Ma dove sei andato? Ci hai fatto preoccupare! – gli
dissero- Ma è stata una notte fantastica!
Quando ci siamo svegliati, non riuscivamo a credere ai
nostri occhi! La casa era tutta nuova! Ti ricordi la finestra rotta? Era stata
riparata. Le scale che portano nell’abbaino erano tutte nuove. Le pareti
tinteggiate di bianco immacolato ...E poi…….
- E poi--- chiese il bambino?
- E poi, mentre guardavamo tutto questo, sentiamo dei
colpi alla porta.
- Dei colpi? – chiese il piccolo-
- Si, dei colpi. Qualcuno che bussava dicendo: aprite è
un messaggero del Re.
- E
voi?
- E
noi abbiamo aperto ad un Cavaliere con tanto di piuma sul cappello, seguito da
due guardie. Il Cavaliere aveva una pergamena in mano e a quel punto si è fatto
strada in casa ed ha cominciato a leggere. Diceva che il Re, nella sua grande
magnificenza, aveva deciso di premiare il nostro villaggio e di dare ad una
famiglia dello stesso, che era stata sempre fedele ed industriosa, un premio.
Una rendita vitalizia, modesta ma sufficiente per vivere!
Un gesto per
mostrare al mondo la bontà del Re!
- Sei
contento? E così dicendo i genitori lo presero per mano e cominciarono a
ballare in tondo ridendo fino alle lacrime.
Il bambino rideva anche ed, in cuor suo, sapeva che tutto
quello era il regalo del pesciolino d’argento per la nuova amicizia ,che era
nata quella notte.
Era inutile parlarne! Non lo avrebbero creduto e
sarebbe stato inutile insistere!
Però…. Era stato bravo il pesciolino d’argento!
Passarono i giorni ed il bambino aspettava con
ansia che arrivasse la nuova luna piena per tornare a trovare il suo
amico pesciolino, sulla spiaggia.
Aveva pensato, qualche volta, al nuovo regalo da
chiedergli; ma, era già contento di tutto quello che era successo. Tutto
procedeva a meraviglia! La casa era chiara e luminosa. Tutti erano sereni e
contenti e non mancava mai niente.
Venne dunque la luna piena ed il bambino, appena
fatta notte, sgusciò in silenzio fuori di casa.
In pochi secondi, di corsa, arrivò alla spiaggia e
comincio a dire:
- Oh
Pesciolino! Pesciolino d’argento!
Fammi contento! Fammi contento!
Ed ancora:
- Oh
Pesciolino! Pesciolino d’argento!
Fammi contento! Fammi contento!
Dopo pochi secondi, il pesciolino d’argento, rilucente
sotto i riflessi della luna, apparve in mezzo alle onde del mare e disse:
- Buona
notte, piccolo uomo! Come stai? Ti è piaciuto il mio regalo?
- Certo che mi è
piaciuto!-rispose il bambino- E’ stato tutto tanto bello! Sono contento
di vederti. Tu sei mio amico, vero?
- Hai
ancora dei dubbi?
- No,
hai ragione- disse il bambino. E’ che mi sembra tutto meraviglioso! I miei
genitori sono sereni e contenti! La casa è tutta nuova! Io ho un amico
speciale! Mi sembra di sognare!
- E
tu, hai pensato al regalo che posso ancora farti ? incalzò il pesciolino
d’argento- Cosa desideri. Pensaci bene, è l’ultimo regalo che posso farti.
- Di
questo non devi preoccuparti. Hai già fatto molto. Una cosa c’è che mi diverto
a pensare e mi piacerebbe tanto; ma, non so se posso chiederlo. Non so se è
giusto!
- Prova.
Dimmelo e ti aiuterò- rispose il pesciolino
- Ecco!
Non prendermi in giro, ma io, a volte, penso a come sarebbe bello essere
grande.
- Che
cosa vuoi essere? Un gigante?
- No,
grande in quel senso. Voglio essere, grande! Un uomo già cresciuto e adulto.
Uno grande. Vorrei provare a vedere cosa c’è oltre il bosco attorno al
villaggio. Viaggiare per il regno. Conoscere nuove persone. Pensa a quante cose
potrei raccontarti!
- Il
pesciolino lo ascoltò pensieroso e disse.
- Sei
proprio certo del tuo desiderio? Non pensi ai tuoi genitori? Non vuoi più
giocare con gli altri bambini?
- I
miei genitori sono contenti ed io poi tornerò a trovarli sempre. Invece di
giocare potrò fare tutto davvero. Pensa che bello! E poi, non preoccuparti
perché tornerò a trovarti e raccontarti tutto quello che ho visto. Ci pensi?
- Certo!
Ricordati che la vita di un adulto è piena di pericoli e di fatica. Non ci sono
più i genitori a pensare per te. Dovrai fare da solo! Sei pronto per tutto
questo?
- Si,
è vero! Ci ho pensato; ma, in compenso potrò andare dove voglio. Potrò fare
tutto a modo mio. Non ho paura della fatica, del lavoro e dei pericoli. Li
affronterò e se uno non fa male, non deve temere niente. Così dice sempre mio
padre.
- Va
bene – disse il pesciolino- torna a casa e domani, quando ti sveglierai, sarai
un giovane adulto. Ricordati che qui hai un amico. Fatti vedere qualche
volta.
- Certo-
rispose il bambino – e corse via emozionato e raggiante senza guardarsi
indietro e vedere la preoccupazione disegnata sulle sembianze del pesciolino
d’argento.
CONTINUA
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