Humphrey Bogart, "Bogey", è stato uno dei primi volti del cinema
americano che ho imparato ad amare. Mentre nelle sale affollate dei cinema di
periferia della fine degli anni anni ‘50, inizi degli anni ‘60, partecipavamo al rito collettivo delle risate
a crepapelle guardando il grandissimo Totò, Nino Taranto o Peppino (senza
dimenticare tutti gli altri eroi del cinema italiano), ci esaltavamo con i film
western e i grandi Kolossals della storia romana come “ la Tunica” o “Ben Hur”
o seguivamo con interesse la commedia americana che ci mostrava la ricchezza e
la modernità del Paese che aveva vinto la Guerra e le prime tensioni giovanili di
“Gioventù Bruciata”, l’arrivo della televisione ci permise di scoprire il grande
cinema americano degli anni precedenti ed a cavallo della guerra.
La televisione ci
faceva vedere , comodamente seduti nella
poltrona di casa, tantissimi films e
conoscere, con i suoi cicli dedicati, i maggiori registi ed attori americani.
Vedevamo così il James
Stewart de” La vita è meravigliosa” o
Spencer Tracy o appunto H. Bogart che
dapprima ci mostrò il suo lato peggiore
, quello rude e cattivo del gangster,
per poi incarnare il perfetto detective
ne “ Il mistero del falco” e nel “ grande sonno” per poi, più maturo e vissuto,
rappresentare tutti noi in storie d’amore dense di sentimento come “ Casablanca “ e Sabrina”.
Humphrey DeForest
Bogart nasce a New York il 25 dicembre
1899 . Giovanissimo, finite le scuole superiori, decide di arruolarsi
volontario in marina, appena dopo l'entrata in
guerra degli Stati Uniti nel primo conflitto mondiale. Terminato il
servizio militare, un amico d'infanzia, figlio di un produttore teatrale, gli
procura dei lavori dietro le quinte dei palcoscenici di Brooklyn e
successivamente lavora stabilmente a Broadway
recitando in ben ventuno produzioni sino al 1929 .Dopo una prima esperienza
cinematografica deludente ritorna sulle
scene teatrali ed in quel periodo stringe una grande amicizia con Spencer Tracy
, che durerà tutta la vita. Tra il 1932
e il 1935 partecipa ad altre sette produzioni teatrali, l'ultima delle quali è “La
foresta pietrificata” di Robert E. Sherwood. Gli viene assegnata la parte di
Duke Mantee, pericoloso killer evaso, mentre la parte del protagonista va
all'amico Leslie Howard. Quando la Warner Brothers compra i diritti de” La
foresta pietrificata” e decide di realizzarne un film , grazie all’amicizia di
Leslie Howard riesce ad ottenere il ruolo
di Duke per cui era stato scelto in precedenza Edward G. Robinson.
Il film esce nel 1936 e Bogart guadagna una
serie di entusiastiche recensioni,
Le pellicole interpretate da Bogart a tutto il
1940 sono ben trentanove. Benché molto spesso calato in personaggi minori,
riuscì egualmente a mostrare la sua capacità
d’interpretazione di ruoli drammatici.
Oltre
al già citato “La foresta pietrificata”, ricordiamo “Strada sbarrata” e
soprattutto “ Gli angeli con la faccia sporca"
Ricordiamo ancora “ I ruggenti anni Venti” e “Strada
maestra”, quest'ultimo diretto da Raoul Walsh.
Una grande interpretazione che porrà Bogart
all’attenzione generale sarà tuttavia nel 1941“Una pallottola per Roy”, ancora una
volta per la regia di Walsh.
Sempre del 1941 è l'altro film che impone Bogart
come grande protagonista:” Il mistero del falco”, che vede esordire alla regia il suo amico John Huston. Il personaggio di
Sam Spade è destinato a caratterizzare la figura di Bogart nell'immaginario
collettivo con il suo classico impermeabile chiaro, il cappello floscio a larghe tese e l’eterna
sigaretta all'angolo della bocca molto simile, per noi appassionati della
lettura dei romanzi di Salgari, all’ “ ennesima sigaretta” del tenebroso Yanez
de Gomera
Huston lo dirige nuovamente in “Agguato ai
tropici” del 1942.
E’ quasi marginalmente che Bogart incontra, a quel punto, uno dei film
più importanti della sua carriera. Il film a basso costo, diretto da Michael
Curtiz e basato su una sceneggiatura più volte cambiata in corso d’opera,
diventerà un classico della storia del cinema ed otterrà l'Oscar per il miglior film, migliore
regia e migliore sceneggiatura non originale. Stiamo parlando di “Casablanca” e
dell’importante storia d’amore vissuta dai due protagonisti, Humphrey Bogart assieme
a Ingrid Bergman, in una splendida Parigi
per poi ritrovarsi a Casablanca, in Marocco, durante gli anni
della guerra.
Nel 1944 Bogart recita nel film “ Acque del
Sud “tratto dal romanzo “Avere e non avere” di Ernest Hemingway, dove
incontra e s’innamora della giovane e
bella esordiente Lauren Bacall.
La coppia si sposa nel 1945 e lavorerà ancora
insieme sul set de “Il grande sonno”(The Big Sleep) un film del 1946 diretto da
Howard Hawks. Avvincente la trama tratta
da un romanzo di Chandler e magnifica l’interpretazione
di Bogart e della Bacall.
Nel 1948 John Huston offre all'amico Humphrey
un altro capolavoro,” Il tesoro della Sierra Madre.” Un film pieno d’avventura
e di forti passioni.
E’ ancora John Huston a offrirgli un altro ruolo da
antologia nel film “ La regina d'Africa” in cui duetterà con Katerine Hepburn e
per cui finalmente Bogart conquisterà l’Oscar per la migliore interpretazione maschile
protagonista
Dopo La regina d'Africa, Bogart, ormaial
vertice della sua carriera, può permettersi di scegliere i copioni a lui
graditi. Uno dei film che interpreterà è uno dei miei preferiti e si chiama “Ultima
minaccia (Deadline - U.S.A.), del 1952 diretto da Richard Brooks. In esso
Bogart interpreta il ruolo di un direttore di un giornale che si oppone alla
cessione del quotidiano dopo la morte dell'editore per portare a termine una
campagna contro un'organizzazione criminale. In questo ruolo Bogart appare come
uno degli esponenti di quell’America Liberal ed impegnata civilmente che tanto
ha affascinato lo spettatore europeo
Dopo diversi altri films come “ Essi vivranno”,
sulla guerra di Corea, la commedia “Non siamo angeli”, “La mano sinistra di Dio”
e “ Il tesoro dell'Africa”, arriva un altro film indimenticabile :” Sabrina” ,
in cui Bogart duetta con una stupenda
Audrey Hepburn . E’ particolare pensare come sia in “ Casablanca”, sia anche in questo film, la
citta di Parigi rimanga nello sfondo o nell’orizzonte di questa storia d’amore.
Intensa e forte l’interpretazione di Bogart nel
film successivo “ L'ammutinamento del Caine”, che gli fa ottenere la terza
candidatura all'Oscar
Con “Ore disperate” (1955) Bogart torna, dopo
molti anni, ad interpretare la figura di un gangster: uno spietato criminale
che, evaso dalla prigione assieme ad alcuni suoi complici, tiene in ostaggio
una tranquilla famiglia. Film molto intenso ed in cui Bogart viene spesso odiato
dallo spettatore per il ruolo svolto.
Il colosso d'argilla (The Harder They Fall) è
un film successivo del 1956 diretto da Mark Robson. Girato in bianco e nero, è
ambientato nel mondo del pugilato ed è liberamente ispirato alla figura di
Primo Carnera.
Fu mentre girava questo film che Bogart accusò i
primi sintomi del male che lo avrebbe ucciso nel gennaio 1957, pochi mesi dopo
l'uscita del film nelle sale, avvenuta il 9 maggio 1956. Si trattava di un cancro.
Scompariva così uno dei simboli del cinema americano che rimarrà per sempre nel
nostro cuore con le sue belle ed intense interpretazioni.