giovedì 26 dicembre 2019

LA DEA FORTUNA



Il nuovo film di Ferzan Ozpetek “ la Dea Fortuna “  affronta un tema non semplice : quello del rapporto fra  una coppia omosessuale, composta dall’idraulico Alessandro e lo scrittore Arturo, ed il tema della genitorialità e, viceversa, quello dei bambini con una coppia adulta omosessuale. Entrambi gli aspetti osservati presentano, ovviamente, delle peculiarità; ma, la chiave di lettura, che ci propone Ozpetek, è quella che l’arma vincente per legittimare qualunque rapporto sia la sensibilità e l’amore con cui si riesce a viverlo.
Anche il parallelo, ma decisivo, rapporto di amicizia fra la splendida  Jasmine Trinca ( Annamaria, la madre dei due bambini Sandro e Martina) ed Alessandro  ( Edoardo Leo) e Arturo ( Stefano Accorsi), è decisamente espressione di un grande amore e rispetto. Annamaria , infatti , nel momento in cui ha compreso di aver perso l’attenzione di Alessandro, che si era  innamorato di Arturo, ha fatto un passo indietro senza, tuttavia, troncare il suo rapporto con Alessandro, trasformandolo in una splendida amicizia all’interno della quale ha trovato posto anche Arturo. La fiducia da parte di Annamaria verso i suoi due amici la porta ,nel momento in cui scopre di essere molto malata , ad appoggiarsi a loro chiedendo di occuparsi momentaneamente dei suoi figli.  e successivamente, quando pensa di non farcela più,, di affidarli definitivamente a quella coppia diversa, piuttosto che all’odiata madre.
Ancora una volta  Ozpetek sottolinea come la naturale tenerezza , la capacità di amare sia la chiave di lettura necessaria per qualunque decisione e ciò che rende valido qualsiasi rapporto . Senza nessuna negazione della realtà, il regista ci presenta tutte le incoerenze , le difficoltà e le problematiche vissute dalla coppia di Alessandro e Arturo:  la disaffezione , il tradimento , la difficoltà di andare avanti senza una vera progettualità ed altro ancora. Esattamente i problemi che affliggono nel tempo qualsiasi coppia .Anche in questo caso , tuttavia , solo l’incontro con la realtà e la voglia comune di mettersi in gioco per affrontarla possono ridare vita al rapporto. L’occasione sarà proprio costituita dalla presenza dei due bambini di Annamaria. Una presenza non cercata ed improvvisa ma che, una volta realizzata, porterà i due giovani ad uscire dalla loro quotidianità e mettersi  in gioco  per assumere una  nuova responsabilità che, da un lato ,sarà una fatica immensa; ma, dall’altro, rappresenterà una grande occasione di vita e di nuova  unione della coppia. In tutto questo, i bambini si esprimono con la loro semplice spontaneità affettiva, senza essere influenzati dal pregiudizio che non possiedono. Hanno davanti delle persone con pregi e difetti e ne sono in qualche modo influenzati, nel bene e nel male. Quello che, tuttavia ,non si può non considerare è che per i bambini , più che per l’adulto , tutto questo comporta un ‘esplosione immediata di sentimenti. Le incomprensioni fra gli adulti possono stimolare la conflittualità anche fra i due fratellini. I bambini ci osservano e se ci vedono soffrire cercano di aiutarci  e comunque non restano indifferenti nei nostri confronti .Sono grati della nostra attenzione, sottolineano le nostre qualità e cercano di farle proprie.
Nel corso dello svolgimento del film Ozpetek ci mostra come  in qualsiasi persona ed in ogni rapporto la debolezza e la crisi , così come  la possibile indifferenza e crudeltà siano all’ordine dl giorno. La sua tesi è che questi sentimenti e queste situazioni non sono peculiari di un possibile atteggiamento sessuale, ma dei valori , della maturità personale, dell’equilibrio di ognuno di noi. In questo senso, anche nel caso della genitorialità, non vi può essere una pregiudiziale preferenza nei confronti di una famiglia tradizionale rispetto ad una omosessuale  o, addirittura, di quella naturale rispetto a quella affidataria. Quello che, a suo vedere, dovrebbe essere messo al primo posto è, al contrario, la qualità del rapporto affettivo ed umano che si riesce a produrre. Mentre la nuova famiglia sta per lasciare le terre di Sicilia, in  cui sono svolte alcune scene finali del film, sarà un antico rito della Dea Fortuna ( che dà il titolo all’opera ) a cementare, all’interno del proprio animo, l’immagine dell’altro.
Ozpetek si cimenta, come spesso ha fatto nei suoi films , con un tema delicato e difficile; ma, mi sembra che sia riuscito con chiarezza ad esporre i termini del problema, aiutandoci a riflettere. Edoardo Leo e Stefano Accorsi riescono a farci  vivere con credibilità i sentimenti della loro coppia, affiancati dai due piccoli grandi attori  Edoardo Brandi ( Sandro ) e Sara Ciocca ( Martina).  Una mia particolare preferenza va per Jasmine Trinca che non riesco a definire meno che bellissima per la sua delicata ed avvincente interpretazione. Molto brava anche Barbara Alberti  nel rappresentare   l’odiosità della Baronessa Elena Muscara , madre di Annamaria. All’interno della colonna sonora è molto bello il brano inedito “Luna diamante” interpretato da Mina   e scritto e composto da Ivano Fossati.

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