giovedì 28 gennaio 2021

NOMADLAND

 


I nuovi abitanti  di quelle vaste praterie,   dove è nato il sogno d’indipendenza e di libertà  americano per tanti coloni venuti dalla vecchia Europa nel nuovo mondo , oggi sono sempre più rappresentati da  persone che scelgono una vita nomade perché non possono più permettersi di pagare un affitto di casa e condurre una vita “ cosiddetta” normale.

Sono loro i cittadini  di “ Nomadland” il libro di Jessica Bruder  nato  dall’inchiesta  «Dopo la pensione» (vincitrice del Premio Aronson 2015 per il giornalismo sulla giustizia sociale) da cui è stato tratto l’omonimo film del 2020 scritto, diretto, co-prodotto e montato da Chloé Zhao.

 Nonostante siano uno dei paesi più ricchi del mondo, gli USA continuano a non avere una assistenza sanitaria pubblica generalizzata e una valida previdenza sociale . Questa situazione, unita alla crisi economica del 2007, ha accentuato la difficoltà di molte persone, portandole a decidere di vivere la propria marginalità in maniera diversa, mettendosi sulla strada,  spostandosi da una parte all’altra del paese su mezzi di trasporto  dove stabiliscono la propria abitazione, alternando diversi lavori precari e momenti di sosta in cui le persone s’incontrano, si parlano e si raccontano.

 L’idea del film nasce nel corso dell’incontro fra Frances McDormand e Chloé Zhao agli Independent Spirit Awards 2018, a cui entrambe erano candidate.

Le due donne iniziano le riprese nel corso del 2018 e ripropongono all’interno del film anche le storie di personaggi veri,  tratti dalle pagine del libro inchiesta della Bruder,  chiamandoli a recitare se stessi .

La protagonista Fern , interpretata da Frances McDormand, dopo aver perso il marito ed il lavoro ,lascia la casa provvisoria nella città aziendale di Empire, nel Nevada , per attraversare gli Stati Uniti occidentali sul suo furgone, incontrando altre persone che, come lei, hanno deciso o sono state costrette a vivere una vita da nomadi .Nel corso del suo viaggio, Fern incontrerà quindi la vera  Linda May, una grigia sessantaquattrenne che vive viaggiando su di un furgone,  Bob Wells che, provato da tanti anni di sofferenze personali,  è diventato un  punto di riferimento della comunità nomade ed un altro personaggio femminile  come Charlene Swankie.

Questa vita marginale, ma autentica,  ci mostra l’altro lato della società americana. Quello degli ultimi , dei non integrati, di persone che, tuttavia, non accettano di restare in un ruolo secondario , anche se assistito, ma cercano ancora la propria autenticità  e non intendono rinunciare ad uno sguardo libero sul futuro che li aspetta,   anche a costo di condizioni di vita molto difficili.

Questa storia, come tante altre in questo periodo, ci ricorda  la responsabilità che noi  tutti abbiamo  verso coloro che sono rimasti indietro all’interno dei paesi più ricchi o verso quelli che scappano dalla miseria , dalle guerre e dai disastri ecologici.

E’ interessante il fatto che a parlarci dell’America e del suo sogno infranto per tanti suoi cittadini sia una giovane regista cinese come Chloé Zhao, pseudonimo di Zhao Ting,  che opera ormai da anni negli USA all’interno del cinema indipendente, quasi a mostrarci e ricordarci come l’interdipendenza culturale ed umana  all’interno del mondo conosciuto rappresenti sempre un’opportunità di crescita e non un problema.

La storia è disegnata con una bella rappresentazione del senso del viaggio , dei momenti d’incontro fra le persone e della silenziosa riflessione contemplativa dei  grandi spazi naturali  arricchiti dalla intensa colonna sonora curata da Ludovico Einaudi.

Francesc McDormand ci regala un’altra intensa ed essenziale interpretazione del suo personaggio che la pone come sicura candidata al premio Oscar per migliore attrice protagonista.

“ Nomadland” è stato presentato in anteprima l'11 settembre 2020  alla 77° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia  ,vincendo il Leone d’oro per il miglior film.

 La pellicola diretta da Chloé Zhao è stata inoltre  premiata recentemente  da “La National Society of Film Critics”   come “ Miglior Film”  ed anche per le categorie  'Miglior Fotografia', 'Miglior Regista' e 'Miglior Attrice' (Frances McDormand).


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