Con il suo nuovo film “ Comedians”, Gabriele Salvatores torna, invece,
al passato ,riproponendo il testo dell’omonimo dramma di Trevor Griffiths , già
portato in scena a teatro nel 1985 con
protagonisti dei giovani attori ancora poco conosciuti che sarebbero poi
diventati delle vere e proprie celebrità
come Paolo Rossi, Claudio Bisio e
Silvio Orlando .
Il film è, tra l’altro, un parziale remake anche del primo lungometraggio dello stesso regista : “ Kamikazen -Ultima notte a Milano”,
che aveva come soggetto ancora una volta il dramma di Griffiths.
Il periodo di pandemia, che stiamo affrontando, ha in qualche modo
favorito la riflessione su noi stessi , sul nostro lavoro , sulle cose che
riteniamo importanti e non c’è da stupirsi se Salvatores desideri ritornare di
nuovo, utilizzando il testo del dramma di Griffiths, a porre alcune domande che
sono centrali nel lavoro di un artista .
La commedia , la rappresentazione è un modo per consentire allo spettatore di prendere
una pausa dai problemi della sua vita, distraendolo e facendolo sorridere, o è
invece importante, partendo proprio con sincerità da quei problemi, cercare di
osservarli e discuterli trovando un modo per comprenderli e superarli verso una
nuova prospettiva di vita più soddisfacente ?
Ed ancora: quanto l’artista deve restare rigidamente fedele ai suoi
principi e quanto può essere duttile e disponibile per ottenere un maggiore
successo di pubblico e quindi anche economico?
Attorno a questi temi si era rotta tanti anni fa la collaborazione
artistica fa i due “comedians” più anziani rappresentati da Eddie Barni (
Natalino Balasso ) che oggi tiene un
corso di stand-up comedy a sei aspiranti attori ed il grande comico televisivo Bernardo
Celli (Christian De Sica). A distanza di anni
le loro posizioni ed i temi proposti hanno ancora modo di confrontarsi
nei confronti dello spettacolo che i sei aspiranti attori comici porranno in
scena in un club famoso a conclusione del loro percorso formativo. Quella sera
, tuttavia, a giudicarli sarà proprio Bernardo Celli che ,inoltre ,offrirà al
vincente un ingaggio nel suo celebre programma televisivo.
I sei aspiranti comici sono persone animate da un lato da una grande passione artistica e dall’altro letteralmente stufi del loro attuale lavoro.
I temi e le differenze di visione del dramma di Griffiths, per quelle
persone, sono alternative da considerare e vivere drammaticamente in una serata in cui è in
gioco il futuro della loro vita, che ognuno affronterà con le proprie
caratteristiche caratteriali, le proprie convinzioni il proprio coraggio e la propria debolezza .
Fra di essi vi sono i fratelli Marri ( Ale e Franz), Samuele Verona (
Marco Bonadei), Giò Di Meo( Walter Leonardi), il giovane Giulio Zappa ( Giulio
Pranno) e Michele Cacace ( Vincenzo
Zampa), tutti molto bravi.
Un film che Salvatores ha mantenuto all’interno di un’ambientazione del
tutto teatrale, circondato all’esterno da una pioggia scrosciante e
torrenziale, quasi a raccontarci la difficoltà e la malinconia dell’esistere in
cui i protagonisti sono immersi.
Ottima la qualità del suono e delle immagini.
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