Le conseguenze di un evento improvviso e causale possono ricadere drammaticamente
ed imprevedibilmente sugli altri,
mettendo a dura prova tutto il nostro
essere , la nostra coscienza.
La realtà non è mai del tutto chiara e priva di contraddizioni ed il
dubbio diventa l’elemento centrale della nostra riflessione, chiamandoci
comunque a prendere delle decisioni.
In ogni caso, dobbiamo assumerci delle responsabilità rispetto a quello
che consideriamo essere il nostro dovere
e rispetto a quello che è il meglio possibile. la scelta complessivamente più
giusta .
È questo il tema centrale sviluppato dal regista iraniano Vahid
Jalilvand nel film “ Il dubbio .Un caso
di coscienza” , di cui ha scritto anche la sceneggiatura insieme ad Ali
Zarnegar,
Il film svolge la sua trama con uno stile asciutto e conseguenziale, in
cui ogni singola scena sembra essere parte dell’interna riflessione che agita la
mente ed il cuore del protagonista, il dottor Nariman.
La regia è stata particolarmente
apprezzata, consentendo a Vahid
Jalilvand di ottenere il relativo premio
al Festival del Cinema di Venezia ( 2017), nella categoria “Orizzonti”
Attorno al tema del dubbio, si
dispiega la moderna società iraniana ,
con le sue divisioni sociali , la sua cultura fortemente influenzata dalla fede
islamica , i rapporti uomo -donna . Una società che, nonostante le apparenti
diversità, ci sembra molto più vicina di quello che potremmo supporre o
immaginare.
E’, in fondo, molto simile a quella italiana dei primi anni sessanta, in
cui coesistevano insieme le spinte alla
modernizzazione con una solida cultura formalmente regolata su modelli
di comportamento ispirati ai valori
cattolici.
Molto interessante è la relazione uomo-donna e l’influenza che la stessa ha sui comportamenti maschili. Se formalmente
l’uomo ha un ruolo dominante , la donna
ne controlla e spesso ne indirizza il comportamento, richiamandolo ai doveri
connessi al suo ruolo.
Gli attori sono molto credibili nel loro ruolo che interpretano con una
bella naturalezza ed un a forte intensità; da Navid Mohammadzadeh ad Amir Aghaee, Hediyeh Tehrani, Zakieh Behbahani
e Saeed Dakh.
L’evento improvviso, descritto come causa scatenante del caso di
coscienza, è un incidente d’auto che
mette in rapporto persone e classi sociali differenti.
Da un lato Caveh Nariman, medico legale, che lavora in obitorio insieme alla
moglie sua collega, appartenenti ad un ceto sociale economicamente elevato e
culturalmente moderno. Dall’altro, una povera famiglia in condizioni disagiate
e marginali , dai comportamenti più ambigui ma tradizionali .
Una sera, Il medico investe accidentalmente con la sua auto una famiglia
che viaggia in moto. Il bambino cade e batte la testa in modo apparentemente
privo di conseguenze. A distanza di poche ore, arriverà il suo cadavere in obitorio,
proprio dove lavora Nariman.
La diagnosi dell'autopsia, eseguita dalla moglie del medico, parla di
avvelenamento per botulismo; ma, da quel momento, il dubbio prenderà il
sopravvento nella mente dei protagonisti.
Il medico non potrà non considerare il dubbio che, invece, la causa
della morte del bimbo sia proprio connessa all’incidente ed al conseguente trauma
cranico. Il padre del bambino non potrà invece non tormentarsi per il dubbio di
aver provocato la morte del figlio con l’intossicazione
da botulismo . Come gli rimprovera la moglie ( dimenticando di aver comunque
anche lei accettato e cucinato la carne
di pollo avariata) egli , infatti, ha comprato per pochi soldi dei polli senza sapere che si trattava di volatili morti
per malattia. Oppresso dalla rabbia e dal senso di colpa, il padre del bambino
ucciderà in una lite colui che gli ha
venduto per avidità i polli ammalati e rimarrà vittima di quel gesto finendo in
carcere, in attesa della definizione del processo a suo carico.
Il medico, pur in presenza di una
diagnosi
ufficiale della morte del bambino per intossicazione da botulismo,
continuerà ad essere tormentato dal dubbio che ,invece ,essa possa essere stata
provocata dal trauma connesso all’incidente e chiederà ed otterrà di procedere
ad una nuova autopsia ed esame del cadavere.
Il Dubbio rimarrà sovrano della storia
e nessuno riuscirà ad avere delle complete certezze.
Le scelte e l’assunzione di responsabilità saranno comunque necessarie e
si sceglierà, di conseguenza, seguendo
quello che ci sembrerà più giusto ed opportuno, accettandone le conseguenze. Un
invito al coraggio delle proprie azioni che sembra essere diventata una merce
sempre più rara da trovare nelle nostre moderne società.
Un film, per niente ovvio e sfidante, che tiene avvinto lo spettatore
per tutta la sua durata .
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