lunedì 28 marzo 2022

LICORICE PIZZA- Un tuffo nella San Fernando Valley degli anni 70


 

Paul Thomas Anderson con il suo nuovo film “ Licorice Pizza” ci prende per mano e ci conduce in una sala dove ci riporta indietro in un tempo di ricordi. Sembra quasi di assistere ad un insieme di filmati  che ci mostrano brani della   vita dei due protagonisti e di quella San Fernando Valley dove Anderson ha vissuto la sua infanzia e giovinezza ,quando era un patito frequentatore della catena di negozi di dischi “ Licorice Pizza             esattamente come il titolo del film.

“Licorice pizza” come un 33 giri dal colore della liquirizia e dalla forma di una pizza. “Licorice pizza” come un’espressione  che nel gergo comune americano sta ad indicare  un accostamento improponibile come è forse a prima vista la storia d’amore fra il quindicenne Gary Valentine e la venticinquenne Alana Kane.

Eppure, una delle prime canzoni della colonna sonora del film, “July Tree”( cantata da Nina Simone, che accompagna le prime immagini dell’incontro fra i due protagonisti), ci parla  della bellezza di quell’amore.

Sembra di vedere con gli occhi dei due protagonisti le immagini dei loro momenti d’amore , delle ragazzate più eccitanti, dei momenti di speranza , d’impegno e di delusione.  A volte invece guardiamo le immagini come spettatori  o con gli occhi del regista , specialmente quando osserviamo la ricostruzione  di quello che doveva essere la San Fernando Valley negli anni settanta.

Forse, per questo motivo, la storia non è vissuta con lo sguardo di un solo protagonista e può risultare meno appassionata e coinvolgente; ma , in realtà, attraverso le diverse scene sentiamo comunque di calarci in un tempo di ricordi che in qualche modo ci appartengono e ci riportano ai momenti  dell’adolescenza e della prima giovinezza. 

Fra le immagini chiave di questo film c’è la continua corsa fisica  verso la vita  che alternativamente  i due protagonisti intraprendono o per aiutare l’altro che ritengono in difficoltà o per cercarsi  o per raggiungere qualcosa . Vi è tutta l’esuberanza fisica giovanile che non vuole perdere il suo tempo prezioso di vita non ancora realizzata. Poi, vi sono quelle irrefrenabili risate di quando si gioisce insieme dopo aver superato una difficoltà che si riteneva enorme o dopo aver reagito a qualcosa d’insopportabile.

 Accanto alla descrizione della vita giovanile  vi è  dopo anche la descrizione di un mondo adulto pieno di problemi: dalla crisi petrolifera che fa mancare il carburante alle autovetture, alla rigidità delle regole familiari, dal severo giudizio nei confronti delle coppie omosessuali, agli eccessi del mondo che ruota attorno all’ambiente del cinema .

Tutto questo è accompagnato da una bellissima e coinvolgente colonna sonora composta dai brani delle stupende canzoni di Nina Simone, Sonny & Cher, Donovan, David Bowie, Paul McCartney The Doors e molti altri.

Bella la prova del cast di attori del film. Oltre agli affermati Bradley  Cooper e Sean Penn, che interpretano due personaggi dell’ambiente del cinema, vediamo al suo esordio  nel ruolo importante di Gary Valentine il giovane Cooper Hoffmann , figlio del prematuramente scomparso  Philip Seymour Hoffman che tante volte aveva lavorato nei film di Anderson  e la brava Alana Haim ,  membro del gruppo musicale Haim composto con le sue due sorelle. Una notizia interessante è che nel film di Anderson  Alana è presente con tutta la sua  famiglia di origine ebraica; infatti , oltre a lei ci sono anche i suoi genitori e le sorelle  che interpretano di fatto se stessi. Un’altra particolarità è costituita dal fatto che la madre di Alana  insegnava arte in una scuola elementare a Studio City, il quartiere di Los Angeles sulla collina opposta a Hollywood, dove Paul Anderson era uno dei suoi studenti. L’occasione della ripresa dei rapporti fra il regista e la famiglia Haim è nata grazie ad un brano musicale ascoltato alla radio che lo portò ad invitare le ragazze del gruppo Haim a casa sua. In quell’occasione , le ragazze  si lasciarono sfuggire  quel ricordo della madre  facendo riallacciare i rapporti del regista con la sua ex insegnante. Successivamente, la frequentazione è stata assidua e Paul Thomas Anderson si è in qualche modo ispirato ad Alana e la sua famiglia per tratteggiare il personaggio della protagonista femminile di “ Licorice Pizza”.

Il film è stato ben accolto sia dal pubblico che dalla critica e, tra l’altro , ha ricevuto la candidatura agli Oscar 2022  per il miglior film e  per il miglior regista  e la migliore sceneggiatura originale a Paul Thomas Anderson.

 



martedì 22 marzo 2022

BELFAST

 



Sarebbe stata una visione forte e toccante  anche se non fosse stata ulteriormente ingigantita dai sentimenti di rifiuto della sofferenza e della violenza che ogni giorno agitano il nostro cuore e la nostra mente a causa della presenza della guerra in Ucraina .

Non c’è futuro per ognuno di noi quando la violenza prende il posto del dialogo fra persone  che si trovano a vedere e vivere diversamente  per milioni di motivi possibili. La scelta di uccidere, ma anche semplicemente di usare violenza,  è inaccettabile.

 Là nelle strade di Belfast, dove ci conducono le immagini del film, osserviamo l’incredibile contrasto fra una realtà armonica e comunitaria , forse povera ma capace di dialogo e assistenza reciproca, e   l’insofferenza  e la violenza  verso l’ altro solo perché professa una visione religiosa diversa . L’incredibile paradosso è poi che entrambe le parti che si combattono sono due parti religiose credenti in un modo diverso nello stesso messaggio : quello di Cristo che inorridisce al solo vedere usata la sua passione ed il suo sacrificio  in questo modo. La stessa scena in cui un prete  ,nel corso della sua predica,  indica le due strade possibili di scelta religiosa , condannando quella sbagliata, è di una violenza insopportabile.

Come stiamo capendo, guardando  gli ucraini che scappano dalle loro case semidistrutte, i bambini sofferenti , gli uomini alle armi che muoiono  , le donne che piangono i loro cari, la guerra o la violenza sociale comunque si esprima, non lascia indenne nessuno e colpisce la vita quotidiana delle persone, di tutti , dei parenti, dei vicini , dei conoscenti degli sconosciuti. Essa è vicina come non avremmo mai creduto e ci cambia la vita come non avremmo mai pensato.

Il piccolo Buddy lascerà il suo piccolo amore promettendole che tornerà  e la nonna lo lascerà partire pur sapendo che resterà sola  in quella Belfast che tutti amano, chi parte e chi resta e a cui è dedicato il bel film di Kennet Branagh .

Personalmente aggiungerei che non è solo dedicato a chi parte e a chi resta ma anche a chi lo guarda .

La storia raccontata da Branagh scava  nei suoi ricordi d’infanzia e ci riporta nella  Belfast del 1969 devastata dal conflitto nordirlandese, utilizzando  i toni del bianco e nero  quasi per dare alle immagini  un aspetto di storicità . Bella la caratterizzazione dei vari personaggi del gruppo familiare di Buddy che, pur coinvolti in quella difficile situazione, mantengono sempre un atteggiamento  personale positivo verso la vita pieno di coraggio , di fierezza ed anche della capacità di gioire ed amare.

Bravi tutti gli attori fra cui mi piace segnalare  il piccolo Jude Hill ( Buddy),  Caitriona Balfe( madre) Judy Dench( la nonna) e Claran Hinds (il nonno).

Il film ha ottenuto ben sette candidature agli Oscar 2022 e precisamente  per il miglior film, per il miglior regista a Kenneth Branagh, per il miglior attore non protagonista  a Claran Hinds, per la migliore attrice non protagonista a Judi Dench, per la migliore sceneggiatura originale a Kenneth Branagh, per il miglior sonoro a Denise Yarde, Simon Chase, James Mather e Niv Adiri e  per la migliore canzone a Van Morrison per “ Down to Joy”.