Canticchiando i motivi delle
canzoni che ascolta alla radio del suo
Pick Up e fermandosi di tanto in tanto per gustare un panino con il
miglior arrosto di maiale degli States, Earl Stone/Eastwood , questo
incredibile ma simpatico ottanta/novantenne, percorre le strade degli USA trasportando droga agli ordini del “Cartello” . E’ un “ Mule”,
un corriere insospettabile che in tarda età, dopo aver dovuto interrompere la
sua attività di floricoltore e rimasto
senza casa a causa dei debiti e del
conseguente pignoramento dei beni, ha
trovato un’inaspettata ciambella
di salvataggio in questa nuova remunerativa
professione.
Racconta Clint Eastwood che non
ha voluto perdere l’occasione di essere anche il protagonista del suo film con
la possibilità interpretare il ruolo di un personaggio con un’età maggiore della
sua. Eastwood ha infatti solo ottantotto
anni; mentre, il vero corriere della
droga ,da lui interpretato, sembra che avesse
raggiunto i novanta. Si, il film è
basato sulla storia vera di Leo Sharp,
un veterano della seconda guerra
mondiale che negli anni ottanta diventò
uno spacciatore e corriere di droga per il “ Cartello”. Il tutto fu raccontato
dal giornalista Sam Dolnick sul The New
York Times nell'articolo del “The Sinaloa
Cartel's 90-Year-Old Drug Mule” .
Nel film Il protagonista viene
chiamato Earl Stone . La sua figura è
solo quella di un corriere, senza essere anche uno spacciatore. Il suo
ritrovarsi circondato dalla più efferata delinquenza ed il rischio connesso
alla nuova attività non lo impressionano più di tanto e continua ad affrontare
la vita come ha sempre fatto , cercando di cogliere sempre quello che gli piace,
senza curarsi molto delle conseguenze.
In certi momenti lo spettatore rischia addirittura di
compiacersi del suo modo di fare o di
arrivare ad una possibile invidia quando il mitico ottanta/novantenne si accinge a trascorrere una piacevole notte
di passione insieme a due conturbanti ragazze.
Nonostante la generale piacevolezza
e la suspense del racconto , tuttavia , la parte più toccante è sicuramente
quella legata all’attenzione che il vecchio, scusate , l’anziano Earl dedica in modo nuovo alla sua famiglia
che, in passato, aveva colpevolmente trascurato. E’ questo forse il messaggio
più forte che il film vuole trasmetterci: quello di non trascurare mai le
persone che si amano e che ci amano, anche se questo accadesse per le ragioni più importanti o necessarie
che vi siano. Non trascurarle mai, assumendosi la responsabilità e accettando
anche le possibili conseguenze negative che questo può comportare.
Tra gli interpreti, oltre a Clint, troviamo anche Allison Eastwood
nel ruolo della figlia di Earl Stone, un ottimo Bradley Cooper nei panni
dell’ agente anti-droga della DEA Colin Bates , Andy Garcia ( il capo dei trafficanti di
droga) e un convincente Ignacio Serricchio nel ruolo di un componente dell’organizzazione
del “ Cartello”.
Ancora una volta Clint Eastwood
riesce a coinvolgerci nei suoi films che , quando portano il suo marchio, ci
garantiscono un livello elevato e sempre meritevole d’attenzione.
Alla prossima Clint.
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