Le note del
Sirtaki si diffondevano nella calda notte mentre al centro della pista la coppia degli sposi ballava insieme agli
amici più cari.
Tutt’intorno, i tavoli erano disposti su dei livelli man
mano più rialzati ,come in una specie di anfiteatro. Gli invitati offrivano,
di tanto in tanto, una bottiglia di spumante agli sposi che veniva
portata fino alla pista dove si
trovavano su di un piccolo vassoio insieme a due calici da parte dei valenti ed
equilibristi camerieri. Lo sposo
stappava la bottiglia , riempiva i due calici e ,dopo averne assaggiato il
contenuto insieme alla sposa, gridava alto il suo ringraziamento. Dopo, la
bottiglia veniva offerta, insieme ad un
giro di spumante, a tutti gli invitati.
Questo rito si
susseguiva diverse volte nel corso della
serata e dava ulteriore “ carburante”
alla festa.
Laura era
contenta e commossa, mentre osservava la
gioia del figlio appena sposato, e
finalmente provava una sensazione di rilassamento. La serata trascorreva
serenamente e anche Mario si sentiva del tutto a suo agio. Quell’isola gli
stava entrando nel sangue e quella musica
lo trasportava in un universo di
sensualità e di bellezza.
Il residence
dove si svolgeva la festa sorgeva
direttamente sul mare e godeva
dell’affaccio diretto su di una spiaggia
di sabbia fine .
Mario sentì il desiderio
di dirigersi alla spiaggia e chiese la complicità di Laura . che fu d’accordo
ad accompagnarlo. Si
allontanarono camminando lentamente
sulla spiaggia e si presero per mano. Il
palmo tiepido di Laura aderiva
dolcemente a quello di Mario ed una corrente di tenero calore si riversava nei
loro corpi.
-E’ stato bello
stasera….. ed anche tu sei bella- disse
Mario guardando Laura negli occhi
-Forse perché
sono contenta - rispose Laura- Mio
figlio era felice ed io ho avvertito dentro il desiderio di lasciarlo andare libero
verso la sua felicità. Mi sono risentita donna ,oltre che madre, e questa notte poi è splendida!
-Ed io non
pensavo minimamente che questa sosta a Samos
sarebbe stata così importante!-Aggiunse Mario- Ti avevo detto che mi
fermavo solo qualche giorno prima di andare ad Istanbul per una consulenza.
Dopodomani parto; ma, allo stesso tempo,
voglio stare con te.
A quelle parole,
Laura non riuscì a trattenere un sorriso e un’espressione di sensualità e di
tenerezza si disegnò sul suo volto.
-Vieni con me –
Disse Mario- andiamo insieme . Sarà bellissimo. Ho sempre sognato di vedere
Istanbul e con te sarà ancora più affascinante. Andiamo insieme !
Si….- Rispose
Laura- E comincio a ridere piano per una
felicità improvvisa che le sgorgava inarrestabile da tutto il corpo.
Si – aggiunse
Mario – ed ascoltandola ridere piano si
estasiò a guardarla e la baciò .
Si persero l’uno
nell’altra , soli sotto le stelle e pian
piano nudi si rotolarono, con
l’innocenza dei bambini , sulla sabbia e
fecero l’amore gemendo ed ansimando di piacere.
Dopo si tuffarono
nel mare, continuando a cercarsi fra le
onde.
-Che bello qui! – disse Laura- sorridendo a
Mario.- sembra di essere all’interno delle mille e una notte. Questa moschea
qui davanti è bellissima: Noi stiamo qui seduti comodamente a fare colazione ,
davanti a questo spettacolo!
- E’ vero , Istanbul è affascinante – rispose
Mario-Pensa che da qui, spostandoci a
piedi, possiamo vedere tanti monumenti importanti e vivere l’atmosfera più
antica della città . Oggi, dopo la riunione di lavoro con i miei clienti,
potremo andare in giro tranquillamente. Poi ,stasera, prendiamo il battello e
facciamo la gita sul Bosforo .Va bene?
- D’accordo – rispose Laura.
Si lasciarono e dopo Mario si diresse verso Piazza Taxim dov’era la sede dell’incontro di
lavoro. La zona brulicava di persone e
ci si trovava nel centro vissuto della
città. Tutti i partecipanti alla riunione della riunione arrivarono nei tempi
previsti e si arrivò rapidamente a discutere dei punti più importanti. I
clienti di Mario desideravano poter
espandere in Turchia la propria attività
di consulenza informatica nei confronti
del settore sanitario della pubblica amministrazione Turca ma soprattutto
desideravano poter commercializzare un programma antivirus di produzione
coreana di cui avevano ottenuto
l’esclusiva per l’area del Medio oriente
e nord Africa. Naturalmente, all’attività di vendita era collegata anche
quella generale di consulenza. La Turchia era il paese ideale per avviare
questa attività estera nell’area in quanto veniva considerata da tutti i paesi ,anche
del Nord Africa, il veicolo ideale per lo
sviluppo dei contatti con L’Europa. La posizione , la storia , la presenza di
una forte componente musulmana rendevano
affidabile questo paese agli occhi di quelli limitrofi e non. Per poter entrare
in maniera importante nel mercato turco e dei paesi vicini era importante,
tuttavia, capire che bisognava dare un
ruolo importante all’imprenditoria locale: Questo era stato
abbondantemente spiegato dal funzionario
dell’Istituto del Commercio con L’estero
nel loro incontro a Roma ed aveva
lasciato capire che era quella una condizione pregiudizievole. In caso di uno
sviluppo positivo dell’iniziativa vi
erano invece delle buone opportunità dal punto di vista finanziario in quanto
esistevano dei forti aiuti per le aziende italiane esportatrici per l’anticipazione dei loro
crediti tramite il sistema bancario, con una garanzia parziale dello Stato: Questo avrebbe permesso un avvio
importante dell’attività. I rappresentanti del governo turco avevano portato alla
riunione il capo di un’azienda che ritenevano potesse partecipare con successo all’iniziativa e nel
corso della riunione spiegarono che aveva senso continuare l’incontro solo se
si pensava ad una partnership di
carattere sostanzialmente egualitario: 50 e 50. Se si era disponibili ad
accettare questa precondizione, allora si poteva continuare a discutere con
profitto e non vi sarebbero stati problemi. L’azienda turca presente era in
grado di coprire l’intero territorio nazionale e fare da veicolo per ulteriori
commerci nei paesi vicini: Mario , d’accordo con il suo cliente , propose a
questo punto la costituzione di una nuova società paritaria con quote divise al
50% che gestisse l’affare sia in Turchia che nella restante area individuata ed
ottenne così un entusiastico accordo da parte di tutti. La riunione non poteva
concludersi meglio e a quel punto , per festeggiare la decisione comune, i
rappresentanti dell’azienda turca invitarono
tutti i presenti con le eventuali
consorti o altre accompagnatrici a partecipare ad una cena con crociera lungo
il Bosforo per la sera stessa.
Vedrete- disse Mister Kaya, il capo dell’azienda
turca- sarà divertente e godrete di uno spettacolo unico e affascinante che vi
farà amare Istanbul.
Si salutarono, dandosi appuntamento per la sera
sul pontile vicino al ponte di Galata. Mario rimase a parlare con il
rappresentante del Ministero italiano e con il suo cliente. Erano ampiamente
soddisfatti di come si era svolta la riunione e del tempismo con cui Mario era
intervenuto chiudendola positivamente. Dopo qualche minuto, presi ulteriori
accordi per le varie incombenze operative dei prossimi giorni, Mario chiese se
poteva portare Laura con sé quella sera
e, rassicurato su questo punto, salutò tutti e
si allontanò.
Quel
pomeriggio , insieme a Laura, avevano
visitato la torre di Galata all’interno
dell’antico quartiere edificato dai
Genovesi : Avevano ammirato il panorama della città , le sue moschee , la parte
occidentale e quella asiatica , il ponte che le unisce e la bellezza del Bosforo. Poi si erano
addentrati lentamente fino al ponte di Galata scoprendo nel suo spazio sottostante i vari ristorantini e bancarelle di pesce.
Era un susseguirsi di piccole botteghe e di tavoli all’aperto che ricordavano tanto alcuni posti dei paesi a mare del Sud
d’Italia. Pian piano si fece sera e si
diressero all’appuntamento davanti
all’imbarcadero per il battello della
gita serale sul Bosforo.Erano circa le nove di sera quando insieme agli altri salirono sul battello.
C’era Mister Kaya insieme alla moglie, in abito
tradizionale, ma con il volto scoperto, il rappresentante italiano
del ministero per il commercio con l’estero , una signora elegante
probabilmente coetanea di laura , il cliente di Mario, e il
rappresentante del governo turco con la moglie , vestita all’occidentale. Oltre
a loro c’erano diversi turisti e tutti
furono fatti accomodare nei tavoli preparati
in un’area del ponte dove fu servito uno spumante italiano come segno di benvenuto. C’era un tavolo già preparato
per Mister Kaya ed i suoi ospiti che
furono subito intrattenuti dallo chef e serviti con precedenza rispetto a tutti
gli altri .Mentre gustavano i piatti
tradizionali della cucina turca e
godevano dello spettacolo della costa e
di alcuni splendidi palazzi storici illuminati,
venivano intrattenuti anche da un piccolo gruppo di musicisti . La
serata fu molto gradevole. Finita la
cena, passarono ad esplorare il battello
soffermandosi sulle gallerie laterali dove
ognuno ritrovava la sua intimità con il
partner o con gli amici più stretti. Quando
passarono sotto il lungo ponte illuminato, Mario e Laura erano sulla parte posteriore del battello e
così poterono osservare il ponte nella
sua interezza mentre si allontanava lentamente. Dopo circa due ore dalla partenza , il battello rientrò al molo e, dopo essersi salutati con tutti
gli altri, Mario e Laura si avviarono
verso l’albergo.
CONTINUA
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