Se nella canzone e nelle scene
che fanno da trailer di presentazione , Zalone ci mostra l'insofferenza dilagante
dell'italiano medio nei confronti della presenza, qualche volta
invadente, dell'immigrato ; col suo film,
sposta la nostra attenzione su quello che c'è prima dell'arrivo nei
paesi occidentali .
Il film ci mostra, infatti, le
condizioni del continente africano, o meglio di una larga parte di esso, dove
le condizioni della popolazione e la miseria sono dilaganti. Non solo, a questo
si accoppia la presenza di conflitti armati e di terrorismo che mettono a
rischio l'incolumità personale in maniera continua.
Ciò nonostante, il
protagonista , mentre ne parla con una
facoltosa donna d'affari , ci spiega come i possibili investimenti nel continente
africano potrebbero avere ,se effettuati, una redditività di gran lunga
superiore di quella ottenuta nella parte
più civilizzata del nostro mondo e tra l'altro con una maggiore facilità di
esecuzione. Se ci fossero migliori opportunità di vita ed una maggiore
sicurezza fisica probabilmente il numero
dei migranti non sarebbe così esplosivo!
Utilizzando una costante ironia , vecchie canzoni italiane come colonna
sonora di situazioni che ne richiamano
il contenuto , mostrando, al di là di tutto, come l'unica possibilità che abbiamo, di superare
tutte le enormi difficoltà pratiche di questa situazione, risieda nei
sentimenti e nell' l'affettività che possono legarci alle diverse persone con
cui entriamo in contatto, Zalone ci
accompagna in questo lungo viaggio che dall'Africa ci porta sino alle nostre
coste .
Parte dal Kenya per passare dal deserto del Sahara, in Marocco, ed
arrivare in Libia; quindi, finalmente, dopo aver assaporato i campi di
prigionia, riesce ad entrare nello
splendido barcone ( si fa per dire) che dopo mille peripezie e quasi l’annegamento lo farà rientrare in
Italia.
Se ci fossero dubbi sul senso di questo film mi sentirei di dire che solo in preda ad
attacchi psichici improvvisi, mostrati
nel corso della storia a causa di stanchezza fisica e mentale ,Zalone può
essere colto da conati di " fascismo" . La sua acuta ironia ,invece,
non risparmia neanche l'uomo più o
meno comune ed il populista, con la
sua voglia di non occuparsi dei problemi altrui ma solo di lamentarsi dei
propri. Lo sguardo disincantato ed ironico di Zalone cerca di farci osservare i
problemi oggettivi presenti nella situazione e che inevitabilmente possono provocare
comportamenti a volte contraddittori e non lineari sia tra i migranti che nei
cittadini europei , anche quelli che potrebbero sembrare i più attenti
osservatori del fenomeno.
Il punto vincente della storia raccontata rimane l’amore che ci permette
d’incontrare persone diverse da noi e
che, grazie a questo, ci regala nuovi
punti di vista e la realizzazione di una
vera crescita personale.
Una chicca è rappresentata dalla
partecipazione dell’ex governatore della Puglia Nichi Vendola che, con una buona dose di autoironia,
acconsente a rappresentare la parte di un cugino di Zalone con una parlantina forbita ma incomprensibile.
Il film diretto da Zalone è stato scritto e sceneggiato insieme a Paolo Virzì.
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