lunedì 21 maggio 2018

IL DUBBIO. UN CASO DI COSCIENZA



Le conseguenze di un evento improvviso e causale possono ricadere drammaticamente ed imprevedibilmente  sugli altri, mettendo  a dura prova tutto il nostro essere , la nostra coscienza.
La realtà non è mai del tutto chiara e priva di contraddizioni ed il dubbio diventa l’elemento centrale della nostra riflessione, chiamandoci comunque a prendere delle decisioni.
In ogni caso, dobbiamo assumerci delle responsabilità rispetto a quello che consideriamo  essere il nostro dovere e rispetto a quello che è il meglio possibile. la scelta complessivamente più giusta .
È questo il tema centrale sviluppato dal regista iraniano Vahid Jalilvand  nel film “ Il dubbio .Un caso di coscienza” , di cui ha scritto anche la sceneggiatura insieme ad Ali Zarnegar,
Il film svolge la sua trama con uno stile asciutto e conseguenziale, in cui ogni singola scena sembra essere parte dell’interna riflessione che agita la mente ed il cuore del protagonista, il dottor Nariman.
La regia  è stata particolarmente apprezzata,  consentendo a Vahid Jalilvand di ottenere il relativo  premio al Festival del Cinema di Venezia ( 2017), nella categoria “Orizzonti”  
Attorno al tema del dubbio,  si dispiega la  moderna società iraniana , con le sue divisioni sociali , la sua cultura fortemente influenzata dalla fede islamica , i rapporti uomo -donna . Una società che, nonostante le apparenti diversità, ci sembra molto più vicina di quello che potremmo supporre o immaginare.
E’, in fondo, molto simile a quella italiana dei primi anni sessanta, in cui coesistevano insieme le spinte alla  modernizzazione con una solida cultura formalmente regolata su modelli di comportamento ispirati  ai valori cattolici.
Molto interessante è la relazione uomo-donna  e l’influenza che la stessa ha  sui comportamenti maschili. Se formalmente l’uomo ha  un ruolo dominante , la donna ne controlla e spesso ne indirizza il comportamento, richiamandolo ai doveri connessi al suo ruolo.
Gli attori sono molto credibili nel loro ruolo che interpretano con una bella naturalezza ed un a forte intensità; da Navid Mohammadzadeh ad  Amir Aghaee, Hediyeh Tehrani, Zakieh Behbahani e Saeed Dakh.
L’evento improvviso, descritto come causa scatenante del caso di coscienza,  è un incidente d’auto che mette in rapporto persone e classi sociali differenti.
Da un lato Caveh Nariman, medico legale, che lavora in obitorio insieme alla moglie sua collega, appartenenti ad un ceto sociale economicamente elevato e culturalmente moderno. Dall’altro, una povera famiglia in condizioni disagiate e marginali , dai comportamenti più  ambigui ma tradizionali .
Una sera, Il medico investe accidentalmente con la sua auto una famiglia che viaggia in moto. Il bambino cade e batte la testa in modo apparentemente privo di conseguenze. A distanza di poche ore, arriverà il suo cadavere in obitorio, proprio dove lavora Nariman.
La diagnosi dell'autopsia, eseguita dalla moglie del medico, parla di avvelenamento per botulismo; ma, da quel momento, il dubbio prenderà il sopravvento nella mente dei protagonisti.
Il medico non potrà non considerare il dubbio che, invece, la causa della morte del bimbo sia proprio connessa all’incidente ed al conseguente trauma cranico. Il padre del bambino non potrà invece non tormentarsi per il dubbio di aver provocato la morte del figlio  con l’intossicazione da botulismo . Come gli rimprovera la moglie ( dimenticando di aver comunque anche lei   accettato e cucinato la carne di pollo avariata) egli , infatti, ha comprato per pochi soldi dei polli  senza sapere che si trattava di volatili morti per malattia. Oppresso dalla rabbia e dal senso di colpa, il padre del bambino ucciderà in una lite  colui che gli ha venduto per avidità i polli ammalati e rimarrà vittima di quel gesto finendo in carcere, in attesa della definizione del processo a suo carico.
Il medico,  pur in presenza di una  diagnosi  ufficiale della morte del bambino per intossicazione da botulismo, continuerà ad essere tormentato dal dubbio che ,invece ,essa possa essere stata provocata dal trauma connesso all’incidente e chiederà ed otterrà di procedere ad una nuova autopsia ed esame del cadavere.
Il Dubbio rimarrà sovrano della storia  e nessuno riuscirà ad avere delle complete certezze.
Le scelte e l’assunzione di responsabilità saranno comunque necessarie e si sceglierà, di conseguenza,  seguendo quello che ci sembrerà più giusto ed opportuno, accettandone le conseguenze. Un invito al coraggio delle proprie azioni che sembra essere diventata una merce sempre più rara da trovare nelle nostre moderne società.
Un film, per niente ovvio e sfidante, che tiene avvinto lo spettatore per tutta  la sua durata .




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