L’ultimo film di Clint Eastwood si basa sulla sceneggiatura intitolata
“Macho” scritta agli inizi degli anni settanta da N. Richard Nash. Lo stesso la
sottopose alla 20th Century Fox che tuttavia la rifiutò due volte. A quel
punto Nash trasformò la sceneggiatura in un romanzo dal titolo Cry Macho che
pubblicò nel corso del 1975 ricevendo delle critiche positive ed insistette
fino alla sua morte , avvenuta nel 2000 , per la sua realizzazione senza tuttavia riuscire a concretizzarla.
Negli anni successivi molti artisti si dimostrarono interessati al ruolo di
protagonista della storia ma bisognerà
arrivare all’ottobre 2020 per l’annuncio di Clint Eastwood come regista,
protagonista e produttore del film per la Warner Bros sulla base della sceneggiatura originale di Nash, rivisitata
da Nick Schenk.
La storia vede
Clint Eastwood nei panni di un anziano
cowboy , allenatore di cavalli ed ex star di rodeo , che essendo stato aiutato economicamente nei
momenti difficili della sua vita , in particolar modo dopo la morte della
moglie e del figlio a seguito di un incidente automobilistico, dal suo capo e amico Howard
Polk,
decide di
ricambiarlo aiutandolo a riportare in Texas
dal Messico il figlio “ Rafo”. Questi
vive con la madre alcolizzata da cui
Polk si è separato molti anni prima e
sembra essere vittima di abusi e
violenza.
“Mike “Milo (
Eastwood) decide pertanto di partire per il Messico e ,trovato “ Rafo”, lo
convince a seguirlo nel Texas per ricongiungersi col padre. Ha inizio così la
vera storia del film in cui attraverso la narrazione degli avvenimenti
succeduti nel corso del viaggio di ritorno e l’analisi del rapporto fra il
vecchio ed il nuovo potenziale cowboy si ha modo di riflettere sulla mentalità,
sui valori e sulle loro scelte di vita .
Il mito dell’essere
“ macho” che è stato la bandiera del vecchio “ Mike” e l’obiettivo del giovane “ Rafo” non viene distrutto ma ridimensionato ed in
qualche modo s’impara a tener conto che la vita con le sue incertezze e delusioni risulta più contradditoria che lineare e
spesso dobbiamo imparare a superare l’atteggiamento “macho” per godere
e rispettare quei rari momenti di serenità e di benevolenza gratuita che
riusciamo a cogliere nei rapporti con gli altri.
E’ inevitabile nel
corso della visione dell’opera
cinematografica tendere ad identificare il protagonista “Mike” Milo con l’anziano
Clint Eastwood che abbiamo imparato ad apprezzare come giovane pistolero nei
film di Sergio Leone, come ispettore Callaghan ed in seguito come grande regista di ottimi film a
cominciare da “ Gran Torino”. E’ inevitabile guardare con attenzione a come il
grande vecchio si e ci proponga attraverso il suo personaggio di vivere una vita fino in fondo aperta verso
nuove esperienze positive ed in cui l’affettività verso gli altri , la
natura ed il rispetto siano sempre occasioni di nuova vitalità e serenità.
Bella la canzone di
Will Banister “ Find
a New Home” che ci accompagna all’inizio
ed alla fine del film ed altrettanto
bella la colonna sonora originale curata
da Mike Mancina.
Oltre all’incredibile presenza scenica di Clint Eastwood non possiamo
non citare la buona prova artistica degli altri principali protagonisti come Eduardo
Minett( Rafael "Rafo" Polk) ,Natalia Traven ( Marta) e Dwight Yoakam(
Howard Polk), Fernanda Urrejola ( Leta).
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