Così fu. La mattina dopo il bambino era sparito ed i
genitori videro che il loro piccolo era diventato “ grande” e si era
trasformato in un bel giovanotto. Risero in cuor loro; ma, nello stesso tempo,
gli dispiacque di non aver più quel piccolino, in giro per la casa.
Non abbiate paura-disse- tornerò presto - ma,
prima, voglio veder cosa c’è oltre il bosco e nelle strade del Regno.
Così fece ed una mattina saltò a cavallo per andare
incontro al suo destino.
Tutto era nuovo attorno a se. Lui che aveva visto,
attorno,sempre ampi spazi ed il mare, adesso, era passato attraverso boschi
fitti, dove i raggi del sole filtravano a mala pena in mezzo al verde degli
alberi. Eppure, era tutto meraviglioso! La vita, attorno a se, brulicava in
tanti esseri viventi. Il silenzio era in realtà uno stupendo sommesso
rumore in mezzo al quale, se ascoltavi con attenzione, percepivi il cinguettio
di un uccello, il sospiro del vento, lo scalpettio di un animale il
rumore di un ramo abbattuto o di una pigna che cadeva.
Poi c’erano nuove città e paesi. Tante, tante persone,
dai mestieri più diversi. Mercati pieni di prodotti. , le urla dei
venditori che presentavano le merci ed il lavoro paziente e misurato
degli artigiani, nelle loro botteghe.
I sorrisi delle donne! I loro sguardi curiosi ed
intriganti! Il loro portamento elegante e flessuoso!
Una lo aveva particolarmente colpito! L’aveva vista,
dietro le sbarre della finestra, guardarlo mentre passava a cavallo appena
fuori dalla città che stava visitando.
La seconda volta, guardandola, lei gli aveva fatto cenno
di avvicinarsi e, contemporaneamente, lo aveva pregato di fare silenzio.
Messo sull’avviso di un possibile pericolo, il giovane
uomo si avvicino alle sbarre della finestra con cautela e fu letteralmente
abbagliato dalla bellezza della sua interlocutrice.
Aveva i capelli di un biondo cenere, legati dietro con
una coda. I lineamenti era perfetti e gentili, con delle labbra rosa morbide e
carnose disegnate perfettamente. Gli occhi …….Che occhi! Avevano un colore blu
chiaro, come del mare più profondo all’orizzonte, in una giornata
di sole.
- Che succede? Perché hai paura? Perché stai dietro una
finestra con le sbarre?
Le domande si accavallavano sulla bocca del giovane uomo,
fremente della risposta.
-Sono prigioniera in questa casa-rispose la ragazza- stai
attento! Parla piano e non farti vedere! Mi tiene rinchiusa un uomo
grande e feroce. Un guerriero! Un Orco maligno, senza pietà che mi ha
rapita e mi vuole tutta per se.
-E tu come fai a sopportarlo? Perché non scappi? – le
disse il giovane uomo-
-Non posso. Sono sempre chiusa in questa stanza ad
aspettarlo. Quando ho bisogno di una qualsiasi cosa devo tirare il
cordone di una campanella e lui mi apre armato e provvede ai miei
bisogni. Non ce la faccio più! Io piango! Piango sempre, giorno e notte. La
notte poi è il momento peggiore perché lui viene a trovarmi e………………..
- Zitta!
Zitta! Non dire altro- aggiunse il giovane uomo e proseguì dicendo:
- Ma,
dimmi. E’ solo? Ci sono altre persone nella casa? La servitù? Dei guardiani?
- Non
lo so! Non vedo mai nessuno e non sento rumori. La casa però è grande e noi ci
troviamo solo nella parte posteriore. Non so dirti altro. Aiutami!-
rispose la ragazza-
- Bisogna
affrontare l’Orco. Non c’è altro modo di liberarti. – disse il giovane
uomo
- Ma
come? Sei pazzo? Tu non l’hai visto. E’ una specie di gigante, alto e forte.
Armato fino ai denti. Ti ucciderà ed io rimarrò sempre più sola e
abbandonata.
- Vedrò
io come fare – rispose il giovane uomo. Tu devi solo coltivare la speranza
dentro il tuo cuore. Adesso devo andare ma tornerò presto e ti libererò. Mi
credi? Hai fiducia in me?
- La
ragazza lo guardava teneramente ed il giovane uomo, con uno sforzo d’abilità,
si sporse dal cavallo su cui era in sella, per avvicinare il più
possibile il volto alle sbarre della finestra. La sua bocca ed il suo respiro
ora si fondevano quasi con quello della ragazza ed un lungo e tenero bacio li
unì per sempre.
Cercò in qualche modo di
sfiorarle il volto in una carezza e si allontanò sussurrandole:
- Torno
presto, non piangere!
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