venerdì 25 ottobre 2019

CIAO





Peppuccio...... dai.... mangia!
Guarda...... guarda   sta passando una rondine
guarda ....apri la bocca dai ....
ecco  manda giù la pasta che è buona ... dai!
Ma tu, invece, la bocca non la apri più;
neanche per dirmi, come una volta, che
noi giovani stavamo distruggendo tutto 
senza spiegare come le cose dovevano cambiare 
Ti vedo bella e giovane sposa
 ed io................ vicino  a voi,
a fare da paggetto in chiesa
il giorno del matrimonio
Poi , dopo la cerimonia, siete partiti
ed io, che avevo solo quattro anni ,vi aspettavo
mentre la casa mi pareva vuota.
Allora, cercavo  il mondo arrampicandomi
sulla sedia per arrivare alla finestrella del camerino
da cui guardavo un orto ed un giardino
dove immaginavo di correre verso la mia vita.
Per anni siamo stati una sola famiglia
e le tue figlie erano quasi mie sorelle,
anche quando siamo stati in città diverse.
Milioni di immagini passano nel mio cervello
mentre ci stiamo lasciando
Scorrono in esse la tua vita e la mia
anche adesso che si separano
senza che io riesca ad accettarlo
mentre capisco che un giorno
succederà anche a me.
Cosa ne sarà di tutto quello
che abbiamo amato e ci ha fatto sognare?
Chissà se qualcun altro lo amerà allo stesso modo!

lunedì 21 ottobre 2019

IL MIO PROFILO MIGLIORE



La magia di poter gestire  autonomamente la propria fisicità, al di là dei limiti del tempo, che producono l’invecchiamento, o al di là della bellezza o bruttezza originali, è forse uno dei sogni segreti dell’umanità.
Una rivincita sul naturale decadimento o sulla disparità fisiche delle condizioni di partenza.
La possibilità di esercitare ancora la seduzione ed il desiderio.
Tutto questo è in qualche modo una possibilità legata alla realtà virtuale.
Si , certo , comporta la menzogna. Dovrai creare un profilo falso della tua identità fisica e rinunciare alla tua naturalezza. Dovrai rinunciare soprattutto ad essere desiderata per quello che sei veramente.
Ma poi…….. chi sei veramente? Chi ti rappresenta meglio…….. il tuo fisico o la tua anima?
La tentazione è grande!
Claire , una bella donna cinquantenne,  una brava docente universitaria , si ritrova all'improvviso sola. Il suo rapporto sentimentale, a cui si era completamente dedicata,  è finito  e le è stata preferita una ragazza ventenne. Claire desidera ancora essere amata e desiderata. Dapprima, si rende disponibile a rapporti saltuari di puro piacere, che non vanno  al di là di questa dimensione. Ad un certo punto, si fa tentare dalla realtà virtuale e si presenterà con il volto di una giovane ventenne. Forse, quasi per dimostrare a se stessa di essere ancora una persona desiderabile, come era stata in passato, da giovane: il suo profilo migliore.


Il gioco le riesce in parte perché la fisicità incombe su ogni nostra storia. Perché ,in realtà, corpo e mente sono indissolubili.
Il limite della realtà virtuale presto o tardi arriva; a meno di non uscire mai dalla stessa ed accontentarsi solo di quella dimensione che, tuttavia, ad un certo punto si dimostra per quella che è : virtuale, appunto.
La storia e la ricerca del film cercano di esplorare le varie possibilità e le conseguenze personali  insite in un rapporto ed in scelte di questo genere, mostrandoci  , alla fine,  i limiti ed in qualche modo la patologia ad esso connesse.
Riuscirà Claire ad avere una nuova possibilità nella vita reale? Sarà la vita stessa a deciderlo.
Un film interessante ed attuale “ Il mio profilo migliore” ( Celle que vous croyez ) propostoci dal regista francese Safy Nebbou e tratto dal romanzo “Quella che vi pare”  di Camille Laurens. Brava e credibile nel ruolo della protagonista la stupenda Juliette Binoche. Ottima l’interpretazione anche di François Civil nel ruolo  del giovane fotografo Alex e di Nicole Garcia in quello della psicoterapeuta.
Il film è stato presentato al Festival di Berlino 2019 nella sezione Berlinale Special.

mercoledì 9 ottobre 2019

JOKER



Gotham è una città che non esiste, ma che, purtroppo, somiglia a molte realtà a noi vicine. Sempre più travolte da un esacerbato rancore reciproco e prive di una reale cultura della solidarietà e dell’ascolto dell’altro.   Città con una diffusa povertà e marginalità sociale che affolla le periferie e a cui fa da contraltare, spesso, un’incredibile tracotanza dei potenti nei confronti dei più deboli.
Joker rappresenta, forse, la sintesi malata di questa contraddizione.
La sua irrefrenabile risata, che, magistralmente, un grande Joaquin Phoenix coniuga contraddittoriamente con una sorta di struggente lamento, rappresenta un grido di lamento e di condanna verso una società che lo ha maltrattato, bullizzato, abbandonato e ignorato.
Contro di essa esplode una violenza malata e incontrollabile che, a modo suo, cerca giustizia, ma che è sempre e comunque una tragedia.
Fin da bambino è stata questa la sua risposta all’abuso : quella strana e incontrollabile risata che somiglia troppo ad un pianto inconsolabile e straziante.
Poi, propiziato forse dalla casualità della vita, quel pianto si trasformerà in un’esplosione di violenza incontrollabile e la sua risata risuonerà sinistra e drammatica nel silenzio della morte.
Arthur Fleck è un  giovane alienato che vive con l'anziana madre Penny in un appartamento dei bassifondi di Gotham City e si guadagna da vivere facendo il pagliaccio.
Dopo essere stato licenziato, sceglierà di chiamarsi proprio “Joker”, un clown, così come era stato definito dal presentatore di una nota trasmissione televisiva, che lo aveva invitato al suo programma, e come veniva acclamato dai cittadini di Gotham che manifestavano in piazza, inneggiando al clown che aveva ucciso nella metropolitana tre collaboratori del potente candidato sindaco, dopo che gli stessi lo avevano aggredito e malmenato.
JOKER è un film denso e complesso diretto da Todd Phillips e, pur basandosi sull'omonimo personaggio dei fumetti DC Comics, ne rappresenta una versione diversa e particolare.
Il personaggio principale Arthur Fleck (Joker) è interpretato da un ottimo Joaquin Phoenix, che non mi stupirei se con questo film si aggiudicasse la statuetta dell’Oscar come miglior attore protagonista. Accanto a lui non si può non sottolineare la bravura di Robert De Niro nel ruolo di Murray Franklin, il conduttore della trasmissione televisiva, e di Zazie Beetz in quello della vicina di casa: Sophie Dumond.
Il film ha vinto il Leone d'oro alla 76ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e penso che lo troveremo fra le prossime nomination all’Oscar.