciati dal sole

Ciao , Ciao Bambina
Mi risuonano in testa  i versi
Di un melodico Modugno, 
(canterebbe Carmen Consoli),
Mentre cammino emozionato 
Gridando il mio no alla guerra

Ciao Ciao Bambina
Ed è mia figlia per la prima volta
Accanto  ai miei passi guerrieri,
Per le strade romane. 

Risuonano accanto le grida  cattive
Di arabi    circondati da Occidente.
Trasportano a spalla un loro compagno
Che si finge morto!
Non c’è gioia nel loro no alla guerra.
Non è come il ballo di quei ragazzi 
che sono passati prima,  a Colle Oppio
Ci portano il dolore  e la cattiveria della lotta.
Non c’è speranza , non c’è salvezza  nella guerra.
Non si fanno prigionieri.

Ciao Ciao Bambina
E leggo il saluto di un marine 
Alla  figlia prima di partire.
Non te ne andare , papà !

Quante volte, America, dovrai sentire 
La chitarra di Jimmy  suonare 
Il tuo inno come rombo di aeroplani
Ed esplosione di bombe ?
Quante volte dovrà cadere nel vento
La risposta alle mie domande?
America orgogliosa  e dolente 
Che piangi i morti delle  due torri
Oggi  sei la capitale del nostro mondo,
Ma mi fa paura  la tua paura.



venerdì 5 maggio 2017

Fantasia




Ricordi ed echi lontani di una gioia
Passata si intrecciano con la pioggia che cade lenta.
Passa un pianino e le sue note si uniscono ai sorrisi di un tempo
Rincorrendosi in un gioco fantastico.
Quel tempo trascorso, sofferto, amato e ormai dimenticato
Come il sole, quando cade  lenta la pioggia
Ed il cielo è grigio,
Mostra i barlumi della sua vita ancora presente.
Il sole piano, inavvertitamente, rompe la parete
Grigia del cielo ed i suoi raggi timidi filtrano per l’aria e la illuminano
…e la pioggia risplende come argento.
Sentimenti dimenticati ed altri ancora,
 e quelli presenti e quelli passati, ed echi sconosciuti
si affacciano nella mente
e cercano la vita perduta.
Giochi di ragazzi, vecchie cantilene,
scoppi di risa e pallide gote tremanti
balenano improvvisi
negli occhi fissi sui vetri della finestra
mentre passa il pianino ed il mio passato.

 Catania 1967