venerdì 7 gennaio 2022

E noi come stronzi rimanemmo a guardare

 



Pierfrancesco Diliberto, in arte PIF,  ci regala,  con il suo ultimo film ,una riflessione importante su quelli che sono le possibili conseguenze sul nostro futuro dell'attuale rivoluzione digitale. Questa rappresenta sicuramente una grande opportunità  ma contemporaneamente , come è sempre accaduto nella storia umana, il suo possibile cattivo utilizzo, una gestione autoritaria  ed egoistica a vantaggio di pochi, può rappresentare un grave problema che diventa sempre  più importante e globale  in relazione all'importanza dello sviluppo tecnologico.

L'utilizzo di un algoritmo per ottimizzare l'efficienza lavorativa nella sua azienda,  introdotto dal protagonista  Arturo ( un ottimo Fabio De Luigi), comporterà proprio il suo licenziamento  e successivamente, a causa di un test sull'affinità di coppia, verrà abbandonato dalla sua compagna Lisa ( Valeria Solarino).

Ecco, già nella prima fase del film Pif, provocatoriamente, ci mostra come  la nostra subordinazione psicologica e pratica  al digitale può farci restare soli e senza lavoro. 

Arturo ha  cinquant'anni  e a questa età la capacità dell'attuale mercato del lavoro di offrire una decente opportunità di reinserimento è molto discutibile; pertanto, Arturo non trova di meglio che lavorare come  rider della multinazionale Fuuber con condizioni di lavoro  pesanti e mal retribuito. Immediatamente, il pensiero va alla denuncia  di questa condizione, sempre più diffusa nel mondo della distribuzione commerciale odierna,  contenuta nel film di Ken Loach: " Sorry, we missed you" .

Le multinazionali del digitale  stanno decisamente conquistando il mondo della distribuzione , della comunicazione, e progressivamente delle relazioni  e dello spettacolo, per non parlare anche del serio tentativo d'indirizzare in modo significativo i comportamenti  commerciali, emozionali , sociali e politici .  

Dopo averci mostrato le difficoltà della vita economica del suo protagonista,  Pif ci racconta di come , successivamente,  egli  potrà essere condizionato nel suo campo affettivo. Rimasto solo dopo l'esito negativo del test sull'affinità con la sua compagna , Arturo accetta di entrare nel programma creato dalla Fuuber stessa per abbinare le persone a personaggi virtuali presenti come ologrammi. La storia prosegue  raccontandoci della lotta di Arturo e della sua nuova compagna reale Stella  (una splendida Ilenia Pastorelli) per riconquistare la propria libertà personale .

Quale sarà il suo esito  ? 

Non lo sappiamo, ma risulta inquietante  la riflessione del giovane  fondatore dell'immaginaria multinazionale Fuuber ( interpretato da Eamon Farren),  in una scena che lo ritrae nella sua stanza all'interno del suo grattacielo di Mumbai.

Guardandoci fisso negli occhi  e parlando di Arturo e della sua nuova compagna ,   ci dice: "Mi fanno quasi tenerezza : pensano di essersi liberati di noi ma in realtà noi conosciamo il loro passato, il loro presente ed il loro futuro . Quello che desiderano e quello di cui hanno bisogno. Chi ci ha dato queste informazioni?- chiede ancora, e risponde: Voi stessi . Abbiamo chiesto il permesso di accedere ai vostri dati e ce lo avete concesso . Grazie alla gestione di queste informazioni, siamo diventati miliardari .Pensate che siamo disposti a fermarci?".

Il film è stato prodotto da Sky Italia  e  presentato alla Festa del Cinema di Roma 2021. La distribuzione  è  avvenuta sui canali Sky Cinema  a partire dal novembre 2021.

Pierfrancesco Diliberto è anche autore del soggetto e della sceneggiatura insieme a Michele Astori.


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