giovedì 22 febbraio 2018

THE SHAPE OF WATER



Un film , una favola garbata e niente affatto banale sulla realtà della solitudine e della poca attenzione per la dignità dell'uomo presente nelle nostre società.
 E' anche, tuttavia, un racconto dell'apertura , della solidarietà e della decisione di non accettare con rassegnazione tutto questo. Come in ogni favola , poi, si racconta che chi scelse questa strada alla fine visse felice e contento .
Bella l'ambientazione negli USA anni cinquanta , la musica e le canzoni che ci accompagnano durante la visione.
 Bravi tutti gli attori. e bravo Guillermo del Toro, già premiato a Venezia ed in corsa per l'Oscar.
Desidero aggiungere una seconda osservazione, legata proprio all'ambientazione del film nell'America degli anni '50. In ogni favola un elemento importante è costituito dall'individuazione del cattivo . In " the shape of water" mi sembra che , non a caso , si sia identificata questa figura nell'apparato militare  ed istituzionale degli  USA di quell'epoca e, per analogia, anche del suo equivalente sovietico, in piena guerra fredda. Sono loro che si muovono senza alcun interesse reale per le persone o per l'entità che stanno studiando. Sono loro che svolgono la funzione del " cattivo ".
La domanda che nasce spontanea, a questo punto, è perché Del Toro abbia scelto quest' ambientazione e quel periodo  per raccontarci la sua favola. A pensar male  spesso s'indovina ed una spiegazione potrebbe essere data proprio dal cambiamento recente  avvenuto nella società americana con l'elezione di Trump alla sua guida.
 Se ci pensiamo bene, il valore della persona , la sua liberazione,  la sua importanza anche nei confronti dell'establishment era sta rivendicata con forza dai movimenti  dei diritti civili , studenteschi e d'opinione degli anni '60,  che avevano radicalmente contestato proprio quel modo di vivere e di ragionare dell'America che ci viene presentata dal film. . I presidenti democratici e repubblicani che si sono succeduti alla guida degli USA ne sono stati  in qualche modo influenzati e/condizionati.
 Oggi, sembra invece che quella generazione abbia esaurito il suo compito e che  quell'America voglia ritornare, prendendosi una rivincita storica. Questo film in qualche modo  la combatte mostrandoci la bellezza dell'incontro tra anime diverse.
Tornando alla bravura degli attori,  non possiamo non sottolineare quella di Sally Hawkins che nel film è  Elisa Esposito,  candidata all'Oscar per la migliore attrice protagonista,  e che avevamo già ammirato nel film "Blue Jasmine" di Woody Allen , per il quale ha ricevuto la sua prima candidatura agli Oscar nella sezione miglior attrice non protagonista. Accanto a lei  c'è Octavia Spencer ( Zelda Delilah Fuller)  che ricordiamo nel  film The Help (2011), per il quale ha vinto l'Oscar alla miglior attrice non protagonista oltre che per la  sua interpretazione di Dorothy Vaughan ne "Il diritto di contare (2016)".Tra le figure maschili  è sembrato particolarmente convincente Michael Shannon  nel ruolo del   col. Richard Strickland . L'attore è stato candidato in passato per l'Oscar  come miglior attore non protagonista  per il film " Revolutionary Road" e  nel 2010  ha preso  parte alla serie televisiva " Boardwalk Empire - L'impero del crimine". 
Un bel film  candidato a  complessivi 13 Oscar. 

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