giovedì 21 settembre 2023

IO CAPITANO

 



Quello che colpisce in questo splendido racconto, illuminato dalle stupende immagini e  dall'ottima fotografia di Paolo Carnera, è che la gioia di vivere di questi due ragazzi protagonisti   e la forza del loro sogno  riesce a sopravvivere  alle prove più crude e massacranti della vita  e contemporaneamente li aiuta d assumere sempre più importanti  ed impegnative responsabilità.

E' questo un messaggio universale  che riguarda tutti noi , il nostro passato e quello che cerchiamo di trasmettere ai nostri figli: Che solo la forza della passione in cui credi ti aiuterà a vivere  bene le più grandi difficoltà e ti permetterà  di sentirti soddisfatto della tua vita.

 Il grido del protagonista,  quando la nave da lui condotta  arriva in Italia e che da il titolo al film: " io capitano", mostra l'incredulità  e contemporaneamente la bellezza e la contentezza di essere riuscito a portare avanti un'impresa che a tratti sembrava impossibile ma che, completata, lo fa sentire l'eroe dei suoi sogni.

Matteo Garrone, con questo suo film  sulla realtà della migrazione, ci regala il punto di vista di chi parte  e lo fa senza drammatizzarne per forza la motivazione per cercare il nostro consenso. No , i due ragazzi che sfidano la vita  per inseguire il loro sogno non sono dei perseguitati politici , delle persone che scappano da una guerra  o altro ancora ed è facile identificarci in loro pensando a noi stessi alla loro età ed ai desideri e i sogni che desideravamo raggiungere.

Certo, siamo comunque in presenza di una realtà drammatica e Garrone non manca di mostrarcene i diversi aspetti che i due ragazzi incontreranno durante la loro  esperienza. Vedranno la morte di alcuni loro compagni di viaggio  nel deserto ed è bellissima la scena  del protagonista che sogna di tornare indietro  per riportare nel gruppo la donna morente rimasta indietro abbandonata nel deserto  tirandola peril braccio mentre le lo segue librandosi nell'aria . Scena  bella come un quadro di Chagall a cui assomiglia.

I due protagonisti patiranno la tortura nelle prigioni libiche ,  lo sfruttamento e le ruberie  , la paura del mare ma troveranno anche tanta solidarietà ed aiuto da parte di altri migranti conosciuti  durante il cammino.

L'improvvisato capitano  griderà di gioia e di soddisfazione per essere riuscito ad attraversare il mare guidando quel barcone che ha portato  tanti migranti fin sulle coste italiane senza farli morire  ed ognuno degli spettatori, dopo queste  ultime scene, si chiederà : e adesso noi cosa gli riserviamo ? Che risposta daremo alle loro richieste ?  alle loro speranze? Potremo accoglierli o no?

Garrone giustamente non entra all'interno di questo argomento e ci lascia il compito di rispondere a questa domanda . Saranno le nostre posizioni umane , politiche, culturali , economiche a doversi assumere la responsabilità della risposta.

Il film presentato  alla 80ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d'argento alla regia e il Premio Marcello Mastroianni all'attore protagonista Seydou Sarr.E' stato inoltre  designato dall'Italia per concorrere all'Oscar per il miglior film internazionale.

"Io capitano" nasce da un'idea del regista Matteo Garrone, che ha scritto la sceneggiatura con Massimo Gaudioso, Massimo Ceccherini e Andrea Tagliaferri, basandosi sulle storie vere di emigrazione dal continente africano di alcuni giovani senegalesi .Molto belle le musiche  del film curate da Andrea Farri che ha vinto il “Soundtrack Star Award 2023” per la composizione della Miglior Colonna Sonora tra i film della selezione ufficiale all’80a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.Tra le musiche vi sono anche  quattro canzoni inedite cantate in lingua wolof da Seydou Sarr e Moustapha Fall, i due protagonisti del film .


venerdì 21 luglio 2023

WOMEN TALKING – IL DIRITTO DI SCEGLIERE

 


Fino a quando il rapporto fra uomo e donna dovrà essere deturpato dalla violenza, dall'inganno, dal condizionamento , dalla sostanziale mancanza del rispetto verso l'altra persona?

Quando poi tutto questo diventa addirittura una consuetudine , un comportamento sociale consentito e addirittura codificato, è insopportabile !

A quel punto  le donne di una comunità, che tollera la violenza su di loro, decidono di reagire .Le donne cominciano a parlare tra di loro, cercando delle possibili soluzioni, e, mentre parlano, comprendono meglio  se stesse  e anche le altre ed i loro diversi ruoli all'interno della comunità. E' questo forse l'aspetto più  coinvolgente del film che ci dà la possibilità di assistere al loro colloquio, propedeutico alla decisione sul da farsi.

“Women Talking - Il diritto di scegliere” (Women Talking) è un film  diretto da Sarah Polley, che ne ha curato anche la sceneggiatura adattando al linguaggio cinematografico il  romanzo "Donne che parlano" di Miriam Toews (2018), liberamente tratto da fatti avvenuti nella colonia Manitoba in Bolivia nel 2011. L'idea del film ha affascinato la grande attrice Frances Mc Dormand che ha deciso di produrre il film, oltre che recitarvi nel ruolo di Scarface Janz.

Sarah Polley  ha ambientato la storia nel 2010 in nord America  e le riprese si sono svolte materialmente a Toronto . Le prime scene  descrivono  una colonia mennonita isolata , di cui non viene mai indicato il nome , in cui  le donne e le ragazze scoprono che alcuni  uomini della loro comunità hanno abusato di loro mentre dormivano,  drogate da dei tranquillanti usati di solito per le mucche.

Mentre le donne, aiutandosi fra di loro, insorgono riuscendo ad individuare e far arrestare gli aggressori, che vengono portati in una città vicina, gli uomini, invece,  li perdonano e ,dopo aver raccolto i soldi per la cauzione, partono per liberarli lasciando le donne sole per ca. due giorni.

Le donne, a quel punto, cominciano a riunirsi e a parlare ,rivendicando il  diritto di scegliere la loro vita. Alla fine si troveranno davanti a tre ipotesi: :

a)       rimanere nella comunità senza fare nulla,

b)      rimanere e battersi per far valere i propri diritti

c)       andarsene.

E’ attorno a tutto questo che il film proseguirà il suo racconto,  attirando  con forza la nostra attenzione e facendoci riflettere.

Fra i protagonisti mi piace segnalare la bella prova dell’attrice Rooney Mara nel ruolo di Ona, una ragazza rimasta incinta dopo lo stupro, e quella di Ben Whishaw  nel ruolo di August Epp, uno tra i pochi uomini rimasti nella colonia, che è un insegnante e partecipa alle riunioni delle donne  per trascrivere quello che dicono, dato che loro sono tutte analfabete.

Ottima la fotografia di Luc Montpellier e molto intensa la colonna sonora curata da Hildur Guðnadóttir ,una violoncellista e compositrice islandese.,che ha curato in passato altre colonne sonore per film come “Maria Maddalena, regia di Garth Davis (2018) “ Joker”, regia di Todd Phillips (2019) “Tár” regia di Todd Field (2022).

Il film ha avuto un ampio consenso dalla critica ed ha ricevuto l’ Oscar 2023 , la Chritics' Choice Awards 2023 e         il Writers Guild of America Award 2023 a Sarah Polley  per la  Miglior sceneggiatura non originale.


 


sabato 8 luglio 2023

LE VELE SCARLATTE

 



Pietro Marcello dopo averci regalato la bella versione cinematografica del romanzo Martin Eden di Jack London,  ritorna con il film " Le vele Scarlatte" ( titolo originale " L'Envol")  al suo esordio in un' opera in lingua francese. Il film è la trasposizione del romanzo russo “Vele scarlatte” del 1923 di Aleksandr Grin ed è ambientato in un piccolo paese della Normandia  dove  ritorna reduce dalla prima guerra mondiale il  soldato Raphael. Egli si qualifica come "L'uomo di Marie", che è purtroppo morta ed ha lasciato una bimba,  Juliette ,che è sua figlia  ma di cui lui ignorava l'esistenza. 

Raphael si prende cura di Juliette ed è aiutato da una vedova di buon cuore , Madame   Adeline, che li accoglie nella sua fattoria. La donna gli racconterà  delle tragiche circostanze in cui è morta Marie, di stenti e malattia dopo essere stata violentata quando comunque era già madre di Juliette  e tutto questo non mette in dubbio la paternità di Raphael.  Il film continua a raccontarci della difficile esistenza di questo diverso nucleo familiare poco accettato dalla comunità del paese in cui vive.

Marie non era mai stata  ben giudicata   e Madame Adeline  è una donna considerata strana e dedita ad esperienze di stregoneria. Raphael, nonostante sia un bravissimo falegname , per il suo carattere burbero  è tenuto ai margini ella comunità ed inoltre viene condannato da tutti per un omissione di soccorso  che ha portato alla morte per annegamento di un paesano che lui era a conoscenza essere il violentatore di Marie.

La stessa Juliette, ormai cresciuta e dal carattere indipendente solitario e sognatore, viene tenuta ai margini  ma nello stesso tempo  desiderata senza alcuna forma di rispetto.

L 'ambientazione è molto bella e curata nelle  immagini e nella fotografia e ci trasporta lontano nel tempo all'interno della realtà vissuta dai protagonisti. Juliette ama la musica  : suona un vecchio pianoforte e canta dolcemente le sue emozioni ed i suoi sogni , rafforzati dalle predizioni di una donna ,definita da tutti una strega che vive in mezzo alla campagna,  vicino al fiume , e che le ha predetto che un giorno lei prenderà il volo con delle vele scarlatte e realizzerà i suoi sogni.

La storia descritta in questo interessante film è principalmente quella di donne che, nella prima metà del secolo scorso,  quando non erano  ben inserite nei ruoli sociali definiti  per loro, vivevano con difficoltà il proprio desiderio di vita e di felicità, spesso considerate strane e da non rispettare  .

Il sogno del paradiso in terra,  non nell'aldilà, per queste donne è forse da definire stregoneria ? O essere di facili  costumi quando la tua vita non è stata lineare e codificata ?

Dal cielo  arriverà per Juliette, con un piccolo aeroplano  con delle vele scarlatte nelle ali,  qualcuno che la porterà via verso una vita nuova.

Pietro Marcello Ha curato la sceneggiatura del film insieme a  Maurizio Braucci e Maud Ameline.

Il film è stato presentato in anteprima il 18 maggio 2022 alla Quinzaine des Réalisateurs del 75º Festival di Cannes per poi essere distribuito nelle sale cinematografiche  nel 2023.

Bella l'interpretazione  della giovane attrice Juliette Jouan nl ruolo  di Juliette. Una citazione anche per  Raphaël Thiéry nel ruolo di  Raphaël, di Noémie Lvovsky in quello di Madame Adeline , di Yolande Moreau, con degli incredibili occhi azzurri, nel ruolo di  Yolande, la maga, e del sempre bravo Louis Garrel in quello di Jean.

Belle ed intense sia  la fotografia  di Marco Graziaplena  che le musiche di Gabriel Yared.


giovedì 18 maggio 2023

IL SOL DELL ' AVVENIRE

 



“Fischia il vento e infuria la bufera,
scarpe rotte e pur bisogna andar
a conquistare la rossa primavera
dove sorge il sol dell’avvenir.
A conquistare la rossa primavera
dove sorge il sol dell'avvenir.”

 

In un momento così difficile della nostra storia, Nanni Moretti ritorna con un suo film a ricordarci che possiamo ancora cercare di raggiungere “il sol dell’avvenir” sia sul piano politico e sociale , sia sul piano culturale ed artistico,  sia su quello specificamente individuale  ed umano.

Nel suo film questi aspetti sono intrecciati e presenti come avviene, del resto, nella realtà che viviamo. Una realtà in cui sembrano essere entrati in crisi i valori e le prospettive di lotta sociale e politica che avevano caratterizzato il Novecento ed in cui il rapporto fra l’uomo e l’ambiente naturale in cui vive è seriamente compromesso.

Un mondo in cui il ruolo delle grandi concentrazioni di potere economico, digitale e  geopolitico sta diventando sempre più dominante, limitando e condizionando  la vita delle persone ed anche la stessa espressione artistica.  

Moretti  sembra non occuparsi direttamente di tutto questo  ma ci racconta di un progetto di un film  inframezzato dalle problematiche personali  che incontra il regista nei confronti dei problemi legati alla realizzazione del film stesso ed alla sua vita personale.

 Man mano che le scene, tuttavia,  scorrono davanti allo spettatore, ci si comincia ad accorgere che ognuna di esse ha un suo significato. Non a caso Il tema del film che il regista protagonista sta cercando di realizzare riguarda l’invasione dell’Ungheria da parte dell’Unione Sovietica nel 1956 ed il trauma che questo comportò in tutti i militanti comunisti italiani del periodo. Poteva un paese comunista invadere con le armi un altro paese fratello  ed asservirlo al proprio potere? Era inaccettabile  e tutto questo portò ad una profonda riflessione tra i militanti; tuttavia , mentre i fatti storici reali portarono ad una giustificazione di Togliatti dell’invasione dell’Ungheria, nel film Moretti ci mostra come sarebbe stato possibile un epilogo diverso ed una condanna dell’azione sovietica se tutti i militanti avessero avuto il coraggio di schierarsi contro ciò che ritenevano ingiusto invece di far tacere dentro di se la propria indignazione a costo, a volte, anche di un forte malessere personale e dell’affermazione di un senso di autodistruzione.

 Nel film, Moretti assegna ad una splendida Barbora Bobulova  , nel ruolo di una militante comunista di base , il compito di svegliare le  coscienze e di far arrivare il PCI ad un diverso comportamento storico.

Il protagonista ( il regista Giovanni), mentre gira il film ambientato nel 1956,  sta anche scrivendo un film, tratto da "Il nuotatore" di John Cheever, ed allo stesso tempo immagina di girare un film che racconta la storia quarantennale di una coppia, con tante belle canzoni italiane a fare da sottofondo.

 Le varie storie s’intrecciano davanti ai nostri occhi ma mantengono tutte lo stesso messaggio.

 Quello che è possibile nella storia sociale e politica di un paese è possibile anche nell’espressione artistica e nella vita personale di ognuno. Un artista può cercare di mantenere una sua indipendenza creativa rispetto alle esigenze di commercializzazione del suo prodotto richiesto dalle grandi catene di distribuzione. Una persona può tentare di modificare i propri atteggiamenti e comportamenti se si accorge che questi lo allontanano dalle persone che ama o lo rendono succube ed infelice.

 Tutti i protagonisti del film  e tuti noi spettatori possiamo  soggiacere  perdenti di fronte alla difficoltà mantenendo i nostri comportamenti che si sono dimostrati superati e sbagliati ma “Se” riuscissimo a cambiare potremmo seguire la speranza di vita che è sempre presente in noi e tentare di raggiungere quel “ sol dell’avvenire” che tutti noi sempre cerchiamo in ogni epoca ed in ogni tempo ed anche oggi, di fronte agli innumerevoli problemi che ci troviamo ad affrontare.

Moretti ci regala un film per niente scontato , non semplice ma pieno di voglia di ritrovare il senso della speranza .

Bello il ruolo delle canzoni che fanno da colonna sonora dei sentimenti e dei vari momenti del film oltre ad alcune scene  corali e toccanti come quella in cui tutti  ballano girando come tanti dervisci ruotanti attorno a se stessi . Belli anche alcuni riferimenti al cinema di Fellini.

 


 


mercoledì 29 marzo 2023

EMPIRE OF LIGHT

 



Quel fascio di luci miracolose illuminano lo schermo e trasformano i singoli fotogrammi   , le mute  e ferme immagini in vita....... in una storia che rapirà la tua attenzione, trasportandoti con sé nel suo mondo , diverso da te ma che ti farà sentire immerso in quelle sensazioni , in quei momenti di vita  tanto diversi ma in fondo simili ai tuoi.

Ti parlerà dei sentimenti , dell'amore   e della vita che ci uniscono tutti , bianchi o neri  o di qualunque razza , fede , idea , atteggiamento, crediamo di essere o siamo.

Tutti uniti dalle stesse paure , dalle stesse ansie , dalle stesse speranze .

Questo film ci parla di tutto questo ed il luogo  centrale scelto per rappresentarlo è proprio la sala del cinema " Empire" un Empire of light", come il titolo del film, dove la luce si trasforma per magia in storie di vita.

 In quel luogo di lavoro si svolge la vita di Hilary , una donna dalla vita non semplice , attraversata dall'ansia , dal dolore e da tante esperienze negative  che grazie all'incontro con il giovane Micheal riuscirà a trasformare in positivo la sua vita  ed essere anche di stimolo e di aiuto agli altri, anche  se questo comporterà ancora dolore e sacrificio.

Sam Mendes, con questo film, di cui ha scritto il soggetto e  che ha diretto, ci ha regalato dei momenti di bellezza, di commozione e di riflessione .

Stupenda l'interpretazione di Olivia Colman nel ruolo di Hilary la protagonista ( che ha ottenuto la candidatura per miglior attrice ai Golden Globe)  e molto buona anche la recitazione di Micheal Ward nel non semplice ruolo di  Stephen. Da segnalare sempre la buona prova del grande Colin Firth,  in un ruolo questa volta  non protagonista,  e di Toby Jones.

Belle le musiche curate da Trent Reznor e Atticus Ross. Ottima la fotografia curata da Roger Deakins che  ha ricevuto la candidatura  agli Oscar 2023.

Sam Mendes, con questa opera ha aggiunto un' altra perla  alla collana dei bei film  che portano la sua firma.


giovedì 16 febbraio 2023

Everything Everywhere All at Once

 



I Daniels (  Daniel Kwan e Daniel Scheinert) ritornano con il loro secondo film a stupirci utilizzando le teorie del multiverso per costruire la loro narrazione. 

"Everything Everywhere All at Once " ci racconta un momento della vita della famiglia Wang  intrecciandone le vicende con le mille possibilità presenti nei diversi mondi paralleli collegati alle  possibili diverse scelte di vita effettuate nel tempo da ognuno di loro . 

Evelyn Quan  e suo marito Waymond Wang  sono degli immigrati cinesi in America  e gestiscono  una lavanderia a gettoni. La loro figlia Joy  ha una relazione sentimentale  con la sua ragazza Becky  sopportata ma non accettata soprattutto dalla madre Evelyn.

Le contraddizioni familiari esplodono  in occasione dell'arrivo da Hong Kong del padre di Evelyn  e di un controllo dell'attività della lavanderia da parte dell'IRS (l'agenzia governativa USA deputata alla riscossione dei tributi ) che trova delle irregolarità e minaccia la sospensione dell'attività.  

E' Evelyin  a tenere le fila di tutto da sempre  ed è nella sua mente  che la tensione diventa insopportabile di fronte ad una situazione sempre più complicata. 

E' lei a portare avanti di fatto tutto il peso dell'attività perché il marito è un  debole e troppo spesso si va perdendo nei percorsi della sua fantasia.  Lei è andata via di casa per sposare  Waymond e venire in America contravvenendo alla volontà paterna  e l'arrivo del severo padre Gong Gong la fa sentire sotto giudizio. Lei non ha mai accettato completamente il rapporto lesbico della figlia Joy con la sua amica Becky e non sopporta che Joy la voglia portare nella festa organizzata da Evelyn in occasione dell'arrivo del padre. Evelyn scopre inoltre che il marito  Waymond , insoddisfatto della loro relazione, sta per presentarle le carte per il divorzio. Come se non bastasse,  l'IRS minaccia di sospendere la sua attività. Tutte queste cose insieme la fanno uscire di senno;  ma, proprio in questo momento, un diverso Waymond, un'altra versione di suo marito  proveniente da uno dei tanti universi paralleli del multiverso,  la invita ad entrare anche lei in questi mondi paralleli  per aiutarlo a superare una minaccia incombente e valutare altri aspetti della loro vita. 

L'utilizzo di questo strumento fantascientifico consente ai Daniels  di immergere i protagonisti della storia in un confronto fra se stessi  e le mille vite conseguenti alle possibili scelte del loro passato, per guardare con occhi diversi il presente e tentare di viverlo in un modo nuovo . 

E' questo l'aspetto più interessante e coinvolgente del film che utilizza in maniera tecnicamente  efficace questa suggestione fantascientifica e digitale con un buon ritmo ed esprimendo dei contenuti e dei valori importanti.

"Everything Everywhere All at Once "  si conferma uno dei film più interessanti di questa stagione e merita a pieni voti l'interesse suscitato e le molte candidature  agli Oscar 2023 oltre a quelle già ricevute  per i premi BAFTA e per i Golden Globe  all'interno dei quali ha vinto quello per  la Migliore attrice in un film commedia o musicale a Michelle Yeoh e quello per Miglior attore non protagonista a Ke Huy Quan. Gli stessi sono anche candidati agli Oscar come anche  i Daniels  per la migliore regia  e la migliore sceneggiatura originale . "Everything Everywhere All at Once "  è anche candidato come miglior film.


sabato 28 gennaio 2023

La signora Harris va a Parigi

 



Coltivare i propri sogni e cercare di realizzarli è la molla della vita , quella speranza positiva che  ti può rendere felice.

Questo forte messaggio presente nel film   ci viene presentato con semplicità e naturalezza quasi attraverso la realizzazione di una semplice favola moderna in cui la signora Harris fa da protagonista,  accarezzando con i suoi modi gentili, ma allo stesso tempo mai rassegnati o accomodanti, le persone e gli avvenimenti che la circondano.

Tratto dall’omonimo romanzo  del 1958 di Paul Gallico  , il  film  “ La signora Harris va a Parigi” è la sua seconda trasposizione cinematografica,  dopo quella televisiva del 1992 dal titolo “ In volo per un sogno” con protagonista Angela Lansbury.

IL ruolo della signora Harris  viene invece qui interpretato da una stupenda Lesley Manville  che per la sua recitazione  ha ottenuto  la candidatura come  migliore attrice in un film commedia o musicale  ai Golden Globe 2023.

Siamo negli anni ’50, a Londra, ed  Il sogno della cara signora Harris,  che conduce una vita semplice lavorando come donna delle pulizie , è quella di poter acquistare ed indossare un abito di Christian Dior, bello come quello che ha visto nella casa di una delle sue datrici di lavoro.

La signora Harris ha perso il marito in guerra, conduce una vita fatta di lavoro  e di poche amicizie, ma ha sempre  uno sguardo benevole ed una cara attenzione verso le persone che incontra.

Questo sentimento la guiderà  anche nel suo viaggio  a Parigi verso il raggiungimento del suo sogno e le permetterà di interagire con persone che non avrebbe mai pensato  di conoscere  e che aiuterà in maniera importante.

Come in una favola moderna, il suo sogno e la sua gentilezza saranno quasi un tocco magico che farà volare in alto il film , la sua storia e quella dei suoi protagonisti, lasciandoci con un inevitabile sorriso.

Insieme alla brava Lesley  Manville, desidero sottolineare la bella prova anche di Isabelle Huppert nel ruolo  di Claudine Colbert ( della casa Dior), Jason  Isaacs  ( Archie), Lambert Wilson ( il Marchese de Chassagne), la bella e brava  Alba Baptista ( la modella Natasha), Lucas Bravo ( André Fauvel) ed Ellen Thomas ( l’amica Violet). Gradevolissime le musiche  curate da Rael Jones e molto belli i costumi curati da Jenny Beavan che per il suo lavoro ha ottenuto la candidatura all’Oscar 2023.

 

 


giovedì 19 gennaio 2023

LIVING

 


“Da teenager ho sempre sognato una versione di Ikiru ambientata nell’Inghilterra che ho conosciuto da bambino, quando mi sono trasferito a Londra. Sono un fan dei film britannici di quel periodo. Pensavo sarebbe stata un’idea straordinaria: un vecchio signore britannico con la bombetta insieme alla sceneggiatura di Kurosawa. È stato un sogno trovare persone che hanno voluto realizzarlo. All’inizio non volevo scrivere la sceneggiatura perché sono un romanziere, ma mi è stato proposto di farlo e sono orgoglioso di far parte di questo film”. Con queste parole Kazuo Ishiguro ( premio Nobel per la letteratura 2017) ci spiega in modo semplice ma efficace il processo personale ed artistico che l’ha portato alla realizzazione della sceneggiatura del  film “ Living”  remake del film Vivere (Ikiru del 1952) del maestro del cinema giapponese Akiro Kurosawa ispirato alla novella di Lev Tolstoj “ La morte di Ivan Il’ic”.

Diretto dal regista sudafricano Oliver Hermanus il film inizia utilizzando un tipo d’inquadratura, con degli effetti fotografici, scenici e delle musiche che ci riportano immediatamente all’Inghilterra dei primi anni cinquanta, attirando la nostra attenzione con la presentazione dei tanti uomini che in vestito scuro , bombetta ed ombrello si dirigono con un treno locale a vapore verso l’ufficio di lavoro dove trascorreranno la giornata.

A dirigere uno degli uffici della complessa burocrazia inglese è Mr. Williams,  interpretato da un ottimo Bill Nighy che ha ricevuto per la sua recitazione la nomination come miglior attore protagonista al  Golden Globe 2023.

Le regole formali di relazione  fra le persone  e gestione delle pratiche della burocrazia inglese sembrano molto simili a quelle presenti negli analoghi uffici nipponici descritti nel film di Kurosawa, ma l’aspetto interessante,  presente nel film diretto da Hermanus ,è lo sguardo con cui questo mondo viene osservato dai più giovani. Principalmente dal neoassunto Peter Wakeling (interpretato da Alex Sharp)  e dalla sua collega Aimee Lou Wood( interpretata da Margaret Harris) che ad un certo punto lascerà l’ufficio cambiando lavoro ma sarà la persona più vicina a Mr. Williams nella parte finale della sua vita  e quella con cui lo stesso si confiderà. Questi giovani saranno quelli che più di tutti comprenderanno il messaggio che Mr. Williams lascerà a tutti con il suo comportamento negli ultimi momenti della sua vita.

Messo davanti alla coscienza della prossima morte,  Mr. Williams non accetterà più di vivere secondo una ligia regolarità priva di emozione , di coinvolgimento e di contenuti . Egli dedicherà le sue forze per realizzare un progetto  utile ai bambini di un quartiere di periferia  e finalmente sentirà di vivere intensamente i suoi ultimi momenti di vita.

Appassionarsi al proprio lavoro , mettere se stesso, le proprie competenze e qualità in esso per aiutare gli altri con cui ti relazioni è il messaggio profondo che Mr. Williams, Kurosawa ed il film Living danno a tutti gli spettatori.

Stupenda la scena in cui Mr. Williams saluta in qualche modo il mondo e la sua vita cullandosi nell’altalena del piccolo campo giochi, di cui ha permesso la realizzazione, di notte mentre la neve cade lentamente .

La visione è accompagnata  gradevolmente dall’atmosfera creata dalle musiche  della colonna sonora curate da  Emilie Levienaise-Farrouch.