venerdì 13 gennaio 2017

CAINO E ABELE


























Nessuno tocchi Abele, il gentile , il lavoratore , il non violento  fratello nostro.
Nessuno lo lasci a terra morente  e affamato vittima della violenza , dell'ingiustizia , dell'invidia, dell'avidità. 
Nessuno si accanisca sulla sua vita  succhiandogliela  come un  parassita ed affermando che quello è un atto di potenza e di forza. 
Nessuno lasci impunito l'accanirsi sul debole, sul povero, sulle donne , sui marginali , sui diversi.
Nessuno si permetta di spacciare il suo egoismo per ragionevolezza, la sua violenza per necessità, la sua noia di vivere  per disincanto, il suo opportunismo per ribellione.
Nessuno creda  di poter raccogliere quello che non semina ... resterà solo per sempre!
Cosa rimarrà di un uomo se non la passione   per quello che ama ed in cui crede? Per le persone di cui si è preso cura?
Cosa rimarrà  se non  la stima e l'amore delle persone che lo hanno conosciuto?
E' vero... Caino abita nei nostri  cuori e il primo insegnamento  fu: " chi non  ha peccato scagli la prima pietra"
ma è anche vero che la possibilità  della scelta è nella nostra coscienza e ,dopo aver assaggiato il frutto dell'albero, abbiamo la responsabilità del nostro essere liberi. 

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