sabato 1 ottobre 2022

L'IMMENSITA'

 


Oltre il canneto Andrea cerca la sua autenticità, la sua identità.

Può provare  a sperimentare il percorso personale che ha deciso d’intraprendere in contrasto con quelle che sono le aspettative dei “ grandi” su di lei.

 Lei ama la madre, la sua naturale vitalità ed allegria; ma, non sopporta di vederla soffrire  e disperarsi  imprigionata nel suo ruolo di donna. , la cui vita è determinata dalla volontà maschile.

Adriana non vuole essere , non tollera la sofferenza della madre e non vuole cadere anche lei in quella trappola, in quella sorte, riservata alla donna.

Adriana ha deciso pertanto di essere Andrea, un maschio, per  potere amare e proteggere le donne come sua madre  e vederle vivere  libere di esprimere  la loro allegria e sensibilità.

 Adriana, oltrepassando il canneto, può incontrare un mondo che la conoscerà ed apprezzerà come Andrea, quello che vuole essere.

Descrivendo le fasi di vita della famiglia di Adriana il regista Crialese  ci parla  di un mondo dell’infanzia in cui  i figli di questa famiglia, formalmente unita ma finta, soffrono le conseguenze di un rapporto di amore e di rispetto fra i coniugi ormai finito.

 Il padre Felice Borghetti  vive una seconda vita fuori di casa; mentre, all’interno della stessa, impone delle rigide regole formali .

La madre Clara, di origine spagnola, pur disperata e sottomessa, desidera di non far patire ai propri figli le conseguenze di questa situazione e s’inventa dalla prima scena del film delle vere e proprie esplosioni di allegria e vitalità che ci portano fuori dagli schemi  di quella  realtà e regalano  a quei bambini e a lei stessa la sensazione della possibilità di essere felici.

 Una stupenda Penelope Cruz ( la madre Clara) regala allo spettatore del film ed ai suoi figli dei momenti coinvolgenti che spesso, grazie alla complicità dei brani musicali degli anni settanta  ed alla loro esecuzione, creano un piccolo mondo segreto in cui rifugiarsi insieme : madre e figli, dimenticando per un attimo le brutture  della vita.

Clara  è capace di nascondersi con la figlia Adriana sotto la tavola da pranzo, imbandita e con tanti ospiti attorno,   per rinsaldare ancora la forza del loro rapporto o di correre insieme a lei per la strada  gridando per tutto il tempo.

Il regista Crialese  ha avuto il coraggio , con questa rappresentazione , di condividere  momenti importanti della sua vita e della sua persona chiedendoci probabilmente di fermarci un attimo ad osservare e capire il percorso di quello che ci sembra “diverso”.   Lo fa regalandoci un susseguirsi di scene  che ci permettono di cogliere i sentimenti dei protagonisti  e la loro evoluzione.

Molto brava la giovane Luana Giuliani a rappresentare la dodicenne  Adriana con toni misurati ed allo stesso tempo intensi ed emozionali.

“L'immensità “ è diretto da Emanuele Crialese che ne ha curato anche la sceneggiatura insieme a Francesca Manieri e Vittorio Moroni. Il film è stato presentato alla 79°  Mostra internazionale d’arte cinematografica  di Venezia, in concorso  al Leone d’oro per il miglior film.