C'era una volta un paese lontano, dalle valli
innevate e solitarie che circondavano una lunga distesa d'azzurro. Era un lago
dalle acque serene che specchiava i pensieri.
Il cielo celeste, costellato da
bianche nubi, guardava dall'alto il
grande albergo dove un gruppo di artisti era arrivato da un altro lontano
paese.
Forse, non erano artisti ma lo volevano essere,
almeno provarci, ed erano caduti così
nella trappola ben congegnata da parte
di un sedicente produttore cinematografico, che li aveva mandati lì, in
Armenia, per girare un film.
Lui ,
invece, era sparito con i soldi del
finanziamento europeo e ,per i nostri amici, la ricerca di un cambiamento, di
un'occasione si era rivelata solo come l'ennesima delusione.
Ora erano lì , isolati dal mondo , in mezzo ad una guerra; ma, la loro crisi, la
parola crisi ,come suggeriva uno strano ospite dell'albergo dove alloggiavano (
un grande Phlippe Leroy) , nella lingua cinese ,poteva avere due significati di cui uno è il termine
:opportunità.
I nostri personaggi erano venuti mossi dall'idea di realizzare un film , di
fare cinema e il cinema è ,per chi lo ama, il veicolo dei sogni.
L'opportunità che si presenta da sola, con le
vesti di un povero vecchio, è quella di realizzare il suo sogno: "So che
voi riuscite a realizzare delle scene, a rappresentare dei sogni. Volete
aiutarmi a realizzare il mio sogno? Ho sempre desiderato essere Gagarin , il
grande astronauta russo. Quello che ha dato il nome all'Hotel".
Il nostro insegnante, soggettista e regista (
un sempre più bravo ed intenso Giuseppe Battiston) acconsente e da quel momento
quel gruppo d'italiani, venuti a cercare un'occasione in quel lontano paese,
colgono un'opportunità : realizzare il sogno di qualcuno .
Così, l'Hotel Gagarin
diventa una fabbrica di sogni , un luogo dove tutti gli abitanti del villaggio
vicino vengono per chiedere la realizzazione del proprio sogno .
Da quel momento, la vita dei nostri personaggi
comincerà lentamente a cambiare . Anch'essi
cercheranno nel profondo del cuore , con la stessa innocenza del bambino,
un modo per coltivare qualcosa di bello ed inseguirne la realizzazione. Sarà un
processo inarrestabile che porterà ognuno
di loro a cercare finalmente una strada
diversa , unica , bella , personale che assomiglia molto a quella di seguire il proprio sogno.
Ci sarà
chi rimarrà in Armenia perché ha trovato un amore, chi partirà a cavallo verso un altro lontano paese seguendo solo la
strada della semplicità e della naturalezza, chi ritroverà il piacere dello
stare insieme, dell'avere fiducia l'uno nell'altro, per tentare una vita nuova, chi vorrà ,soprattutto, scrivere e raccontare questa storia.
Simone Spada,
prima di arrivare con " Hotel Gagarin"al suo debutto alla
regia, ha avuto una lunga esperienza come aiuto regista di Claudio Caligari, Gabriele Mainetti e
Gennaro Nunziante.
Di
questo film ha curato anche la
sceneggiatura; mentre, si è avvalso della collaborazione di Maurizio Calvesi
per la splendida fotografia e di Maurizio Filardo per le musiche.
Bravissimi tutti gli attori principali come Giuseppe Battiston, Claudio Amendola,
Luca Argentero, Barbora Bobulova, Silvia D'Amico, Philippe Leroy e Caterina
Shulha, che partecipano con grande
intensità artistica alla rappresentazione del loro personaggio.
Questo film è una vera favola ed il cinema , la stessa sala
cinematografica, grazie alla storia raccontata , si trasforma in una macchina
dei sogni , dei nostri sogni, coinvolgendoci emozionalmente .
Credo che ottenere questo risultato sia già un
successo per qualsiasi film e ne giustifichi la visione.
Nessun commento:
Posta un commento