domenica 11 febbraio 2024

The Holdovers - Lezioni di vita

 


Mentre guardavo questo film, mi sentivo magicamente trasportato  indietro nel tempo , rivivendo l’atmosfera degli anni settanta del Novecento. Vi erano quel modo di fare , quelle musiche,  quel modo di  rapportarsi  di quei giorni, quando ognuno di noi portava avanti i suoi valori , le cose in cui credeva, nella propria vita quotidiana, anche rischiando di non essere approvato né compreso, ma contento, comunque, di averci provato e disposto ad assumersi la responsabilità delle proprie scelte.

David Hemingson ha scritto il soggetto  e la sceneggiatura di questo film  che, insieme alla regia di Alexander Payne,  ha saputo regalarci queste emozioni e queste riflessioni.

Ci presenta una storia di rapporti fra un allievo dal carattere e dal vissuto difficile con un suo insegnante , anche lui dalla storia personale complessa . 

L’insegnante è Paul Hunham , poco considerato  ed impopolare  alla Barton Academy  in cui insegna Lettere Classiche, a cui viene affidato il compito di supervisionare degli studenti che rimarranno nel collegio durante le vacanze di Natale. Tra di loro , in particolare , si sviluppa un rapporto importante con Angus Tully( Dominic Sessa), un ragazzo intelligente ma ribelle, costretto all'ultimo minuto a rimanere a scuola dopo che la madre ha deciso di andare in luna di miele con il nuovo marito.

A loro si aggiunge  la presenza della cuoca Mary Lamb, una donna coraggiosa e positiva , ma divorata dal dolore per aver perso da poco il figlio nella guerra del Vietnam, ed il bidello Danny.

Durante questo piccola pausa dalla normale quotidianità   della Barton Academy ,i rapporti fra queste persone usciranno dai contorni formali per  trovare  un terreno d’incontro e di confronto, senza mai rinunciare, da parte degli adulti, alle proprie responsabilità.

 Questa è forse la più bella “lezione di vita” che ci offre questo film . Il ricordo di quegli anni in cui  non si cercava una vuota libertà  fine a se stessa  ma sempre  misurandosi e comprendendone le conseguenze nei confronti degli altri. D’altra parte anche il coraggio di portare avanti ciò che si ritiene giusto assumendosene la responsabilità

Questo in particolare era il ruolo degli adulti  nei confronti dei più giovani: fargli comprendere questi concetti di base per la vita delle persone.

Belle le interpretazioni di tutti i principali protagonisti nei loro ruoli  e mi sembra meritata la candidatura agli Oscar sia del film che dell’attore Paul Giamatti oltre che a quella per la migliore sceneggiatura originale a David Hemingson , per il miglior montaggio  a Kevin Tent e per la migliore attrice non protagonista  a Da ‘Vine Joy Randolph.

D’altra parte sia Paul Giamatti che   Da ‘Vine Joy Randolph hanno già vinto, per le loro interpretazioni in questo film, il Golden Globe 2024 oltre ad altri importanti premi internazionali della critica.

Da sottolineare ancora l’ottima scelta dei brani musicali che compongono la colonna sonora del film curata da Mark Orton.

Un film che vi consiglio di vedere.


FOGLIE AL VENTO

 



Il nuovo film del regista finlandese Aki Kaurismäki : " Foglie al vento" ,ci racconta con delicatezza il lento incontro di due solitudini e di due vite difficili : quella di Ansa  e di Holappa. Lei è una donna non più giovanissima ,ma piacente ,con una vita lavorativa umile e difficile . Lui è un uomo  , probabilmente coetaneo, che sfoga le sue difficoltà di lavoro e di relazione  nell'alcool.

 Il loro incontro,  pur con mille difficoltà, potrà essere un'occasione di cambiamento della loro vita.

Bella la costante presenza della musica e di diverse canzoni  che, all'interno della storia, fanno da collante fra le diverse scene ed, in qualche modo, esprimono  e ci raccontano anche i sentimenti che stanno  vivendo i due protagonisti.

IL film è stato ambientato in un quartiere di Helsinki  e Kaurismäki l'ha definito una continuazione della sua  " trilogia dei perdenti "  composta dai film da lui realizzati in precedenza e che comprendono  "Ombre nel paradiso" (1986), "Ariel" (1988) e "La fiammiferaia" (1990).

Il film è stato presentato in anteprima il 22 maggio 2023 in concorso al 76º Festival di Cannes ricevendo il premio della giuria. E' stato inoltre candidato come miglior film agli European fim Awards (2023), come miglior film straniero ai Golden Globe  2024 e come miglior film internazionale al British Independent Film Awards 2023.

Bravi gli attori protagonisti che, pur con pochi dialoghi, riescono, grazie alla loro interpretazione, ad emozionarci:  Alma Pöysti nel ruolo di  Ansa e Jussi Vatanen in quello di : Holappa.


giovedì 21 settembre 2023

IO CAPITANO

 



Quello che colpisce in questo splendido racconto, illuminato dalle stupende immagini e  dall'ottima fotografia di Paolo Carnera, è che la gioia di vivere di questi due ragazzi protagonisti   e la forza del loro sogno  riesce a sopravvivere  alle prove più crude e massacranti della vita  e contemporaneamente li aiuta d assumere sempre più importanti  ed impegnative responsabilità.

E' questo un messaggio universale  che riguarda tutti noi , il nostro passato e quello che cerchiamo di trasmettere ai nostri figli: Che solo la forza della passione in cui credi ti aiuterà a vivere  bene le più grandi difficoltà e ti permetterà  di sentirti soddisfatto della tua vita.

 Il grido del protagonista,  quando la nave da lui condotta  arriva in Italia e che da il titolo al film: " io capitano", mostra l'incredulità  e contemporaneamente la bellezza e la contentezza di essere riuscito a portare avanti un'impresa che a tratti sembrava impossibile ma che, completata, lo fa sentire l'eroe dei suoi sogni.

Matteo Garrone, con questo suo film  sulla realtà della migrazione, ci regala il punto di vista di chi parte  e lo fa senza drammatizzarne per forza la motivazione per cercare il nostro consenso. No , i due ragazzi che sfidano la vita  per inseguire il loro sogno non sono dei perseguitati politici , delle persone che scappano da una guerra  o altro ancora ed è facile identificarci in loro pensando a noi stessi alla loro età ed ai desideri e i sogni che desideravamo raggiungere.

Certo, siamo comunque in presenza di una realtà drammatica e Garrone non manca di mostrarcene i diversi aspetti che i due ragazzi incontreranno durante la loro  esperienza. Vedranno la morte di alcuni loro compagni di viaggio  nel deserto ed è bellissima la scena  del protagonista che sogna di tornare indietro  per riportare nel gruppo la donna morente rimasta indietro abbandonata nel deserto  tirandola peril braccio mentre le lo segue librandosi nell'aria . Scena  bella come un quadro di Chagall a cui assomiglia.

I due protagonisti patiranno la tortura nelle prigioni libiche ,  lo sfruttamento e le ruberie  , la paura del mare ma troveranno anche tanta solidarietà ed aiuto da parte di altri migranti conosciuti  durante il cammino.

L'improvvisato capitano  griderà di gioia e di soddisfazione per essere riuscito ad attraversare il mare guidando quel barcone che ha portato  tanti migranti fin sulle coste italiane senza farli morire  ed ognuno degli spettatori, dopo queste  ultime scene, si chiederà : e adesso noi cosa gli riserviamo ? Che risposta daremo alle loro richieste ?  alle loro speranze? Potremo accoglierli o no?

Garrone giustamente non entra all'interno di questo argomento e ci lascia il compito di rispondere a questa domanda . Saranno le nostre posizioni umane , politiche, culturali , economiche a doversi assumere la responsabilità della risposta.

Il film presentato  alla 80ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d'argento alla regia e il Premio Marcello Mastroianni all'attore protagonista Seydou Sarr.E' stato inoltre  designato dall'Italia per concorrere all'Oscar per il miglior film internazionale.

"Io capitano" nasce da un'idea del regista Matteo Garrone, che ha scritto la sceneggiatura con Massimo Gaudioso, Massimo Ceccherini e Andrea Tagliaferri, basandosi sulle storie vere di emigrazione dal continente africano di alcuni giovani senegalesi .Molto belle le musiche  del film curate da Andrea Farri che ha vinto il “Soundtrack Star Award 2023” per la composizione della Miglior Colonna Sonora tra i film della selezione ufficiale all’80a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.Tra le musiche vi sono anche  quattro canzoni inedite cantate in lingua wolof da Seydou Sarr e Moustapha Fall, i due protagonisti del film .


venerdì 21 luglio 2023

WOMEN TALKING – IL DIRITTO DI SCEGLIERE

 


Fino a quando il rapporto fra uomo e donna dovrà essere deturpato dalla violenza, dall'inganno, dal condizionamento , dalla sostanziale mancanza del rispetto verso l'altra persona?

Quando poi tutto questo diventa addirittura una consuetudine , un comportamento sociale consentito e addirittura codificato, è insopportabile !

A quel punto  le donne di una comunità, che tollera la violenza su di loro, decidono di reagire .Le donne cominciano a parlare tra di loro, cercando delle possibili soluzioni, e, mentre parlano, comprendono meglio  se stesse  e anche le altre ed i loro diversi ruoli all'interno della comunità. E' questo forse l'aspetto più  coinvolgente del film che ci dà la possibilità di assistere al loro colloquio, propedeutico alla decisione sul da farsi.

“Women Talking - Il diritto di scegliere” (Women Talking) è un film  diretto da Sarah Polley, che ne ha curato anche la sceneggiatura adattando al linguaggio cinematografico il  romanzo "Donne che parlano" di Miriam Toews (2018), liberamente tratto da fatti avvenuti nella colonia Manitoba in Bolivia nel 2011. L'idea del film ha affascinato la grande attrice Frances Mc Dormand che ha deciso di produrre il film, oltre che recitarvi nel ruolo di Scarface Janz.

Sarah Polley  ha ambientato la storia nel 2010 in nord America  e le riprese si sono svolte materialmente a Toronto . Le prime scene  descrivono  una colonia mennonita isolata , di cui non viene mai indicato il nome , in cui  le donne e le ragazze scoprono che alcuni  uomini della loro comunità hanno abusato di loro mentre dormivano,  drogate da dei tranquillanti usati di solito per le mucche.

Mentre le donne, aiutandosi fra di loro, insorgono riuscendo ad individuare e far arrestare gli aggressori, che vengono portati in una città vicina, gli uomini, invece,  li perdonano e ,dopo aver raccolto i soldi per la cauzione, partono per liberarli lasciando le donne sole per ca. due giorni.

Le donne, a quel punto, cominciano a riunirsi e a parlare ,rivendicando il  diritto di scegliere la loro vita. Alla fine si troveranno davanti a tre ipotesi: :

a)       rimanere nella comunità senza fare nulla,

b)      rimanere e battersi per far valere i propri diritti

c)       andarsene.

E’ attorno a tutto questo che il film proseguirà il suo racconto,  attirando  con forza la nostra attenzione e facendoci riflettere.

Fra i protagonisti mi piace segnalare la bella prova dell’attrice Rooney Mara nel ruolo di Ona, una ragazza rimasta incinta dopo lo stupro, e quella di Ben Whishaw  nel ruolo di August Epp, uno tra i pochi uomini rimasti nella colonia, che è un insegnante e partecipa alle riunioni delle donne  per trascrivere quello che dicono, dato che loro sono tutte analfabete.

Ottima la fotografia di Luc Montpellier e molto intensa la colonna sonora curata da Hildur Guðnadóttir ,una violoncellista e compositrice islandese.,che ha curato in passato altre colonne sonore per film come “Maria Maddalena, regia di Garth Davis (2018) “ Joker”, regia di Todd Phillips (2019) “Tár” regia di Todd Field (2022).

Il film ha avuto un ampio consenso dalla critica ed ha ricevuto l’ Oscar 2023 , la Chritics' Choice Awards 2023 e         il Writers Guild of America Award 2023 a Sarah Polley  per la  Miglior sceneggiatura non originale.


 


sabato 8 luglio 2023

LE VELE SCARLATTE

 



Pietro Marcello dopo averci regalato la bella versione cinematografica del romanzo Martin Eden di Jack London,  ritorna con il film " Le vele Scarlatte" ( titolo originale " L'Envol")  al suo esordio in un' opera in lingua francese. Il film è la trasposizione del romanzo russo “Vele scarlatte” del 1923 di Aleksandr Grin ed è ambientato in un piccolo paese della Normandia  dove  ritorna reduce dalla prima guerra mondiale il  soldato Raphael. Egli si qualifica come "L'uomo di Marie", che è purtroppo morta ed ha lasciato una bimba,  Juliette ,che è sua figlia  ma di cui lui ignorava l'esistenza. 

Raphael si prende cura di Juliette ed è aiutato da una vedova di buon cuore , Madame   Adeline, che li accoglie nella sua fattoria. La donna gli racconterà  delle tragiche circostanze in cui è morta Marie, di stenti e malattia dopo essere stata violentata quando comunque era già madre di Juliette  e tutto questo non mette in dubbio la paternità di Raphael.  Il film continua a raccontarci della difficile esistenza di questo diverso nucleo familiare poco accettato dalla comunità del paese in cui vive.

Marie non era mai stata  ben giudicata   e Madame Adeline  è una donna considerata strana e dedita ad esperienze di stregoneria. Raphael, nonostante sia un bravissimo falegname , per il suo carattere burbero  è tenuto ai margini ella comunità ed inoltre viene condannato da tutti per un omissione di soccorso  che ha portato alla morte per annegamento di un paesano che lui era a conoscenza essere il violentatore di Marie.

La stessa Juliette, ormai cresciuta e dal carattere indipendente solitario e sognatore, viene tenuta ai margini  ma nello stesso tempo  desiderata senza alcuna forma di rispetto.

L 'ambientazione è molto bella e curata nelle  immagini e nella fotografia e ci trasporta lontano nel tempo all'interno della realtà vissuta dai protagonisti. Juliette ama la musica  : suona un vecchio pianoforte e canta dolcemente le sue emozioni ed i suoi sogni , rafforzati dalle predizioni di una donna ,definita da tutti una strega che vive in mezzo alla campagna,  vicino al fiume , e che le ha predetto che un giorno lei prenderà il volo con delle vele scarlatte e realizzerà i suoi sogni.

La storia descritta in questo interessante film è principalmente quella di donne che, nella prima metà del secolo scorso,  quando non erano  ben inserite nei ruoli sociali definiti  per loro, vivevano con difficoltà il proprio desiderio di vita e di felicità, spesso considerate strane e da non rispettare  .

Il sogno del paradiso in terra,  non nell'aldilà, per queste donne è forse da definire stregoneria ? O essere di facili  costumi quando la tua vita non è stata lineare e codificata ?

Dal cielo  arriverà per Juliette, con un piccolo aeroplano  con delle vele scarlatte nelle ali,  qualcuno che la porterà via verso una vita nuova.

Pietro Marcello Ha curato la sceneggiatura del film insieme a  Maurizio Braucci e Maud Ameline.

Il film è stato presentato in anteprima il 18 maggio 2022 alla Quinzaine des Réalisateurs del 75º Festival di Cannes per poi essere distribuito nelle sale cinematografiche  nel 2023.

Bella l'interpretazione  della giovane attrice Juliette Jouan nl ruolo  di Juliette. Una citazione anche per  Raphaël Thiéry nel ruolo di  Raphaël, di Noémie Lvovsky in quello di Madame Adeline , di Yolande Moreau, con degli incredibili occhi azzurri, nel ruolo di  Yolande, la maga, e del sempre bravo Louis Garrel in quello di Jean.

Belle ed intense sia  la fotografia  di Marco Graziaplena  che le musiche di Gabriel Yared.


giovedì 18 maggio 2023

IL SOL DELL ' AVVENIRE

 



“Fischia il vento e infuria la bufera,
scarpe rotte e pur bisogna andar
a conquistare la rossa primavera
dove sorge il sol dell’avvenir.
A conquistare la rossa primavera
dove sorge il sol dell'avvenir.”

 

In un momento così difficile della nostra storia, Nanni Moretti ritorna con un suo film a ricordarci che possiamo ancora cercare di raggiungere “il sol dell’avvenir” sia sul piano politico e sociale , sia sul piano culturale ed artistico,  sia su quello specificamente individuale  ed umano.

Nel suo film questi aspetti sono intrecciati e presenti come avviene, del resto, nella realtà che viviamo. Una realtà in cui sembrano essere entrati in crisi i valori e le prospettive di lotta sociale e politica che avevano caratterizzato il Novecento ed in cui il rapporto fra l’uomo e l’ambiente naturale in cui vive è seriamente compromesso.

Un mondo in cui il ruolo delle grandi concentrazioni di potere economico, digitale e  geopolitico sta diventando sempre più dominante, limitando e condizionando  la vita delle persone ed anche la stessa espressione artistica.  

Moretti  sembra non occuparsi direttamente di tutto questo  ma ci racconta di un progetto di un film  inframezzato dalle problematiche personali  che incontra il regista nei confronti dei problemi legati alla realizzazione del film stesso ed alla sua vita personale.

 Man mano che le scene, tuttavia,  scorrono davanti allo spettatore, ci si comincia ad accorgere che ognuna di esse ha un suo significato. Non a caso Il tema del film che il regista protagonista sta cercando di realizzare riguarda l’invasione dell’Ungheria da parte dell’Unione Sovietica nel 1956 ed il trauma che questo comportò in tutti i militanti comunisti italiani del periodo. Poteva un paese comunista invadere con le armi un altro paese fratello  ed asservirlo al proprio potere? Era inaccettabile  e tutto questo portò ad una profonda riflessione tra i militanti; tuttavia , mentre i fatti storici reali portarono ad una giustificazione di Togliatti dell’invasione dell’Ungheria, nel film Moretti ci mostra come sarebbe stato possibile un epilogo diverso ed una condanna dell’azione sovietica se tutti i militanti avessero avuto il coraggio di schierarsi contro ciò che ritenevano ingiusto invece di far tacere dentro di se la propria indignazione a costo, a volte, anche di un forte malessere personale e dell’affermazione di un senso di autodistruzione.

 Nel film, Moretti assegna ad una splendida Barbora Bobulova  , nel ruolo di una militante comunista di base , il compito di svegliare le  coscienze e di far arrivare il PCI ad un diverso comportamento storico.

Il protagonista ( il regista Giovanni), mentre gira il film ambientato nel 1956,  sta anche scrivendo un film, tratto da "Il nuotatore" di John Cheever, ed allo stesso tempo immagina di girare un film che racconta la storia quarantennale di una coppia, con tante belle canzoni italiane a fare da sottofondo.

 Le varie storie s’intrecciano davanti ai nostri occhi ma mantengono tutte lo stesso messaggio.

 Quello che è possibile nella storia sociale e politica di un paese è possibile anche nell’espressione artistica e nella vita personale di ognuno. Un artista può cercare di mantenere una sua indipendenza creativa rispetto alle esigenze di commercializzazione del suo prodotto richiesto dalle grandi catene di distribuzione. Una persona può tentare di modificare i propri atteggiamenti e comportamenti se si accorge che questi lo allontanano dalle persone che ama o lo rendono succube ed infelice.

 Tutti i protagonisti del film  e tuti noi spettatori possiamo  soggiacere  perdenti di fronte alla difficoltà mantenendo i nostri comportamenti che si sono dimostrati superati e sbagliati ma “Se” riuscissimo a cambiare potremmo seguire la speranza di vita che è sempre presente in noi e tentare di raggiungere quel “ sol dell’avvenire” che tutti noi sempre cerchiamo in ogni epoca ed in ogni tempo ed anche oggi, di fronte agli innumerevoli problemi che ci troviamo ad affrontare.

Moretti ci regala un film per niente scontato , non semplice ma pieno di voglia di ritrovare il senso della speranza .

Bello il ruolo delle canzoni che fanno da colonna sonora dei sentimenti e dei vari momenti del film oltre ad alcune scene  corali e toccanti come quella in cui tutti  ballano girando come tanti dervisci ruotanti attorno a se stessi . Belli anche alcuni riferimenti al cinema di Fellini.

 


 


mercoledì 29 marzo 2023

EMPIRE OF LIGHT

 



Quel fascio di luci miracolose illuminano lo schermo e trasformano i singoli fotogrammi   , le mute  e ferme immagini in vita....... in una storia che rapirà la tua attenzione, trasportandoti con sé nel suo mondo , diverso da te ma che ti farà sentire immerso in quelle sensazioni , in quei momenti di vita  tanto diversi ma in fondo simili ai tuoi.

Ti parlerà dei sentimenti , dell'amore   e della vita che ci uniscono tutti , bianchi o neri  o di qualunque razza , fede , idea , atteggiamento, crediamo di essere o siamo.

Tutti uniti dalle stesse paure , dalle stesse ansie , dalle stesse speranze .

Questo film ci parla di tutto questo ed il luogo  centrale scelto per rappresentarlo è proprio la sala del cinema " Empire" un Empire of light", come il titolo del film, dove la luce si trasforma per magia in storie di vita.

 In quel luogo di lavoro si svolge la vita di Hilary , una donna dalla vita non semplice , attraversata dall'ansia , dal dolore e da tante esperienze negative  che grazie all'incontro con il giovane Micheal riuscirà a trasformare in positivo la sua vita  ed essere anche di stimolo e di aiuto agli altri, anche  se questo comporterà ancora dolore e sacrificio.

Sam Mendes, con questo film, di cui ha scritto il soggetto e  che ha diretto, ci ha regalato dei momenti di bellezza, di commozione e di riflessione .

Stupenda l'interpretazione di Olivia Colman nel ruolo di Hilary la protagonista ( che ha ottenuto la candidatura per miglior attrice ai Golden Globe)  e molto buona anche la recitazione di Micheal Ward nel non semplice ruolo di  Stephen. Da segnalare sempre la buona prova del grande Colin Firth,  in un ruolo questa volta  non protagonista,  e di Toby Jones.

Belle le musiche curate da Trent Reznor e Atticus Ross. Ottima la fotografia curata da Roger Deakins che  ha ricevuto la candidatura  agli Oscar 2023.

Sam Mendes, con questa opera ha aggiunto un' altra perla  alla collana dei bei film  che portano la sua firma.