lunedì 10 luglio 2017

BOGEY


Humphrey  Bogart, "Bogey", è  stato uno dei primi volti del cinema americano che ho imparato ad amare. Mentre nelle sale affollate dei cinema di periferia della fine degli anni anni ‘50, inizi degli anni ‘60,  partecipavamo al rito collettivo delle risate a crepapelle guardando il grandissimo Totò, Nino Taranto o Peppino (senza dimenticare tutti gli altri eroi del cinema italiano), ci esaltavamo con i film western e i grandi Kolossals della storia romana come “ la Tunica” o “Ben Hur” o seguivamo con interesse la commedia americana che ci mostrava la ricchezza e la modernità del Paese che aveva vinto la Guerra e le prime tensioni giovanili di “Gioventù Bruciata”, l’arrivo della televisione ci permise di scoprire il grande cinema americano degli anni precedenti ed a cavallo della guerra.
La televisione ci faceva vedere ,  comodamente seduti nella poltrona di casa,  tantissimi films e conoscere, con i suoi cicli dedicati, i maggiori registi ed attori americani.
Vedevamo così il James Stewart  de” La vita è meravigliosa” o Spencer Tracy o  appunto H. Bogart che dapprima ci mostrò il suo  lato peggiore , quello  rude e cattivo del gangster, per poi  incarnare il perfetto detective ne “ Il mistero del falco” e nel “ grande sonno” per poi, più maturo e vissuto, rappresentare tutti noi in storie d’amore dense di sentimento  come “ Casablanca “ e Sabrina”.
Humphrey DeForest Bogart nasce a New York il  25 dicembre 1899 . Giovanissimo, finite le scuole superiori, decide di arruolarsi volontario in marina, appena dopo l'entrata in  guerra degli Stati Uniti nel primo conflitto mondiale. Terminato il servizio militare, un amico d'infanzia, figlio di un produttore teatrale, gli procura dei lavori dietro le quinte dei palcoscenici di Brooklyn e successivamente lavora stabilmente a Broadway  recitando in ben ventuno produzioni sino al 1929 .Dopo una prima esperienza cinematografica deludente ritorna  sulle scene teatrali ed in quel periodo stringe una grande amicizia con Spencer Tracy , che durerà  tutta la vita. Tra il 1932 e il 1935 partecipa ad altre sette produzioni teatrali, l'ultima delle quali è “La foresta pietrificata” di Robert E. Sherwood. Gli viene assegnata la parte di Duke Mantee, pericoloso killer evaso, mentre la parte del protagonista va all'amico Leslie Howard. Quando la Warner Brothers compra i diritti de” La foresta pietrificata” e decide di realizzarne un film , grazie all’amicizia di Leslie Howard riesce ad ottenere  il ruolo di Duke per cui era stato scelto in precedenza  Edward G. Robinson.

Il film esce nel 1936 e Bogart guadagna una serie di entusiastiche recensioni, 

Le pellicole interpretate da Bogart a tutto il 1940 sono ben trentanove. Benché molto spesso calato in personaggi minori, riuscì egualmente  a mostrare  la sua  capacità d’interpretazione di ruoli drammatici.
Oltre al già citato “La foresta pietrificata”, ricordiamo “Strada sbarrata” e soprattutto “ Gli angeli con la faccia sporca"

Ricordiamo ancora “ I ruggenti anni Venti” e “Strada maestra”, quest'ultimo diretto da Raoul Walsh.
Una grande interpretazione che porrà Bogart all’attenzione generale sarà tuttavia  nel 1941“Una pallottola per Roy”, ancora una volta per la regia di Walsh.

Sempre del 1941 è l'altro film che impone Bogart come grande protagonista:” Il mistero del falco”, che vede esordire alla regia  il suo amico John Huston. Il personaggio di Sam Spade è destinato a caratterizzare la figura di Bogart nell'immaginario collettivo con il suo classico  impermeabile chiaro, il  cappello floscio a larghe tese e l’eterna sigaretta all'angolo della bocca molto simile, per noi appassionati della lettura dei romanzi di Salgari, all’ “ ennesima sigaretta” del tenebroso Yanez de Gomera

Huston lo dirige nuovamente in “Agguato ai tropici” del 1942.
E’ quasi marginalmente che  Bogart incontra, a quel punto, uno dei film più importanti della sua carriera. Il film a basso costo, diretto da Michael Curtiz e basato su una sceneggiatura più volte cambiata in corso d’opera, diventerà un classico della storia del cinema  ed otterrà l'Oscar per il miglior film, migliore regia e migliore sceneggiatura non originale. Stiamo parlando di “Casablanca” e dell’importante storia d’amore vissuta dai due protagonisti, Humphrey Bogart assieme a Ingrid Bergman, in una  splendida Parigi per poi ritrovarsi   a Casablanca, in Marocco, durante gli anni della guerra.


Nel 1944 Bogart recita nel film “ Acque del Sud “tratto dal romanzo “Avere e non avere” di Ernest Hemingway, dove incontra  e s’innamora della giovane e bella esordiente Lauren Bacall.


La coppia si sposa nel 1945 e lavorerà ancora insieme sul set de “Il grande sonno”(The Big Sleep) un film del 1946 diretto da Howard Hawks. Avvincente la trama  tratta da un romanzo di Chandler  e magnifica l’interpretazione di Bogart e della Bacall. 

Nel 1948 John Huston offre all'amico Humphrey un altro capolavoro,” Il tesoro della Sierra Madre.” Un film pieno d’avventura e di forti passioni.

E’ ancora John Huston a offrirgli un altro ruolo da antologia nel film “ La regina d'Africa” in cui duetterà con Katerine Hepburn e per cui finalmente Bogart conquisterà l’Oscar per la migliore interpretazione maschile protagonista

Dopo La regina d'Africa, Bogart, ormaial vertice della sua carriera, può permettersi di scegliere i copioni a lui graditi. Uno dei film che interpreterà è uno dei miei preferiti e si chiama “Ultima minaccia (Deadline - U.S.A.), del 1952 diretto da Richard Brooks. In esso Bogart interpreta il ruolo di un direttore di un giornale che si oppone alla cessione del quotidiano dopo la morte dell'editore per portare a termine una campagna contro un'organizzazione criminale. In questo ruolo Bogart appare come uno degli esponenti di quell’America Liberal ed impegnata civilmente che tanto ha affascinato lo spettatore europeo

Dopo diversi altri films come “ Essi vivranno”, sulla guerra di Corea, la commedia “Non siamo angeli”, “La mano sinistra di Dio” e “ Il tesoro dell'Africa”, arriva un altro film indimenticabile :” Sabrina” , in cui Bogart  duetta con una stupenda Audrey Hepburn . E’ particolare pensare  come sia  in “ Casablanca”, sia anche in questo film, la citta di Parigi rimanga nello sfondo o nell’orizzonte di questa storia d’amore.

Intensa e forte l’interpretazione di Bogart nel film successivo “ L'ammutinamento del Caine”, che gli fa ottenere la terza candidatura all'Oscar 

Con “Ore disperate” (1955) Bogart torna, dopo molti anni, ad interpretare la figura di un gangster: uno spietato criminale che, evaso dalla prigione assieme ad alcuni suoi complici, tiene in ostaggio una tranquilla famiglia. Film molto intenso ed in cui Bogart viene spesso odiato dallo spettatore per il ruolo svolto.

Il colosso d'argilla (The Harder They Fall) è un film successivo del 1956 diretto da Mark Robson. Girato in bianco e nero, è ambientato nel mondo del pugilato ed è liberamente ispirato alla figura di Primo Carnera. 

Fu mentre girava questo film che Bogart accusò i primi sintomi del male che lo avrebbe ucciso nel gennaio 1957, pochi mesi dopo l'uscita del film nelle sale, avvenuta il 9 maggio 1956. Si trattava di un cancro. Scompariva così uno dei simboli del cinema americano che rimarrà per sempre nel nostro cuore con le sue belle ed intense interpretazioni.

giovedì 6 luglio 2017

SONG TO SONG




Dopo la Palma d’oro al Festival di Cannes di qualche anno fa con “The Tree of life” Terrence Malick, forse uno dei più stimati registi statunitensi, torna a dirigere “Song to Song”, che, come si dicono i due protagonisti, dovrebbe segnare il ritmo della loro vita e della loro storia d’amore.
Da canzone in canzone , da un’ispirazione all’altra, la vita artistica e reale dovrebbero fondersi nella bellezza.  
Così non è!
L’esigenza della propria realizzazione, vissuta come desiderio di successo e come ipotesi di totale libertà da tutti i possibili condizionamenti, si rivela, alla fine, una strada molto pericolosa ed incapace da sola di assicurare un senso compiuto e salvifico alla propria vita .
Siamo a Austin, città di festival musicali e popolata da rock stars, impresari e personaggi che ruotano attorno a questo mondo artistico. Malick si avvale dell’interpretazione di alcuni fra i più importanti attori del momento  come Ryan Gosling, Rooney Mara, Natalie Portman, Michael Fassbender e Cate Blanchett e affiancati da guest star come Patti Smith e Iggy Pop, particolarmente interessanti come testimonianze dell’importanza dei sentimenti  all’interno proprio di quel mondo che può apparire  effimero, vacuo e sempre alla ricerca del piacere.
L’esercizio smodato della propria libertà senza il senso del limite e del rispetto di un progetto comune, senza      l’importanza dell’ ”altro” (che si realizza grazie all’amore per la propria compagna o anche per quello in cui si crede o per la realtà che ci circonda ), può portarci anche alla nostra distruzione o a quella di chi ci sta vicino . Attraverso la storia dei suoi protagonisti, Malick , come in altre sue opere,  ha parlato ancora una volta della vacuità del successo e della fama e dei pericoli del piacere fine a se stesso e della dissolutezza. 
Lo fa procedendo tecnicamente con un susseguirsi di scene che seguono il pensiero e la confidenza dell’anima dei diversi personaggi. Sensazioni e riflessioni che s’intrecciano l’una all’altra, conducendoci verso il dolore, l’amarezza e le scelte di ognuno di loro. Spesso il film dà la sensazione di una estrema lentezza, di un senso di vuoto, di una frammentazione dei sentimenti e della narrazione . In parte è un effetto voluto ma a volte ,personalmente, avrei accelerato alcuni tempi.
Un film comunque intenso, interessante, particolare. Bella la fotografia di Emmanuel Lubezki.




sabato 1 luglio 2017

Musica e parole




Vorrei saper scrivere la musica
 e raccontarvi quello che sento nel mio cuore.
Trasmettervi la bellezza di quello che vedo attorno a me.
e lo stesso dolore che ci atterrisce!
Vorrei saper cogliere la musica che sento scorrere e
che meglio delle parole può trasmettere  i nostri sentimenti,
ma non so farlo !
Posso solo provare a scrivere queste frasi
come se fossero una musica
e  farvi cantare a bocca chiusa insieme  a me
con gli occhi lucidi ed il cuore  colmo di emozione
accarezzando la vita !