venerdì 29 ottobre 2021

THE LAST DUEL


 

Il duello di Dio, era una forma di ordalia (prevista nel  diritto germanico e diffusa  durante il medioevo in Europa) in cui una contesa giudiziaria veniva risolta in base all'esito del combattimento fisico fra i due contendenti.  Quello che si credeva è che l'esito del duello non potesse che premiare , secondo il giudizio di Dio, quello che era nel giusto. " The last duel" diretto da Ridley Scott  ci racconta la storia relativa all'ultimo duello giudiziario registratosi  sotto il dominio  di re Carlo VI di Francia nell'anno 1386, ispirandosi al libro di  Eric Jager ”L’ultimo duello: La storia vera di un crimine, uno scandalo e una prova per combattimento nella Francia medievale (The Last Duel: A True Story of Trial by Combat in Medieval France).

Per realizzare il film, Ridley Scott  si è avvalso del lavoro di sceneggiatura di Ben Affleck, Matt Damon e Nicole Holofcener. I primi due insieme  ad Adam Driver ed alla bella e brava Jodie Corner rivestono anche il ruolo dei personaggi protagonisti del film .

Matt Damon  è Jean de Carrouges, un cavaliere per cui l’onore delle armi ed il suo relativo apprezzamento costituiscono il valore centrale della propria esistenza. Adam Driver impersona il ruolo di Jacques Le Gris , vecchio amico e compagno d’armi di Jean de Carrouges, che invece preferisce misurarsi soprattutto con intelligenza e furbizia  nello scenario della vita di corte , dei rapporti di potere,  ingraziandosi i favori del cugino del re  , il Conte Pierre D’alençon ( interpretato da Ben Afflleck). In questo modo, come premio per i servigi resi al Conte, si trova   di fatto a sottrarre al vecchio amico Jean, da cui si discosta progressivamente, sia una proprietà promessagli come dote per il matrimonio con la bella Marguerite sia il Capitanato di   ,tradizionalmente  gestito dalla sua famiglia da generazioni. Jodie Corner interpreta il ruolo della moglie di Jean de Carrouges: Marguerite, un personaggio che si rivela come centrale nella storia, rappresentandosi  come antesignana di una volontà di emancipazione femminile , con la ricerca del rispetto della propria persona, anche a rischio della vita.

Sicuramente di buon livello sia le Musiche di Harry Gregson-Williams, la Scenografia di Arthur Max ed i Costumi di Janty Yates.


La prima sensazione di fastidio o di critica  al film che sorge spontanea dopo aver visto le tre versioni dei fatti, raccontate secondo il punto di vista dei tre protagonisti della storia, nasce  soprattutto dalla sensazione che  la narrazione dell'accaduto sia in realtà molto simile l'una all'altra e che quindi non ci sia una sostanziale diversità dei punti di vista. Continuando a ragionarci sopra, invece, si comprende come questa sostanziale somiglianza delle tre versioni sia in realtà il pregio della storia raccontata dal film.

In ognuna di esse, infatti, nessuno nega lo stupro di Marguerite, come magari ci si poteva aspettare : è' questo l'elemento più interessante!

I due maschi duellanti si scontrano per difendere una loro verità che non ha niente a che vedere con la violenza subita dalla donna.

Jean de Carrouges crede che la moglie sia stata violentata ,ma non si batte per questo. Egli duella per difendere il proprio onore messo in discussione dall'avversario : lo scudiero Jacques Le Gris che, pur se era stato suo amico e compagno d'armi, si era rivelato nel tempo un opportunista traditore pronto sempre a sottrargli ciò che era legittimamente suo ( una terra promessagli in dote , il capitanato di ...... ecc. )  fino, addirittura, a violentargli la moglie.

Jacque le Gris,  a sua volta, non nega  lo stupro ma lo considera un atto di passione nei confronti di Marguerite e quindi pienamente legittimo anche perché , vincendo le sue resistenze, la liberava dalla soggezione verso un marito non degno di lei  e la rendeva libera di vivere una passione malcelata nei suoi confronti .Le Gris violentando Marguerite la rendeva libera!

In ogni caso, Marguerite è puro oggetto delle decisioni di vita dei due uomini.

Poi, c'è la terza  versione dei fatti : quella di Marguerite. Anche in questa lo stupro non è mai negato, ma, finalmente, si rivendica il diritto della donna di poter scegliere il proprio comportamento senza esserne costretta. La suocera l'aveva avvertita di restare in silenzio  per evitare gravi conseguenze, ma Marguerite non intende tacere e , antesignana rispetto ai tempi, pretende rispetto rischiando anche di essere bruciata, con l'accusa di falsa testimonianza, nel caso in cui l'esito del " Duello di DIo" le sia sfavorevole.

Un film che sembra raccontarci una storia d’azione , di battaglia e di duello ma che invece , alla fine , ci fa riflettere sui costumi e le relazioni presenti in quell’epoca storica, strizzando anche l’occhio ai nostri tempi.  

Ridley Scott riesce a raccontarci, come sempre nei suoi film , gli avvenimenti ed i sentimenti dei protagonisti alternandoli con scene di battaglia e di duello di bella intensità e spettacolo, regalandoci un prodotto  complessivo di buon livello, grazie anche all’ottima interpretazione di  tutti i protagonisti, capaci di calarsi con convinzione e credibilità nei propri ruoli.   

Il film è stato presentato  fuori  concorso al 78° festival del cinema di Venezia ed è finalmente visibile da ottobre 2021  nelle sale cinematografiche italiane.