Con il suo secondo film, adattamento per lo schermo dell’omonimo romanzo
“ L’uomo del labirinto” (2017), Donato Carrisi ci conduce per mano all’interno
di una complicata indagine, alla ricerca di un killer seriale, che si trasforma
in un perverso intreccio di personaggi e di situazioni che sviano lo spettatore
dall’immediata corretta comprensione di quello che sta osservando. Solo nel
finale riuscirà ,infatti, a comprendere la dinamica degli avvenimenti ed il
filo logico e conseguenziale che li ha diretti.
Il romanzo “L’uomo del labirinto”, da cui è stato tratto il film, fa parte di un ciclo di libri che ruota attorno al personaggio dell’investigatrice Mila Vasquez ed è composto anche da “ Il
suggeritore”(2009) , “ L’ipotesi del male” (2013) e “ Il gioco del suggeritore”(2018).
Nel film, l’indagine alla ricerca del rapitore e serial killer è
condotta dall’investigatore privato Bruno
Genko, ben interpretato dall’ottimo Tony Servillo; mentre, scopriremo, solo alla
fine del racconto, l’identità ed il ruolo dell’investigatrice Mila Vasquez ,
interpretata da Valentina Bellé.
Da citare poi fra
gli attori Vinicio Marchioni , collega della Vasquez, ed il grande Dustin Hoffman in un ruolo ambiguo e delicatissimo.
La figura malefica del serial Killer con il volto di Bunny il coniglio mi
ha ricordato solo per un attimo il film Harvey (1950) in cui James Stewart ha
per amico un coniglio immaginario; ma non c’è nulla di simile con il personaggio e il racconto del nostro film.
“L’uomo del labirinto”, ben diretto da Donato Carrisi e sostenuto da una buona scenografia,
avvince lo spettatore che si ritrova
profondamente immerso nella storia fino alle sue disorientanti battute finali. Un
thriller, certamente, ma anche un’analisi della contorta psicologia dei cosiddetti “figli del buio “ ,dapprima vittime
di rapimenti, prigionia e tortura psicologica ed a loro volta, infine, carnefici .
Così come nel caso de “ La ragazza della nebbia”, fa piacere osservare
come sia possibile vedere realizzato da
un regista/scrittore italiano un film/giallo
complesso ed avvincente che non fa rimpiangere
quelli della cinematografia inglese o americana.
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