I PREPARATIVI:
Avevamo
sognato a lungo quel viaggio e cercato di pensare a tutto quello
che potesse essere necessario.
Innanzi
tutto: le ragazze.
A questo era servita la decisione d’iniziare a
fare corrispondenza, per
diventare amici di penna, con il
maggior numero possibile. L’intenzione era di poterle successivamente
incontrare proprio durante il nostro primo viaggio. Scartate quelle che
scrivevano in inglese e da posti troppo lontani, cominciai a rispondere a delle
ragazze francesi, spagnole e maltesi.
Era
l’inizio dell’ultimo anno del Liceo. Quell’anno, avevamo gli esami di maturità
e saremmo stati interrogati sul programma di tutti e cinque anni. Non volevo
neanche pensarci!
Alfio,
l’amico d’infanzia con cui avevamo deciso di partire dopo gli esami, era in
un’altra classe. Con lui avevamo a lungo chiacchierato di questo progetto
durante le vacanze estive precedenti, quando il solleone si prendeva gioco di
noi ed il principale divertimento consisteva nell’ingaggiare interminabili
partite di pallone o tamburelli nella stradina che costeggiava il suo
condominio. Fortunatamente, era una strada senza sbocco e le uniche automobili
che passavano erano quelle dei condomini che venivano a parcheggiare. La strada
era diventata così il nostro personale campo giochi frequentato dai ragazzi del
condominio e da me, che venivo con l‘autobus a trovarli. Io abitavo nel centro
della città, dove non si poteva più giocare in strada, e appena possibile
venivo a casa di Alfio. Eravamo amici e compagni di scuola fin dalla quarta
elementare e sia i suoi genitori, sia il fratello, più piccolo di qualche anno,
mi consideravano di famiglia.
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