giovedì 12 novembre 2020

I MISERABILI ( 2019)

"Ricordatevi di questo, amici miei. Non ci sono cose come le piante cattive o uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori.' Questa citazione, tratta dall’opera “Les Misérables” di Victor Hugo, sembra racchiudere tutto il significato del film “ I miserabili”, scritto e diretto da Ladj Ly e basato sull'omonimo cortometraggio diretto dallo stesso regista nel 2017. Le contraddizioni e le tensioni presenti negli strati più deboli della popolazione delle nostre città sono sicuramente il terreno da cui prendono vita i fatti di cronaca più cruenti e le peggiori vicende sociali che ci troviamo ad osservare; ma , senza fare sconti a nessuno, è pur vero che la maggiore responsabilità ricade pur sempre sulle spalle delle istituzioni e delle classi dirigenti che amministrano le nostre società. Quando, come avviene per la squadra di poliziotti presentata nel film, non si riesce a gestire in maniera moralmente trainante il territorio che si sorveglia ( pretendendo non solo il rispetto delle regole, ma operando altresì nel rispetto delle dignità delle persone) ma ci si accontenta di sopravvivere all’interno di un terreno ovviamente scomodo e pericoloso, è probabile che prima o poi le tensioni presenti possano esplodere. Gli equilibri instabili presenti fra le diverse etnie e religioni, governate normalmente dai loro capi locali e naturali, possono sfuggire di mano in seguito ad un evento imprevisto. Dopo una prima inquadratura dedicata alle immagini della folla di Parigi che, in un abbraccio collettivo fra le diverse etnie e classi sociali , celebra, all’interno dell’Avenue des Champs Elysées , la vittoria della squadra francese ai Mondiali di calcio del 2018, la narrazione si sposta verso il piccolo centro di Montfermeil , a poca distanza da Parigi, nel dipartimento della Senna – Saint Denis regione dell’ Ile de France. E’ infatti in questa località che si trova a prendere servizio l’agente di polizia Stéphane Ruiz ( Damien Bonnard), recentemente trasferito a Parigi, in una squadra della brigata anticrimine, la BAC, insieme a Chris ( Alexis Manenti) che ne è il capo e il brigadiere Gwada ( Djibril Zonga). Il piccolo centro di Montfermeil, dove il regista Ladj Ly ha ambientato il film, è proprio lo stesso dove si svolsero gli episodi riguardanti la famiglia Thénardier all’interno del romanzo “ I Miserabili” di Victor Hugo. Il richiamo alla sua opera è presente poi anche nel titolo del film e nella frase che lo conclude. La giornata della squadra di polizia trascorre all’interno dei quartieri più miseri di questo centro di periferia, controllando specialmente i comportamenti dei più giovani che, vivendo in condizioni di elevata marginalità, tendono ad essere devianti. Nello svolgere questo ruolo, il film ci mostra come spesso i poliziotti tendano ad abusare del proprio potere specie nei confronti delle controparti più deboli . come le donne più giovani e gli adolescenti, mentre si rapportano con rispetto e sottintendendo la ricerca della collaborazione in cambio del quieto vivere con i vari leaders presenti all’interno della popolazione. Siano essi delle autorità semi delinquenziali come “Il sindaco” ( Steve Tientcheu) o come l’Imam degli islamici ” Salah” (Almamy Kanouté) o ancora come Zorro ( Raymond Lopez) capo degli zingari e domatore di leoni del Circo. I veri marginali da controllare rimangono i giovani adolescenti , che non sono ancora in quadrati in un qualsiasi ordine costituito e operano in maniera deviante ed incontrollata in base al loro istinto di vita che si oppone inconsciamente alla condizione di “ miserabili” in cui si trovano a vivere. Sarà uno di loro: il giovanissimo “ Issa”, a scatenare l’inferno , rubando il cucciolo di un leone al capo degli zingari e domatore di leoni “ Zorro”. Le situazioni e la conflittualità generata da questo gesto costringeranno i vari potenti locali a confrontarsi fra di loro e con la squadra di poliziotti , aprendo una crisi che solo in un primo momento sembrerà risolversi con l’ennesima sofferenza , anche se aiutata e compresa da alcuni , del giovane “ Issa”. Quello che invece accadrà è che quell’ennesima sofferenza accenderà la miccia di una rivolta adolescenziale che coinvolgerà tutti . Sia i capi locali , sia le forze di polizia ed in particolare i componenti di quella squadra anticrimine rischieranno di essere distrutti da una molotov che il giovane “ Issa” sta per lanciargli addosso, rischiando a sua volta di essere fermato da un colpo di pistola. E’ una tragedia annunciata che potrà concludersi tragicamente o far nascere proprio a partire da quel momento una speranza. E’ questa la responsabilità che la vita cuce addosso a tutti noi che , alla fine , come ci ricorda questo densissimo film , siamo i veri responsabili, individualmente e con le istituzioni a cui diamo il nostro credito, della qualità della vita della nostra società e dei quartieri dove ancora oggi vivono dei “ Miserabili”. IL film , presentato al festival di Cannes nel 2019, ha ottenuto il premio della Giuria e successivamente nel 2020 ha ottenuto la candidatura agli Oscar per il miglior film internazionale ed il premio César per il miglior film.

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