Era il
4 di agosto 1943. Turiddu dovette salutare subito Maria e le bambine perché
doveva presentarsi al Comando in Piazza Duomo.
Le
voci della ritirata tedesca in corso erano ormai dilaganti. Tutti aspettavano
quel cambiamento e non si parlava d’altro . Turiddu invece ebbe altro su cui
concentrare la sua attenzione . Era stato comandato di presentarsi l’indomani
mattina alla Direzione delle Poste per accompagnare il Direttore nel trasporto
dei valori in cassa presso la Banca d’Italia.
La mattina successiva presto, insieme al Direttore, montarono sul pulmino di trasporto valori
.Erano decisamente guardinghi e preoccupati . Appena partiti,
videro che tutti punti stradali normalmente sorvegliati dai soldati tedeschi
erano vuoti.
-Che
succede Tenente? -chiese il Direttore- la città sembra vuota . Non c’è nessuno
in strada.
-
Sembra proprio che i tedeschi siano andati via – rispose Turiddu--Sono giorni
che si parla che Kesserling aveva
intenzione di far lasciare la città alle truppe tedesche. Penso che l’abbia
fatto.
- Ed
ora che facciamo? -disse il Direttore- In questo momento , prima che arrivino
gli alleati in città, chi comanda? A chi portiamo i valori che stiamo
trasportando? Chi mi garantisce che le varie amministrazioni siano ancora
funzionanti e responsabili?
-
Nessuno -ammise Turiddu- Siamo nella terra di nessuno. Tutta la precedente
amministrazione deve essere convalidata dalle nuove autorità occupanti.
Figuriamoci poi i valori che stiamo trasportando! Farli sparire, sarebbe
questione di un attimo! Non solo, ma
potremmo anche essere accusati di averli trafugati.
Turiddu
si fermo un attimo a riflettere. Il Direttore
, nel frattempo, dal canto suo stava in silenzio ma tradiva il suo
nervosismo contorcendosi febbrilmente le mani in un continuo strofinio.
Dobbiamo
essere certi di consegnare i depositi a chi ci garantisce il buon esito
dell’operazione . A qualcuno con i poteri avallati dalla nuova amministrazione.
Anzi, dovremmo aspettare l’entrata degli americani in città.-propose Turiddu .
-Oppure
potremmo sparire con i soldi e chi s’è
visto, s’è visto- disse il Direttore.facendo esplodere tutto il suo nervosismo in una
risata .
Il
ridere fu contagioso e Turiddu senza rendersene conto ne fu coinvolto senza
volerlo:
-Complimenti
Direttore- Rispose Turiddu ridendo. Dopo una vita integerrima finalmente
avremmo un vero premio: Ah! Ah! Ah!
- Era
ora che qualcuno si accorgesse di noi!!!- Aggiunse il Direttore ormai fuori di se dalla risate
-Eh
no! Speriamo che nessuno se ne accorga!
-Disse Turiddu-ridendo ancora più forte.
- Hoi
! Hoi Hoi! Basta non ne posso più-Rispose il Direttore-Ho le lacrime agli occhi
!
Dopo ,
riprendendo il controllo disse : Che facciamo? Dobbiamo fare passare almeno
la mattina e vedere che succede.
Dirigiamoci
verso la Villa Bellini. Entriamo dentro : All’ingresso ci sono i vigili miei colleghi e ci faranno passare :
Aspettiamo li dentro, nelle strade della villa. Potremo anche avere delle
informazioni su quello che succede dagli altri vigili urbani!
Va
bene ! E … speriamo bene ! – Aggiunse il Direttore.
Tutto
si svolse come Turiddu aveva previsto. All’ingresso c’erano due vigili che riconoscendo
il tenente scattarono sull’attenti e senza discutere fecero passare il
pulmino.
Dopo Turiddu e il Direttore
posteggiarono il pulmino vicino ad
una
fontana alla base della strada in salita dove stanno le varie panchine dette
degli innamorati e che porta al piazzale dove si trova il Chiosco Cinese.
Trascorsa
mezza giornata , verso le tre del pomeriggio , Turiddu stanco ed impaziente si
accorse di un certo trambusto all’ingresso del giardino dove sostavano i
colleghi vigili urbani: Chiese al Direttore
di potersi allontanare un attimo per vedere che succedeva e si diresse verso i suoi colleghi. Arrivato
si accorse che proprio davanti all’ingresso della villa lungo il viale Regina
Margherita stavano sfilando delle camionette di truppe “alleate”. Si rivolse ai
vigili suoi colleghi e gli chiese:
_-Sono
arrivati gli americani?
-No! Sono inglesi – rispose un collega- Ce ne sono pure molti di colore. Truppe di
africani delle colonie inglesi.
- Da
quanto tempo li hai visti?
- E’
circa mezz’ora che stanno passando.
-
Adesso ascoltami- disse Turiddu- ti do un incarico importante-
-Comandi Sig. Tenente-rispose il vigile
-Devi
andare al Municipio e chiedere ai superiori se il nuovo Comando Militare ha preso in mano le redini
dell’amministrazione locale . e dove ha stabilito i suoi locali. Dove si è
insediato? Quindi ,appena hai questa informazione , torna qui ,subito.-disse Turiddu-
Il
vigile parti immediatamente a svolgere l’importante incarico conferitogli da
Turiddu e tornò trafelato dopo ca due ore.
Allora?
– chiese Turiddu-
-Gli
inglesi sono a Piazza Duomo . Hanno preso tutto un palazzo come sede del loro
Comando e l’amministrazione della città fa riferimento a loro.
-Bene
– Disse Turiddu – Grazie – Adesso li andiamo a trovare.
Si
diresse verso il pulmino portavalori , parlò con il Direttore delle Poste e
convennero di recarsi subito in Piazza Duomo. Nonostante i bombardamenti la
strada era resa praticabile e si poteva arrivare al Duomo percorrendo via
Etnea. Così fecero e finalmente dopo le
opportune presentazioni e intercessioni dei suoi superiori si poterono liberare del prezioso carico e
scortati da militari inglesi consegnarlo ai responsabili locali della Banca
d’Italia perché riponessero i depositi
valori in cassaforte in contropartita del credito a favore del conto di
evidenza delle Poste Italiane.
Quella
difficile giornata si stava concludendo onorevolmente. Turiddu ed il Direttore
delle poste potevano finalmente tornare a casa, poveri come prima, ma con la
coscienza pulita ed orgogliosi di aver fatto il proprio dovere.
Circa
un mese dopo , la sera a letto Turiddu e
Maria parlavano insieme sulla nuova
situazione :
-
Beh! Ormai
si può pensare che la guerra sta
finendo. Con la firma dell’armistizio con gli alleati siamo ormai in
territorio protetto e libero.- disse
Turiddu
-
Non ci posso ancora credere ! – rispose Maria –
Le
bambine, nell’altra stanza, stavano riposando tranquille ed il silenzio regnava
nella casa.
- Sai penso
che ricomincerò a studiare e completerò
il mio percorso di laurea-aggiunse Turiddu
- E come farai ? Ancora non ci sono servizi
regolari per passare lo Stretto.- rispose Maria
-Non ti preoccupare . Mi hanno detto che si passa
tranquillamente con delle barche di pescatori
da Messina; e poi, ci vuole ancora qualche mese per riprendere bene a
studiare. Poi speriamo di fare qualche miglioramento di stipendio avere una promozione e riuscire a riparare
le case bombardate di mio papà.
- C’è speranza? -Chiese Maria
- Mah! Mi hanno detto che con l’esperienza che ho
accumulato ai servizi annonari potrei assumere un ruolo di Direzione ai Mercati Generali e mi
darebbero anche un aumento di stipendio.
Tutto questo sempre rimanendo nel
corpo dei vigili urbani ma distaccato nel ruolo.
- Magari!
- Chissà? A questo punto potremmo anche ingrandire
la famiglia! Potrebbe finalmente
arrivare un maschietto! Che ne dici?
- Dico che per adesso non abbiamo occhi per
piangere e che bisogna aspettare –
rispose Maria.
Aspettarono anni e anni; ma, alla fine, il maschietto arrivò e quando si fece grande incontrò una ragazza :
la figlia di Gaetano.
FINE