domenica 5 novembre 2017

VITTORIA E ABDUL



Vittoria e Abdul (Victoria & Abdul) è un film del 2017 diretto da Stephen Frears e francamente mi aspettavo di più dal regista di Philomena (2013), anche se già con Florence (Florence Foster Jenkins) (2016) l'aspetto ironico e grottesco sembrava interessarlo sempre di più . 

Il film è basato sull'omonimo libro di Shrabani Basu e  racconta la storia vera dell'amicizia tra la Regina Vittoria, a cui presta il volto una sempre  grande  Judi Dench, e il suo segretario indiano Abdul Karim interpretato da Ali Fazal.

Sembra che solo nel 2010  i diari di Abdul Karim  siano stati scoperti  con la possibilità di ricostruire quindi  questa storia.

Oltre alla bellezza consueta della fotografia , dei costumi e dell'ambientazione, mi aspettavo che Frears  sfruttasse meglio l'occasione di questa storia. Poteva essere il racconto dell'incontro interessante , quasi sfidante , fra due culture vissuto attraverso dei personaggi  di eccezione. 

La storia, invece, lascia solo accarezzare questa realtà, per perdersi in aspetti forse secondari e per poi sviluppare molto di più il tema del razzismo e della rivolta  della Corte inglese nei confronti di questa " Strana coppia". Lo stesso aspetto dell'affetto e della fedeltà di Abdul nei confronti della Regina Vittoria sembra a volte caricato e poco reale.
 La lenta decadenza fisica, ma non mentale nè affettiva,  e la morte della regina  sono forse uno degli aspetti invece magistrali della rappresentazione.

In realtà, le notizie storiche  di questo incontro ci riferiscono che il Munshi( il maestro)  Abdul ebbe un relativo successo a Corte,   non solo nei confronti della Regina, per l'esotismo e la curiosità suscitata dal suo modo di vestire,  dai cibi e le altre usanze indiane.

Quella che risulta vera   è l'avversione provata dal principe Edoardo evidenziata  nel film; ma, che  nella realtà sembra sia stata molto più forte. 
Addirittura,  insieme ad altri nobili, egli  mosse ad Abdul  l'accusa di essere una spia della Lega Patriottica Musulmana e d'influenzare la regina a parteggiare per i Musulmani. La regina respinse queste accuse tacciando la corte di razzismo ( fonte wikipedia).

Il film pur lasciandosi vedere,  grazie soprattutto alla bravura della Dench ( mentre il personaggio di Abdul è troppo stigmatizzato in un'unica espressione di affetto e fedeltà ),mi sembra alla fine un'occasione mancata. 
La rappresentazione dell'incontro fra due culture così diverse ed importanti  come quella dell'Impero Britannico e quella musulmana/indiana meritavano forse un maggiore approfondimento.

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