Il duello di Dio, era una forma di ordalia (prevista nel diritto germanico e diffusa durante il medioevo in Europa) in cui una
contesa giudiziaria veniva risolta in base all'esito del combattimento fisico
fra i due contendenti. Quello che si
credeva è che l'esito del duello non potesse che premiare , secondo il giudizio
di Dio, quello che era nel giusto. " The last duel" diretto da Ridley
Scott ci racconta la storia relativa
all'ultimo duello giudiziario registratosi
sotto il dominio di re Carlo VI
di Francia nell'anno 1386, ispirandosi al libro di Eric Jager ”L’ultimo duello: La storia vera
di un crimine, uno scandalo e una prova per combattimento nella Francia
medievale (The Last Duel: A True Story of Trial by Combat in Medieval France).
Per realizzare il film, Ridley Scott
si è avvalso del lavoro di sceneggiatura di Ben Affleck, Matt Damon e
Nicole Holofcener. I primi due insieme ad
Adam Driver ed alla bella e brava Jodie Corner rivestono anche il ruolo dei
personaggi protagonisti del film .
Matt Damon è Jean de Carrouges,
un cavaliere per cui l’onore delle armi ed il suo relativo apprezzamento
costituiscono il valore centrale della propria esistenza. Adam Driver impersona
il ruolo di Jacques Le Gris , vecchio amico e compagno d’armi di Jean de Carrouges,
che invece preferisce misurarsi soprattutto con intelligenza e furbizia nello scenario della vita di corte , dei
rapporti di potere, ingraziandosi i
favori del cugino del re , il Conte
Pierre D’alençon ( interpretato da Ben Afflleck). In questo modo, come premio
per i servigi resi al Conte, si trova di fatto a sottrarre al vecchio amico Jean, da
cui si discosta progressivamente, sia una proprietà promessagli come dote per
il matrimonio con la bella Marguerite sia il Capitanato di ,tradizionalmente gestito dalla sua famiglia da generazioni.
Jodie Corner interpreta il ruolo della moglie di Jean de Carrouges: Marguerite,
un personaggio che si rivela come centrale nella storia, rappresentandosi come antesignana di una volontà di emancipazione
femminile , con la ricerca del rispetto della propria persona, anche a rischio
della vita.
Sicuramente di buon livello sia le Musiche di Harry Gregson-Williams, la
Scenografia di Arthur Max ed i Costumi di Janty Yates.
La prima sensazione di fastidio o di critica al film che sorge spontanea dopo aver visto
le tre versioni dei fatti, raccontate secondo il punto di vista dei tre
protagonisti della storia, nasce soprattutto dalla sensazione che la narrazione dell'accaduto sia in realtà
molto simile l'una all'altra e che quindi non ci sia una sostanziale diversità
dei punti di vista. Continuando a ragionarci sopra, invece, si comprende come
questa sostanziale somiglianza delle tre versioni sia in realtà il pregio della
storia raccontata dal film.
In ognuna di esse, infatti, nessuno nega lo stupro di Marguerite, come
magari ci si poteva aspettare : è' questo l'elemento più interessante!
I due maschi duellanti si scontrano per difendere una loro verità che
non ha niente a che vedere con la violenza subita dalla donna.
Jean de Carrouges crede che la moglie sia stata violentata ,ma non si
batte per questo. Egli duella per difendere il proprio onore messo in
discussione dall'avversario : lo scudiero Jacques Le Gris che, pur se era stato
suo amico e compagno d'armi, si era rivelato nel tempo un opportunista
traditore pronto sempre a sottrargli ciò che era legittimamente suo ( una terra
promessagli in dote , il capitanato di ...... ecc. ) fino, addirittura, a violentargli la moglie.
Jacque le Gris, a sua volta, non
nega lo stupro ma lo considera un atto
di passione nei confronti di Marguerite e quindi pienamente legittimo anche
perché , vincendo le sue resistenze, la liberava dalla soggezione verso un
marito non degno di lei e la rendeva
libera di vivere una passione malcelata nei suoi confronti .Le Gris violentando
Marguerite la rendeva libera!
In ogni caso, Marguerite è puro oggetto delle decisioni di vita dei due
uomini.
Poi, c'è la terza versione dei
fatti : quella di Marguerite. Anche in questa lo stupro non è mai negato, ma,
finalmente, si rivendica il diritto della donna di poter scegliere il proprio
comportamento senza esserne costretta. La suocera l'aveva avvertita di restare
in silenzio per evitare gravi
conseguenze, ma Marguerite non intende tacere e , antesignana rispetto ai
tempi, pretende rispetto rischiando anche di essere bruciata, con l'accusa di
falsa testimonianza, nel caso in cui l'esito del " Duello di DIo" le
sia sfavorevole.
Un film che sembra raccontarci una storia d’azione , di battaglia e di
duello ma che invece , alla fine , ci fa riflettere sui costumi e le relazioni presenti
in quell’epoca storica, strizzando anche l’occhio ai nostri tempi.
Ridley Scott riesce a raccontarci, come sempre nei suoi film , gli
avvenimenti ed i sentimenti dei protagonisti alternandoli con scene di battaglia
e di duello di bella intensità e spettacolo, regalandoci un prodotto complessivo di buon livello, grazie anche all’ottima
interpretazione di tutti i protagonisti,
capaci di calarsi con convinzione e credibilità nei propri ruoli.
Il film è stato presentato fuori concorso al 78° festival del cinema di Venezia
ed è finalmente visibile da ottobre 2021 nelle sale cinematografiche italiane.