lunedì 23 gennaio 2017

L'ORA LEGALE



Un amarissimo che fa benissimo ! 
Potrebbe essere questo,  parafrasando un antico slogan pubblicitario,  il primo immediato commento  al divertente ma graffiante film di Ficarra e Picone "L'ora legale" .
I due attori si confermano bravissimi  nella loro interpretazione e capaci di seguire il filo del loro discorso, proponendolo con un "sequel" di battute e situazioni veramente divertenti, al limite del grottesco. 
Il tema affrontato è molto attuale  e ci riguarda tutti . 
E' fondato sul grande malcontento del cittadino di fronte all'insipienza, alla corruzione ed al disastro dei servizi  dell'Amministrazione  Pubblica e della classe politica che la dirige.
Passo dopo passo, ci mostra come questa realtà sia profondamente radicata in una cultura  sociale pressocché inesistente  ed incapace, alla fine, di esprimere un senso di rispetto della collettività , della cosa pubblica e di produrre quindi una classe dirigente adeguata.
Il messaggio, che Ficarra e Picone ci raccontano nel corso del film , è che quando l'operazione " cambiamento" o la nuova Direzione Istituzionale ( in questo caso il nuovo sindaco) non sono il risultato di un profondo mutamento culturale della popolazione, subito dopo il primo momento di esaltazione , quando si  è toccati personalmente, nelle proprie   abitudini egoistiche   o nei privilegi, riesplode il malcontento e la protesta. 
 E' anche vero che il cambiamento non può essere improvviso e richiede il lento modificarsi dei costumi ed un necessario equilibrio, per evitare delle eccessive conseguenze sociali ed il possibile peso insopportabile delle  misure deliberate; tuttavia, non è possibile che il sostegno e l'approvazione di una politica finalmente onesta non possa durare    più dell'arco di tempo dell'ora legale, per tornare , subito dopo, al naturale andamento vissuto durante  il periodo  dell' ora solare.
Fra una risata e l'altra , lo spettatore viene portato quindi a riflettere  su come egli stesso reagirebbe al cambiamento;  mentre una dopo l'altra, ineffabilmente, gli scorrono davanti le misure deliberate dal nuovo sindaco "onesto" che ha a cuore il benessere reale del paese: dalla raccolta rifiuti differenziata con l'impegno relativo  da parte del cittadino , alla chiusura cautelativa di una fabbrica, con la perdita di lavoro conseguente, a causa della reiterata mancanza di misure  volte alla riduzione degli scarichi inquinanti ecc ecc.  
Geniale poi  la presentazione del "picciotto", espressione di un potere quasi mafioso,  che interviene nel piccolo paesino della Sicilia con le sembianze e la parlata di un romano verace frequentante gli ambienti ministeriali . Un ribaltamento della raffigurazione dei poteri occulti, anche se  vengono presentati accanto ad  un vecchio che non parla ma osserva tutto e che ci ricorda l'immagine del  capo mafia di paese. 
Quella che è estremamente chiara, è la lucidità di questi poteri  quando dicono : " Se l'onesta prende piede, anche solo in un piccolo paese della Sicilia,  si può diffondere rapidamente in tutto il territorio italiano e sarebbe un disastro!"
Risate a volontà in questo film di Ficarra e Picone, che ancora una volta si confermano protagonisti del panorama cinematografico italiano e della commedia di costume;  ma, come alla fine di ogni buon pranzo o di un'abbuffata,  ci sta sempre un buon "amaro" che rimane in bocca, uscendo dalla sala. 

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