venerdì 1 febbraio 2019

DUE FAMIGLIE - Parte 6





Era il 4 di agosto 1943. Turiddu dovette salutare subito Maria e le bambine perché doveva presentarsi al Comando in Piazza Duomo.
Le voci della ritirata tedesca in corso erano ormai dilaganti. Tutti aspettavano quel cambiamento e non si parlava d’altro . Turiddu invece ebbe altro su cui concentrare la sua attenzione . Era stato comandato di presentarsi l’indomani mattina alla Direzione delle Poste per accompagnare il Direttore nel trasporto dei valori  in cassa presso la Banca  d’Italia.  La mattina successiva presto, insieme al Direttore,  montarono sul pulmino di trasporto valori .Erano  decisamente  guardinghi e preoccupati . Appena partiti, videro che tutti punti stradali normalmente sorvegliati dai soldati tedeschi erano vuoti.
-Che succede Tenente? -chiese il Direttore- la città sembra vuota . Non c’è nessuno in strada.
- Sembra proprio che i tedeschi siano andati via – rispose Turiddu--Sono giorni che si parla  che Kesserling aveva intenzione di far lasciare la città alle truppe tedesche. Penso che l’abbia fatto.
- Ed ora che facciamo? -disse il Direttore- In questo momento , prima che arrivino gli alleati  in città, chi comanda?  A chi portiamo i valori che stiamo trasportando? Chi mi garantisce che le varie amministrazioni siano ancora funzionanti e responsabili?
- Nessuno -ammise Turiddu- Siamo nella terra di nessuno. Tutta la precedente amministrazione deve essere convalidata dalle nuove autorità occupanti. Figuriamoci poi i valori che stiamo trasportando! Farli sparire, sarebbe questione di un attimo!  Non solo, ma potremmo anche essere accusati di averli trafugati.
Turiddu si fermo un attimo a riflettere. Il Direttore  , nel frattempo, dal canto suo stava in silenzio ma tradiva il suo nervosismo contorcendosi febbrilmente le mani in un continuo strofinio.
Dobbiamo essere certi di consegnare i depositi a chi ci garantisce il buon esito dell’operazione . A qualcuno con i poteri avallati dalla nuova amministrazione. Anzi, dovremmo aspettare l’entrata degli americani in città.-propose Turiddu .
-Oppure potremmo sparire con i soldi  e chi s’è visto, s’è visto- disse il Direttore.facendo  esplodere tutto il suo nervosismo in una risata .
Il ridere fu contagioso e Turiddu senza rendersene conto ne fu coinvolto senza volerlo:
-Complimenti Direttore- Rispose Turiddu ridendo. Dopo una vita integerrima finalmente avremmo un vero premio: Ah! Ah! Ah!
- Era ora che qualcuno si accorgesse di noi!!!- Aggiunse il Direttore ormai  fuori di se dalla risate
-Eh no! Speriamo che nessuno se ne accorga!  -Disse Turiddu-ridendo ancora più forte.
- Hoi ! Hoi Hoi! Basta non ne posso più-Rispose il Direttore-Ho le lacrime agli occhi !
Dopo , riprendendo il controllo disse : Che facciamo? Dobbiamo fare passare  almeno  la mattina e vedere che succede.
Dirigiamoci verso la Villa Bellini. Entriamo dentro : All’ingresso ci sono i vigili  miei colleghi e ci faranno passare : Aspettiamo li dentro, nelle strade della villa. Potremo anche avere delle informazioni su quello che succede dagli altri vigili urbani!
Va bene ! E … speriamo bene ! – Aggiunse il Direttore.
Tutto si svolse come Turiddu aveva previsto. All’ingresso c’erano due vigili che riconoscendo il tenente scattarono sull’attenti e senza discutere fecero passare il pulmino.  Dopo Turiddu e il Direttore posteggiarono il pulmino vicino ad  una fontana alla base della strada in salita dove stanno le varie panchine dette degli innamorati e che porta al piazzale dove si trova il Chiosco Cinese.


Trascorsa mezza giornata , verso le tre del pomeriggio , Turiddu stanco ed impaziente si accorse di un certo trambusto all’ingresso del giardino dove sostavano i colleghi vigili urbani: Chiese al Direttore  di potersi allontanare un attimo per vedere che succedeva  e si diresse verso i suoi colleghi. Arrivato si accorse che proprio davanti all’ingresso della villa lungo il viale Regina Margherita stavano sfilando delle camionette di truppe “alleate”. Si rivolse ai vigili suoi colleghi e gli chiese:
_-Sono arrivati gli americani?
-No!  Sono inglesi – rispose un collega-  Ce ne sono pure molti di colore. Truppe di africani delle colonie inglesi.
- Da quanto tempo li hai visti?
- E’ circa mezz’ora che stanno passando.
- Adesso ascoltami- disse Turiddu- ti do un incarico importante-
-Comandi Sig. Tenente-rispose il vigile
-Devi andare al Municipio e chiedere ai superiori se il nuovo Comando Militare  ha preso in mano le redini dell’amministrazione locale . e dove ha stabilito i suoi locali. Dove si è insediato? Quindi ,appena hai questa informazione ,  torna qui ,subito.-disse Turiddu-
Il vigile parti immediatamente a svolgere l’importante incarico conferitogli da Turiddu e tornò trafelato dopo ca due ore.
Allora? – chiese Turiddu-
-Gli inglesi sono a Piazza Duomo . Hanno preso tutto un palazzo come sede del loro Comando e l’amministrazione della città fa riferimento a loro. 
-Bene – Disse Turiddu – Grazie – Adesso li andiamo a trovare.
Si diresse verso il pulmino portavalori , parlò con il Direttore delle Poste e convennero di recarsi subito in Piazza Duomo. Nonostante i bombardamenti la strada era resa praticabile e si poteva arrivare al Duomo percorrendo via Etnea. Così fecero  e finalmente dopo le opportune presentazioni e intercessioni dei suoi superiori  si poterono liberare del prezioso carico e scortati da militari inglesi consegnarlo ai responsabili locali della Banca d’Italia perché riponessero i depositi  valori in cassaforte in contropartita del credito a favore del conto di evidenza delle Poste Italiane.
Quella difficile giornata si stava concludendo onorevolmente. Turiddu ed il Direttore delle poste potevano finalmente tornare a casa, poveri come prima, ma con la coscienza pulita ed orgogliosi di aver fatto il proprio dovere.
Circa un mese dopo , la sera  a letto Turiddu e Maria parlavano insieme sulla  nuova situazione :
-          Beh! Ormai  si può pensare che la guerra  sta finendo. Con la firma dell’armistizio con gli alleati siamo ormai in territorio  protetto e libero.- disse Turiddu
-          Non ci posso ancora credere ! – rispose Maria –
Le bambine, nell’altra stanza, stavano riposando tranquille ed il silenzio regnava nella casa.
- Sai  penso che ricomincerò a studiare  e completerò il mio percorso di laurea-aggiunse Turiddu
-  E come farai ? Ancora non ci sono servizi regolari per passare lo Stretto.- rispose Maria
-Non ti preoccupare . Mi hanno detto che si passa tranquillamente con delle barche di pescatori  da Messina; e poi, ci vuole ancora qualche mese per riprendere bene a studiare. Poi speriamo di fare qualche miglioramento di stipendio   avere una promozione e riuscire a riparare le case bombardate di mio papà.
-  C’è speranza? -Chiese Maria
- Mah! Mi hanno detto che con l’esperienza che ho accumulato ai servizi annonari potrei assumere un  ruolo di Direzione ai Mercati Generali e mi darebbero anche un aumento di stipendio.  Tutto questo sempre  rimanendo nel corpo dei vigili urbani ma distaccato nel ruolo.
-   Magari!
- Chissà? A questo punto potremmo anche ingrandire la famiglia!  Potrebbe finalmente arrivare un maschietto! Che ne dici?
- Dico che per adesso non abbiamo occhi per piangere  e che bisogna aspettare – rispose Maria.
Aspettarono anni  e anni; ma, alla fine, il maschietto arrivò  e quando si fece grande incontrò una ragazza : la figlia di Gaetano.
FINE




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