Tutto deve essere perfetto in occasione della visita della commissione
che deciderà il destino dei possibili finanziamenti pubblici a favore della fabbrica di bilance di Julio Blanco ed il conferimento di un premio per
l'eccellenza aziendale.
Perché tutto sia perfetto ci vuole un capo perfetto, perché le situazioni reali
sono tutt'altro che impeccabili ed i problemi non mancano mai
all'interno di un'azienda , sia nei rapporti con il personale che nello stesso
processo di produzione e distribuzione.
Probabilmente, il motivo è
sempre da ricercare all'interno dei
possibili problemi delle persone che si trovano in quel momento
impreparate a prendere le giuste decisioni utili ad assicurare il buon
funzionamento dei processi aziendali. In altri casi, sono le mille
imprevedibilità dei comportamenti a dover essere messi in equilibrio:
esattamente come i due piatti delle bilance dell'impresa di Blanco o come nei
rapporti tra le persone .
Durante tutto il film questo concetto dell'equilibrio e delle diverse
fasi di dissonanza di cui rendersi conto per raggiungerlo saranno più volte citate
come leggi della fisica da rispettare ,
indispensabili per il successo dell'operazione.
Julio Blanco, interpretato da un ottimo Javier Bardem, dovrà adoperarsi
per tutta la durata del film a ricomporre tensioni e difficoltà per rimettere
in sesto quell'equilibrio aziendale ,
condizione propedeutica per il successo dell'azienda e suo personale. Dovrà
misurarsi con le rimostranze sempre più violente di un operaio licenziato, con
l'inefficienza di un responsabile di reparto, con la sua stessa passione
sessuale nei confronti di una giovane stagista; ma, l'equilibrio rimarrà sempre
il simbolo dell'azienda, rappresentato dalla bilancia posta all'esterno
dell'entrata, ed il suo impegno personale
anche se, per raggiungerlo, le sue azioni potranno andare spesso oltre
il limite del lecito e dell'accettabile.
Il capo perfetto (El buen patrón) è un film spagnolo scritto e diretto da Fernando León de Aranoa
e presentato in anteprima al Festival
Internazionale del Cinema di San Sebastián il 21 settembre 2021. Ha avuto
un buon successo di critica e di pubblico permettendogli di vincere il premio
Goya 2022 per il miglior film, la miglior regia
e la miglior sceneggiatura originale a Fernando Leòn de Aranoa, miglior
attore a Javier Bardem, miglior montaggio a Vanessa Marimbert e miglior colonna
sonora a Zeltia Montes.Il film, inoltre,
è stato scelto per rappresentare la Spagna all'edizione dei Premi Oscar
2022.
Da segnalare oltre all'ottimo Javier Bardem nel ruolo del capo dell'impresa Julio Blanco,
la giovane Almudena Amor
nell'interpretazione della stagista
Liliana, Oscar de la Fuente nel ruolo di
Josè il licenziato disperato e
furioso, Manolo Solo ( Miralles, responsabile
settore produttivo in profonda
crisi personale) ,Celso Bugallo ( Fortuna),Fernando Albizu ( Roman) e
Tarik Rmili ( Khaled).
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