giovedì 24 settembre 2020

IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE

 


Il sentimento dell’amicizia è forse una delle colonne più importanti della nostra vita e ci accompagna sia nei momenti belli,  quando ci permette di sfidare la vita e ,cercando il sogno, di buttare il passo oltre l’ostacolo, sia nei momenti più difficili , quando la solitudine e le difficoltà ci sembrano insormontabili.

L’amicizia è un grande tesoro che ti accompagna, se sei fortunato ,fin dall’infanzia o ,se sei ancora più fortunato, puoi incontrare anche nella vita adulta ,quasi per caso .

Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte ci avevano già regalato un film che, da parte mia, considero quasi un classico del cinema francese moderno: “ Le Prénom” ( cena tra amici) del 2012  in cui la stessa amicizia  ed i rapporti familiari sono messi a dura prova dalla “cartina tornasole” costituita della domanda sulla scelta di un nome per un nascituro.Nella vera amicizia  non esiste solo la condivisione o la stima ma anche il duro scontro di posizioni quando pensi che la persona amica stia sbagliando , mettendosi in una situazione difficile.

E’ proprio dai momenti di lavorazione di quel film che è nata pian piano , in seguito a diversi ed, in qualche caso, dolorosi avvenimenti, l’idea del nuovo film “ Il meglio deve ancora venire”.

“Il progetto ha una doppia origine — spiega Delaporte — Cena tra amici, che avevamo scritto quasi per noi, è stato un successo da favola, il set felice. Segnato però dal fatto che l’attrice Valérie Benguigui si è ammalata durante le riprese, poi è morta a 48 anni. L’esperienza ci ha profondamente scossi. Nel frattempo Alexandre mi regala il libro La cura Schopenhauer di Irvin Yalom in cui il protagonista, a cui viene diagnosticato un melanoma, si interroga su come spendere l’ultimo anno di vita. Mentre lo leggo capisco di avere anche io un melanoma, vengo operato, restiamo, Alexandre ed io, un mese nell’attesa, chiedendoci se dirlo o no agli altri. In questa fase è nato il film".

Saranno Fabrice Luchini (César) e Patrick Bruel (Arthur) a farci condividere con loro i momenti divertenti e drammatici di una grande amicizia, solida e capace di fargli  affrontare insieme la vita e la morte .

Accanto a loro, due dolci e intense presenze femminili: quelle di  Zineb Triki  e di  Pascale Arbillot .

Un film che nella sua semplicità affronta con tenerezza ed ironia il rapporto di amicizia dei due protagonisti insieme ad una profonda attenzione per i sentimenti che ognuno di loro e le persone vicine provano  nella difficile situazione che si trovano a vivere.

Bello!

 

 

 

 

 

lunedì 21 settembre 2020

MISS MARX

 


Quando l’amoralità sconfina nell’immoralità diventa, come sempre,  motivo di sofferenza per le persone che ne restano coinvolte e ne subiscono le conseguenze.

 Quasi sempre la persona ”amorale”  si erge a paladino di un processo mentale e sociale liberatorio dai vincoli e dall’osservanza di leggi inutili ed ipocrite ; ma , accade, spesso,  che il suo desiderio di libertà possa portarlo inevitabilmente alla mancanza di rispetto nei confronti degli altri. Egli potrà giudicarlo anche  necessario, perché quelle persone vengono percepite come portatrici inconsapevoli ed involontarie di una sottile violenza nei suoi confronti; ma, a volte, il puro soddisfacimento delle proprie pulsioni non è di per sé corretto ed inevitabile .

 Ognuno di noi potrà rifiutare qualunque ipocrisia o dovere nato da uno schema di potere o da valori che non condivide; ma, alla fine, il suo rapporto con gli altri dovrà pur fondarsi su di una reciprocità su cui dovrà creare  una nuova morale, con la definizione di criteri di rispetto dell’altro e di valori condivisi .Quando, invece, il soddisfacimento dei propri bisogni ed impulsi viene sempre  prima di tutto , è difficile,  per la stessa persona, distinguere i confini fra l’amoralità e l’immoralità.

Quante volte abbiamo potuto osservare questo atteggiamento attorno a noi ?!?

Specialmente accanto a dichiarazioni di sedicente liberazione da regole definite fondate sull’ipocrisia?!?

Non so se il dolore di scoprire questo atteggiamento nelle persone a lei più care   divenne talmente opprimente  ed insopportabile da indurre Eleanor Marx ad interrompere precocemente la sua vita !

 Certo è che, comunque, il principio della “ verità” era stato sempre il criterio guida della sua vita , del suo impegno sociale e della valorizzazione della donna; pertanto, scoprire che le persone che più amava e di cui era disposta a tollerare anche l’amoralità , l’anticonformismo , il disprezzo per regole ritenute inutilmente vincolanti , in realtà, tradivano la sua fiducia  con comportamenti  incoerenti , irrispettosi della sensibilità altrui e quindi in realtà profondamente “ immorali”, poteva produrre un dolore profondo.

La vita di Eleanor Marx( detta affettuosamente Tussy)  è stata  ricca d’ impegno e di militanza all’interno del movimento socialista internazionale .La sua preparazione culturale fu ampia ed approfondita per essere stata sempre molto vicino al padre  ed, in particolare, la sua biografa ufficiale , Rachel Holmes, ha scritto che  "l'intimità infantile di Tussy con [Marx] mentre scrisse il primo volume del Capitale le ha fornito un approfondito fondamento della storia economica, politica e sociale britannica: Tussy e il Capitale crebbero insieme".

 Si è interessata molto anche alla letteratura ed al teatro  ed è stata la prima a tradurre in inglese  “ Madame Bovary” di Gustave Flaubert. Intorno agli anni del  1880  ritenne  che anche l’attività artistica e teatrale potesse essere utile  alla propaganda e conoscenza dei valori  del “ femminismo socialista” e nel 1886 eseguì una leggendaria interpretazione di  “ Casa di Bambola” di henrik Ibsen a Londra,  nella parte di Nora Helmer, insieme  ad  Aveling nel ruolo di Torvald Helmer e George Bernard Shaw in quello di  Krogstad.

Come può una donna di questo livello restare talmente coinvolta in una storia d’amore  appassionata con Edward Aveling da decidersi di togliersi  la vita?

Questa è probabilmente la domanda  e la  questione principale trattata  nel film   Miss Marx ( 2020) scritto e diretto da Susanna Nicchiarelli, presentato in concorso alla  77° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ed ormai presente nelle sale cinematografiche italiane.

La Nicchiarelli ritorna  con una sua opera nelle sale cinematografiche  dopo averci regalato, in precedenza nel 2017,  l’interessante film “Nico, 1988” ,incentrato sugli ultimi anni della cantante Christa Päffgen, in arte “ Nico” . Con questo film aveva partecipato alla  74 mostra Internazionale  d’Arte Cinematografica di Venezia  vincendo il premio  come Miglior film nella sezione Orizzonti. In seguito, ha ottenuto  il David di Donatello . 2018 -  per la  Migliore sceneggiatura originale.

Nella realizzazione  del film “ Miss Marx”  è aiutata dall’ottima e sofferta interpretazione del personaggio di Eleanor Marx da parte della brava  attrice inglese Romola Garai. E’ interessante anche la capacità della regista di inframezzare, all’interno della storia,  immagini e  filmati  di momenti storici reali, come ad esempio quello della “ Comune di Parigi” , o l’utilizzo dirompente  dei brani musicali della colonna sonora   eseguiti dal gruppo musicale torinese “Gatto Ciliegia Contro il Grande Freddo” ,che ne è anche l’autore insieme alla punk rock band americana  dei “ Downtown Boys” .

Un film che non si limita alla presentazione storica del personaggio di Eleanor Marx ma che, nelle intenzioni della regista,  desidera toccare alcuni problemi e questioni  sempre attuali all’interno  dell’universo femminile: “ La storia di Eleanor mi ha dato l’opportunità di esplorare temi incredibilmente contemporanei in un contesto d’epoca, ma ho ritenuto necessario capovolgere i clichés del dramma in costume. Ho cercato di sovvertire l’immagine dell’eroina vittoriana e sostituirla con quella emblematica e moderna di una donna che combatte sul fronte personale e pubblico. Credo che la storia di Eleanor richieda di essere raccontata con delicata ironia: la sua vita sentimentale fu assurda e tragica, i suoi guai condivisibili anche per le donne di oggi. Ma questa storia richiede anche un profondo rispetto: le battaglie di Eleanor e dei suoi compagni risultano più che mai attuali e urgenti, oggi come ieri.”