Dov’è la propria casa?
Qual è il luogo che puoi considerare la tua terra?
Forse, è quello dove
riesci a realizzare te stesso ed i tuoi sogni.
Analogamente, nel film,
più volte Veronesi fa dire ai suoi protagonisti che la propria famiglia vera è
quella che ti scegli e non quella naturale. Capiterà a Sandro (Filippo Scicchitano)
dire che lui il padre non l’ha solo
avuto ma l’ha anche scelto, ed è quello che gli ha permesso di venire a Cuba
per inseguire i suoi sogni e che ritroveremo insieme a lui a viverli. Lo dice
Nora (Sara Serraioco), che ha scelto la sua famiglia a Cuba dopo un incidente
in cui rischiava di morire. A maggior ragione, invece, Luciano (Giovanni
Anzaldo), che aveva forse dei genitori che lui definisce “illuminati”, sente
che quella “luce” non lo riscaldava e non lo illuminava, lasciandogli un vuoto
interiore che, nonostante la disponibilità degli amici ad aiutarlo, lo
tormenterà sempre.
Se quindi una terra non
è adatta e non si interessa più di tanto ai suoi giovani, può essere la propria
patria?
E aggiungo, che futuro
ha l’Italia se non sarà capace di dare un futuro ai propri giovani? Se non sarà capace di fondare su di loro la
propria crescita? Se i suoi giovani non
desiderano più far nascere delle nuove vite, come risulta dall’attuale crollo
demografico?
È questa l’idea del
film che Giovanni Veronesi racconta di aver avuto a seguito delle tante
testimonianze di racconti di giovani espatriati in cerca di lavoro, raccolte
nella sua trasmissione radiofonica.
Il film è dedicato a
questi giovani ed al loro desiderio di vita e di realizzazione di sé stessi.
Cercheranno in ogni modo di riuscirci anche se in una terra diversa dalla propria,
che si dimostrerà difficile, dura e diversa dal paradiso turistico e
stereotipato presente nella mente di molti.
Sarà difficile, certo, riuscire ad andare
avanti e Sandro penserà di tornare indietro e lasciar perdere tutto; ma, alla fine,
riuscirà a realizzare quello che desidera insieme a Nora ed ai suoi nuovi amici
cubani.
L’altro protagonista, Luciano,
sarà messo davanti al suo tormento ed al suo lato oscuro. Ne uscirà? Non lo
sappiamo; ma, la sua assenza sarà altrettanto presente e viva nel cuore e nella
mente dei suoi amici.
Il film ci lascia con l’amaro
interrogativo con cui era iniziato: l’Italia non è un paese per giovani?
In ogni caso, Veronesi
segue con affetto e simpatia il destino di questi ragazzi, invitandoli a
sognare e cercare sé stessi e la propria strada. La propria famiglia, la
propria patria ci sarà sempre e comunque sarà quella scelta da ognuno, dove
avrà la possibilità di vivere pienamente la propria vita.
Dal nostro paese molti sono andati via per anni.
Il nostro è stato un popolo di emigranti che, con le loro rimesse, mantenevano le
famiglie rimaste a casa.
Pensavamo di non dover
più assistere all’esodo dei nostri giovani; mentre, per ironia della sorte, ne
arrivano molti altri che scappano dai paesi africani e dal vicino oriente.
Bravi e convincenti i
giovani interpreti da Filippo Scicchitano a Sara Serraiocco e Giovanni
Anzaldo. Bello il brano di Giuliano
Sangiorgi "Paradiso meraviglioso", colonna sonora del film.
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