POESIE -L'IMPEGNO





La mia terra



Amo la mia terra,la sua aria,
le sue notti stellate ed i suoi caldi mattini.
Amo i suoi rossi tramonti
E la voce del suo mare  quando scoiabordia l’arena
Amo la calma e la furia del suo vulcano
Ed il giallo e il verde dei suoi campi.


Amo la sua gente
Che soffre per un raccolto mancato
Amo le case  bianche nella campagna
I buoi stanchi e ossuti, l’odore del fieno.
Amo i suoi pastori e le greggi sparute
Amo la sua povertà ed il suo fremito di vita
Amo la rabbia della sua gente
Che per troppo tempo
Ha ingoiato amaro.



Catania  1968



Lavoro artigiano







Lavoro  artigiano è modellare la creta umida
E sporcarsi le mani  per una creatura,
Che avrà vita, se tu ne avrai
E spremere l’anima fino all’ultima goccia di sangue che ti porta il passato
Per colorare d’arancio e d’azzurro
I giardini del sentiero che hai percorso nei barlumi di veglia
Incespicando nel sonno nero e rosso della profondità
Dell’essere strano e infinito della  Terra,
Madre di ogni passione e di ogni fremito,
Genitrice, musica nera di un rito ripetuto da secoli
Sul cui fondo sei stato concepito e concepirai: ….Uomo!
Venuto da un nulla  che mai è stato così  corposo come alla tua origine,
Delirio di forme e suoni che squarciano il creato in un urlo di affermazione,
Miracolo di trasformazione e di  volontà di una specie che si cerca eterna.
Uomo…. Creatore… Amante…Artigiano dell’anima,
Che scava  nei ricordi e nelle speranze della storia
Per consegnare il frutto caldo e polposo irrorato di vita
Alle fauci del figlio e di colui che vorrà mangiarne,
Smussatore d’avversità, ricercatore di mari mai visti,
Astronauta, vigliacco e temerario:….. la scelta di vita.
Affascinato dalle sirene, perduto negli occhi di  Sirio,
Innamorato della luna, cantore della bruttezza e della nefandia,
Pure sempre  Uomo, artigiano dell’anima e della speranza.






‘68




Un cappotto rosso e dei capelli neri
Sul suo viso da cerbiatto
Parlava tesa e fremente tra i fumi di cento sigarette
E già sapevo che un giorno l’avrei guardata negli occhi
Per chiederle tutto.

L’assemblea continuava
Ed io l’avevo attesa per anni.
L’aria sapeva di Pisa ,Bologna, di Trento.
A Roma………………non si aspettava più.

Il rosso delle bandiere  era spiegato al vento
 quel giorno di maggio che per la prima volta  scendevo in piazza
E ricordo il distintivo
Che  una faccia sconosciuta mi appuntò sul petto.

Era facile cantare la rabbia e l’amore
Aspettando insieme la risposta alle idee.
Già il partito mi chiedeva tanto
Quando nelle nostre riunioni
Parlasti del mio sorriso e la storia appena
Iniziata  era impedita  da un altro amore.
Quante volte eppure stringesti le mie mani
Quando la paura ci prendeva e zitti si andava avanti
E mi domando se qualche volta
pensi a quei tempi…ora che avrai dei bimbi!
E mi chiedo cosa dirai loro se , adulti,
ti parleranno di ciò di cui  Noi …parlavamo
O avrai già dimenticato quando…..
piangendo mi dicesti …. Resta!


Facevo le smorfie agli elogi di Stalin
Poi che te ne sei andata,
quando qualcuno diceva che la rivoluzione era alle porte
e invece la gente se ne andava via.
Eppure , era vero che insieme la speranza era tanta 
E la sua forza tremenda.

Tornò Milano a farci innamorare.
Quando Lei arrivò, parlava dei cattolici
E sembrava sempre dentro una casa di vetro
A perdersi nei suoi mille impegni.

Ci ritrovammo a parlare , già stanchi
E l’amicizia ci spinse a guardare gli anni vissuti,
preconizzando il significato politico del privato.


Oggi ne parlerei ancora
Ora che gli anni sono passati
e il lavoro ci tiene lontani da noi stessi.
Eppure la forza è ancora intatta
E la rabbia è lì , intera , terribile, presente
E il dolore dell’abbandono è tanto
Quando non posso fare a meno di considerare
Quei giorni il nostro punto di  riferimento.


LA DIGNITA’



Il MURO DELLA DIGNITA’ EROSO DA MILLE SFIDE
BAGLIORI DI LUCE ANCORA PRESENTI NELLA MENTE
RICORDI DI EMOZIONI, SOGNI TIMIDI……………….
ED UNA GABBIA DORATA INTORNO COME FINE.
BANDIERE SPIEGATE AL VENTO
MARE DI PAESI MAI CONOSCIUTI
DONNE MAI POSSEDUTE SU CAMPI VERDI O NELLE SPIAGGE DI MEZZANOTTE.
IL CIELO DI ISTANBUL!
IL ROSSO TRAMONTO SUL TEVERE
MENTRE LA GONDOLA SCIVOLA SUL  MARE!
UN CARTELLINO DA TIMBRARE E…………….
TANTE… TANTE………TANTE BUONE PAROLE!
GIORGINA CON LA SUA VITA SPEZZATA
ED I COMPAGNI TUTTI……………………..
QUELLI ALTERI E …..QUELLI FALSI………
E QUELLI VERI………. POVERETTI!
LA VITA ………. LA MORTE………LA VITA MAI SPENTA
LA PAURA IN AGGUATO, IL TORMENTO
LA VITA MAI SPENTA…………SEMPRE.




ARCADIO





ARCADIO riposa seduto sulla terra nuda al calar del giorno.
Il corpo è stanco del lavoro e delle liti quotidiane
E la fatica è ancora più dura perché non ha risposta, non ha divenire.

MA al calar del sole, nel campo, sulla nuda terra,…. ARCADIO è teso,…. vigile,
Il cervello è  sveglio e pronto a riprendere le fila  di una volontà che non dispera.
I suoi sensi, intorpiditi dalla crudezza del quotidiano,
 sembrano risvegliarsi ai primi cenni della sera.
Gli occhi scintillano, colpiti dai bagliori  della città perduta nelle ombre della lontananza.
Gli echi del pernottare e i canti d’amore e di festa ritornano ad incuriosire la sua anima.

ARCADIO sente un dolce calore  crescergli dentro:
Un soffio lieve di primavera e di contentezza.
Il suo cuore esiste ancora… palpita.
La smorfia  di disgusto  comincia a sciogliersi e con questa anche il ghigno  feroce
con cui ha Mascherato  durante il giorno il suo risentimento.
Adesso il suo volto  ha un’espressione seria e naturale,  dipinta di bellezza.

Ogni cosa  va perdendo i suoi contorni nel buio della notte.
Domani  tutto sarà finito ed il quotidiano c’ingoierà nelle sue spire, rinnovando le sue scadenze;
Ma il domani è lontano……………….e lo spirito, ancora  snello ed agile, è architetto del futuro.


ARCADIO, seduto sulla nuda terra, al calar del giorno……..pensa!



Ciao, Ciao America

Mille bandiere gonfiate dal vento
Con i colori dell’arcobaleno
Ed i sorrisi  dipinti sui volti
Di tanti ragazzi baciati dal sole

Ciao , Ciao Bambina
Mi risuonano in testa  i versi
Di un melodico Modugno,
(canterebbe Carmen Consoli),
Mentre cammino emozionato
Gridando il mio no alla guerra

Ciao Ciao Bambina
Ed è mia figlia per la prima volta
Accanto  ai miei passi guerrieri,
Per le strade romane.

Risuonano accanto le grida  cattive
Di arabi    circondati da Occidente.
Trasportano a spalla un loro compagno
Che si finge morto!
Non c’è gioia nel loro no alla guerra.
Non è come il ballo di quei ragazzi
che sono passati prima,  a Colle Oppio
Ci portano il dolore  e la cattiveria della lotta.
Non c’è speranza , non c’è salvezza  nella guerra.
Non si fanno prigionieri.

Ciao Ciao Bambina
E leggo il saluto di un marine
Alla  figlia prima di partire.
Non te ne andare , papà !

Quante volte, America, dovrai sentire
La chitarra di Jimmy  suonare
Il tuo inno come rombo di aeroplani
Ed esplosione di bombe ?
Quante volte dovrà cadere nel vento
La risposta alle mie domande?
America orgogliosa  e dolente
Che piangi i morti delle  due torri
Oggi  sei la capitale del nostro mondo,
Ma mi fa paura  la tua paura.




VORREI



Vorrei saper donare un fiore ad un bimbo di Kandahar
Per spiegargli che può ricevere qualcosa di diverso da una bomba
Vorrei saper chiudere con un bacio la bocca della madonna algerina
Aperta in un muto urlo di dolore
Vorrei saper  cantare e suonare per dare gioia a chi mi ascolta
Vorrei saper giocare innocente come un bimbo
Vorrei saper raccontare le esperienze che giudico importanti
Vorrei saper  ascoltare le ragioni di chi mi parla
Vorrei saper combattere per  ciò che credo giusto
Vorrei saper colpire con forza il  ghigno del prepotente
Vorrei saper ridere  e scherzare leggero come l’aria
Vorrei saper asciugare le lacrime del dolore
Vorrei saper amare ed essere amato senza timore
Vorrei saper cogliere tutte le  possibilità
Vorrei saper riconoscere e osservare la bellezza
Vorrei saper volare trasportato dal vento
Vorrei saper nuotare nel mare più azzurro
Vorrei saper pregare  e credere in Dio
Vorrei saper essere una guida per te
Vorrei……Vorrei sapere chi sono.
Vorrei sapere chi sei.


NOI CHE SOGNAVAMO



Noi ………….che avevamo sognato di cambiare il mondo
 con la forza dell’immaginazione!
Con l’amore per la giustizia! Con la disponibilità ad ascoltare !
Noi………. Impietriti, assistiamo  al dilagare della barbarie!
E’ cresciuta pian piano,  come un’erba innocua ,
 per le strade dell’avidità e dei consumi,
Ha rifiutato ogni richiamo ai valori
definendoli obsoleti e superati
Ha deriso   l’impegno  e  la gentilezza
scambiandoli per debolezza e seriosità.
I nostri figli,  moderni gladiatori,
si mostrano nelle nuove arene televisive.
Guerrieri mediatici  per la nostra soddisfazione.
Poi, è nato l’imbroglio!
La prima menzogna è stata ripetuta  tante di quelle volte
che alla fine  è diventata verità.
Viviamo momenti bui che, giorno dopo giorno,
diventano neri….. lentamente…..
 senza che nessuno di noi cambi le proprie abitudini,
o si aspetti che  qualcosa succeda davvero!
Prendi il cappuccino al bar,
 mentre,  qualche chilometro più in là,
 una testa viene lentamente staccata dal collo di un ragazzo
 con un coltellaccio assassino.
Qualcuno muore  tra le macerie
di una torre  sventrata da un aereo,
 un altro  viene ucciso in una rappresaglia
 di militari ebrei in Palestina,
 salta in aria qualche vagone della metro di Madrid
 E tu entri al lavoro in orario
e pensi agli impegni con gli amici per il fine settimana.
Dove andiamo in vacanza quest’anno?
No!… in Tunisia è meglio evitare… non si sa mai!
Parliamo , parliamo, moriamo,
gridiamo, piangiamo, sogniamo .
A volte restiamo muti
perché le parole sono inadeguate 
ad esprimere il dispiacere che ci lacera il cuore
Sognavamo di cambiare il mondo
e il mondo è maledettamente uguale, .. come sempre.
Per sperare ancora  nel futuro
dobbiamo con pazienza osservare il passato.
Studiare con attenzione chi, precedendoci,
ha messo dei punti fermi
a cui  aggrapparci per ricominciare.
Il livello di civiltà di ogni epoca    
È sempre  stato  il risultato
Dell’ intensa  lotta  morale .
Di uomini che ci indicano, dal passato,
le strade della dignità e dell’onore.
Quello che ci porta a superare i  nostri limiti
per  creare ciò che chiamiamo scienza. cultura .. arte .
Preghiera dei popoli davanti all’eternità
rincorrendo un Dio che si fa desiderare
e che appare con parsimonia
in cambio della nostra libertà.
Basta alla barbarie !
Gridiamolo con forza se ancora possiamo  farlo .
I tempi bui sono  fuori e dentro di noi,
in agguato  con il volto del compagno e dell’amico
Basta con la barbarie!
Noi…….sognavamo di cambiare il mondo!.


Roma, 12/5/2004



LODE AI COMPAGNI MORTI!


LODE AI COMPAGNI MORTI
MENTRE ACCAREZZO  I LORO VOLTI NELLA MIA MENTE.
ASCOLTO LA MUSICA  DEGLI INTI ILLIMANI
CHE “PICCHIO” CERCAVA DI SUONARE CON IL SUO FLAUTO:
- “ RUN RUN SE FUE PA’L NORTE”.
AMICO E COMPAGNO FEDELE………..
 SCHIVO, SEMPLICE E PULITO COME L’ACQUA DI UN RUSCELLO DI MONTAGNA.
IL PRIMO AD ANDARSENE COME MIMMO.
MIMMO CON LA FACCIA DA INDIO , UGUALE IDENTICO AL PROFESSORE B……………..
ARGUTO E FURBO COME UNA VOLPE,
 MA CAPACE DI SLANCI E DI AFFETTO COME POCHI.
 E POI MARCELLO, VIA IMPROVVISAMENTE….
  COME UNO SQUARCIO NEL BUIO,
 PRESTO ! TROPPO PRESTO!
SENZA AVER POTUTO PARLARE ,SENZA ESSERCI PIU’ VISTI,
 SENZA POTER CHIARIRE  PIU NIENTE  DI NIENTE .

E GLI ALTRI ? …………….DOVE SONO GLI ALTRI?
ERAVAMO STATI INSIEME IN MILLE ASSEMBLEE A SOGNARE LA NS VITA .
RIUSCENDO A RIDERE DI TUTTO ED AMARE TUTTO .

DA TROPPO TEMPO ORMAI OGNUNO E…………’LONTANO
LODE  AI MORTI  E ALLA NS GIOVENTU.



CAINO E ABELE


























Nessuno tocchi Abele, il gentile , il lavoratore , il non violento  fratello nostro.

Nessuno lo lasci a terra morente  e affamato vittima della violenza , dell'ingiustizia , dell'invidia, dell'avidità. 

Nessuno si accanisca sulla sua vita,  succhiandogliela  come un  parassita ed affermando che quello è un atto di potenza e di forza. 

Nessuno lasci impunito l'accanirsi sul debole, sul povero, sulle donne , sui marginali , sui diversi.

Nessuno si permetta di spacciare il suo egoismo per ragionevolezza, la sua violenza per necessità, la sua noia di vivere  per disincanto, il suo opportunismo per ribellione.

Nessuno creda  di poter raccogliere quello che non semina ... resterà solo per sempre!

Cosa rimarrà di un uomo se non la passione   per quello che ama ed in cui crede? Per le persone di cui si è preso cura?

Cosa rimarrà  se non  la stima e l'amore delle persone che lo hanno conosciuto?

E' vero... Caino abita nei nostri  cuori
e il primo insegnamento  fu: " chi non  ha peccato scagli la prima pietra"


ma è anche vero che la possibilità  della scelta è nella nostra coscienza 

e ,dopo aver assaggiato il frutto dell'albero, abbiamo la responsabilità del nostro essere liberi. 

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