Sarebbe stata una visione forte e
toccante anche se non fosse stata
ulteriormente ingigantita dai sentimenti di rifiuto della sofferenza e della
violenza che ogni giorno agitano il nostro cuore e la nostra mente a causa
della presenza della guerra in Ucraina .
Non c’è futuro per ognuno di noi
quando la violenza prende il posto del dialogo fra persone che si trovano a vedere e vivere
diversamente per milioni di motivi
possibili. La scelta di uccidere, ma anche semplicemente di usare violenza, è inaccettabile.
Là nelle strade di Belfast, dove ci conducono
le immagini del film, osserviamo l’incredibile contrasto fra una realtà
armonica e comunitaria , forse povera ma capace di dialogo e assistenza
reciproca, e l’insofferenza e la violenza
verso l’ altro solo perché professa una visione religiosa diversa .
L’incredibile paradosso è poi che entrambe le parti che si combattono sono due
parti religiose credenti in un modo diverso nello stesso messaggio : quello di
Cristo che inorridisce al solo vedere usata la sua passione ed il suo
sacrificio in questo modo. La stessa
scena in cui un prete ,nel corso della
sua predica, indica le due strade
possibili di scelta religiosa , condannando quella sbagliata, è di una violenza
insopportabile.
Come stiamo capendo,
guardando gli ucraini che scappano dalle
loro case semidistrutte, i bambini sofferenti , gli uomini alle armi che
muoiono , le donne che piangono i loro
cari, la guerra o la violenza sociale comunque si esprima, non lascia indenne
nessuno e colpisce la vita quotidiana delle persone, di tutti , dei parenti,
dei vicini , dei conoscenti degli sconosciuti. Essa è vicina come non avremmo
mai creduto e ci cambia la vita come non avremmo mai pensato.
Il piccolo Buddy lascerà il suo
piccolo amore promettendole che tornerà e la nonna lo lascerà partire pur sapendo che
resterà sola in quella Belfast che tutti
amano, chi parte e chi resta e a cui è dedicato il bel film di Kennet Branagh .
Personalmente aggiungerei che non
è solo dedicato a chi parte e a chi resta ma anche a chi lo guarda .
La storia raccontata da Branagh
scava nei suoi ricordi d’infanzia e ci
riporta nella Belfast del 1969 devastata
dal conflitto nordirlandese, utilizzando
i toni del bianco e nero quasi
per dare alle immagini un aspetto di
storicità . Bella la caratterizzazione dei vari personaggi del gruppo familiare
di Buddy che, pur coinvolti in quella difficile situazione, mantengono sempre
un atteggiamento personale positivo
verso la vita pieno di coraggio , di fierezza ed anche della capacità di gioire
ed amare.
Bravi tutti gli attori fra cui mi
piace segnalare il piccolo Jude Hill (
Buddy), Caitriona Balfe( madre) Judy
Dench( la nonna) e Claran Hinds (il nonno).
Il film ha ottenuto ben sette
candidature agli Oscar 2022 e precisamente
per il miglior film, per il miglior regista a Kenneth Branagh, per il
miglior attore non protagonista a Claran
Hinds, per la migliore attrice non protagonista a Judi Dench, per la migliore
sceneggiatura originale a Kenneth Branagh, per il miglior sonoro a Denise
Yarde, Simon Chase, James Mather e Niv Adiri e
per la migliore canzone a Van Morrison per “ Down to Joy”.
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