Chiron non ha avuto fortuna
neanche nella notte forse socialmente più importante della sua vita : quella
degli Oscar.
Il protagonista, il regista Barry Jenkins , produttori, attori e
tutta l’equipe che ha collaborato alla realizzazione di “ Moonlight” hanno
dovuto, infatti, aspettare che si facesse chiarezza sull’errore, che aveva
portato ad una iniziale premiazione di “
La la land” , per poter finalmente salire a loro volta sul palco e ricevere gli
applausi e l’Oscar per il miglior film
dell’anno.
Moonlight ha potuto così aggiungere questo premio a quelli già ottenuti
con la premiazione di Mahershala Ali per miglior attore non protagonista e di Barry Jenkins e Tarell Alvin McCraney per
la migliore sceneggiatura non originale.
Basato sull'opera teatrale “ In Moonlight Black Boys Look Blue” dello
stesso Tarell Alvin McCraney , il film ci parla delle difficoltà e della
solitudine che caratterizzano il
percorso di una giovane vita nei
quartieri periferici americani. La narrazione è suddivisa in tre parti in cui
il protagonista è ancora bambino , quindi adolescente ed infine giovane adulto.
Il “ piccoletto”, il bambino nero che osserviamo muoversi solo e
spaventato nella prima parte del film non ha una casa, né una famiglia che possano definirsi tali ed,
alla fine, forse neanche un nome con cui essere chiamato (almeno un riferimento ad una sua dignità identitaria).
L’unica figura presente ,o per meglio dire assente, è quella femminile di una
madre che si occupa di lui solo per manifestargli la terribile ambiguità dei
propri sentimenti, divisi fra il fastidio e l’intralcio della presenza del
figlio nella sua vita e la coscienza di
provare per lui un affetto materno insopprimibile.
La realtà vissuta dal “
piccoletto “ sarà tuttavia quella di una madre da odiare.
Assente, perché perennemente
presa fra l’assunzione di droga e l’esercizio della prostituzione, e
terribilmente presente quando lo scaccia di casa perché impegnata a svolgere la “ professione” o quando lo rimprovera per aver fatto tardi o
non essere ancora andato a scuola.
Per il resto, il “ piccoletto “
vive nella più completa solitudine, in
balia della strada , dei suoi pericoli e
delle sue difficoltà. La sua sostanziale diversità attirerà poi i “bulli” , i cani da guardia del gregge che
si sentono in dovere di punire e perseguitare
tutti coloro che con il loro atteggiamento e comportamento attirano la
loro attenzione , rappresentando già questo un elemento di colpa.
Sfuggendo ad una di queste
persecuzioni “il piccoletto” incontrerà l’unica figura maschile adulta di riferimento
della sua vita: Juan, lo spacciatore di origine cubana, che si prenderà cura di
lui, insieme alla sua donna “Teresa”, anche se occasionalmente.
Sarà Juan ad insegnargli a rilassarsi nell’acqua ed imparare a nuotare e
a tentare di essere comunque se stesso.
Sarà Juan a raccontargli che sotto i raggi della luna i piccoli bambini neri
diventano “blu”: belli e magici, come gli aveva spiegato tanti anni prima una vecchia
signora.
Il rapporto con l’acqua , con il mare sotto i raggi della luna saranno
una delle aree di rifugio per il giovane “ Chiron”. Solo in quella situazione
potrà sentirsi anche lui “ blu” e finalmente, senza paura né agitazione, potrà
stare sdraiato nel silenzio , di fronte al
mare ad ascoltare i battiti del suo cuore.
Tutto intorno, tuttavia, la situazione è sempre più pesante. Morto Juan,
l’unica figura di riferimento positivo rimane la sua donna Teresa, che tuttavia,
per Chiron, non ha la stessa rilevanza di quella dello scomparso. La figura di Juan
non doveva scontrarsi con quella di un padre mai conosciuto; mentre, Teresa si misura
con quella reale di una madre sempre più pesante. Le persecuzioni continuano e l’unico momento
di vera serenità rimane quello davanti
al mare, sotto i raggi della luna.
Sarà proprio in quella situazione che dividerà quel momento d’intimità e di verità con l’unico amico presente nella sua
adolescenza in un miscuglio di sensazioni
che avranno pure un risvolto sessuale. Un’amicizia contraddittoria e
inaffidabile che dietro la pressione persecutoria del bullismo porterà proprio
l’amico Kevin a massacrarlo di pugni lì per la strada, davanti ai suoi nemici. Ma
la misura è colma, ed il giovane Chiron,
seguendo in cuor suo la figura di riferimento maschile adulta di Juan, prima prenderà a sediate il capo dei “ Bulli”,
lasciandolo a terra e poi, dopo un
periodo di galera , giovane e possente adulto
diventerà uno spacciatore di droga rispettato e temuto dai suoi gregari.
Il simbolo del successo sarà come
per Juan la macchina di lusso con cui si
sposta per il quartiere , e poi la pesante collana dorata al collo ed altro ancora.
E’ solo a questo punto che potrà forse fare i conti con il proprio
passato.
Sarà disposto, quindi, a rivedere la madre, accettandone il tardivo
pentimento e la manifestazione d’amore. Accetterà anche di rivedere l’amico
inaffidabile e controverso della sua adolescenza, che ha rappresentato,
comunque, l’unica sua esperienza affettiva.
I due giovani adulti , reduci
ognuno dalle proprie esperienze, si rincontreranno riuscendo ad aprire ancora il loro cuore e
forse tentando un futuro di amici , di amanti o chissà cosa?
Non importa, se ,comunque, riusciranno ad aiutarsi
reciprocamente ad essere se stessi e
riscoprirsi “ blu” sotto i raggi della luna.