Ascoltai per la prima volta
quest’inno, questa canzone partigiana, dalle labbra di una ragazza belga
,d’origine italiana, che me la cantò durante una notte in treno.
Eravamo in uno scompartimento a
cuccette, di seconda classe, di un treno, proveniente dalla Francia che
arrivava fino in Calabria. Io ero con
un mio amico di ritorno da Montecarlo, dove eravamo stati qualche giorno, ed
eravamo diretti a Roma, per assistere al Festival dell’Unità.
Erano i primi anni ’70.
In quello scompartimento, oltre a
noi due, c’era quella ragazza, un giovane inglese ed una signora anziana.
Come succede sempre in quelle
occasioni, non si aveva sonno e l’interesse a conoscere nuove persone era
prevalente.
La ragazza era appassionata di teatro. Recitava con altri
giovani in una piccola compagnia ed abitava, mi sembra, a Bruges. Era diretta a
Sapri, bella località di mare della Calabria, dove sarebbe rimasta per un periodo di vacanza a casa di lontani
parenti.
(nella fotografia Nancy Wake eroina della resistenza francese)
Mentre aggiustavamo le cuccette,
ci mettemmo a parlare ed aiutammo l’anziana signora a sistemarsi in una cuccetta bassa, per lei più comoda, che le
avevamo ceduta in cambio.
La signora era una donna
veramente gradevole ed interessante. Era piena di curiosità e voleva sapere
tutto di noi. Ci raccontò che, alla sua età, la più gran passione era viaggiare
e tornava infatti da una crociera nel Mediterraneo a suo dire incantevole. Il
giovane inglese parlava uno stentato italiano ma riusciva a farsi capire. Anche
lui amava i viaggi ed, infatti, era diretto in Egitto per
realizzare il suo sogno di vedere le piramidi e fare un giro a dorso di un
cammello. In cuor nostro ognuno adottò quyesti strani ed interessanti compagni
di viaggio e soprattutto ascoltavamo la cara nonnina da cui prendere
insegnamento. Dopo un po’, il treno stava per arrivare a Genova, quando
scoprimmo che nessuno dei nostri compagni di viaggio c’era mai stato. Il treno
avrebbe fatto una fermata di quindici minuti e proponemmo ai nostri nuovi amici
di approfittare di quel tempo, per scendere di corsa dal treno ed uscire almeno
dalla stazione per mettere piede nella piazza antistante e poter affermare
quindi che eravamo stati anche per un attimo a Genova.
Così fu deciso , mentre la
signora anziana ci augurava una buona visita a Genova e c’informava che, nel
frattempo, avrebbe cercato di prendere sonno.
Di corsa, ponemmo in atto il
nostro piano e con una soddisfazione da bambini ci stringemmo le mani nella
piazza antistante la stazione di Genova, felici del nostro successo.
Senza perdere un attimo, tornammo
poi di corsa al treno e ansimanti, ma soddisfatti, salutammo l’anziana signora
che, ad occhi chiusi, ci sorrise.
Ci mettemmo così nel piccolo
corridoio della carrozza ,chiudendo la porta dello scompartimento per non
disturbare il riposo della signora, e ,seduti per terra, cominciammo a
raccontarci di noi. Scoprimmo le nostre comuni passioni politiche, il movimento
studentesco, la tradizione popolare, le canzoni e gli spettacoli.
Le raccontai che nelle riunioni fra amici, capitava spesso di
cantare, accompagnati dalla chitarra, le canzoni popolari e di lotta e le
chiedemmo se conosceva Bella Ciao.
Lei ci rispose di si, ma, a sua
volta ci chiese se conoscevamo l’inno dei partigiani francesi e così lo cantò.
“
Ami, entends-tu
le vol noir des corbeaux sur nos plaines
Ami, entends-tu
les cris sourds du pays qu'on enchaîne
Ohé, partisans,
ouvriers et paysans c'est l'alarme
Ce soir
l'ennemi connaîtra le prix du sang et des larmes...
2
Montez de la
mine, descendez des collines, camarades,
Sortez de la
paille les fusils, la mitraille, les grenades,
Ohé, les
tueurs, à vos armes et vos couteaux, tirez vite,
Ohé, saboteurs,
attention à ton fardeau, dynamite..
3
C'est nous qui
brisons les barreaux des prisons pour nos frères
La haine à nos
trousses et la faim qui nous pousse, la misère
II y a des pays
où les gens au creux des lits font des rêves
Ici, nous,
vois-tu, nous on marche, nous on tue ou on crève.
4
Ici, chacun
sait ce qu'il veut, ce qu'il fait quand il passe
Ami, si tu
tombes, un ami sort de l'ombre à ta place,
Demain du sang
noir séchera au grand soleil sur nos routes
Chantez,
compagnons, dans la nuit la liberté nous écoute...
5
Ami, entends-tu
les cris sourds du pays qu'on enchaîne
Ami, entends-tu
le vol noir du corbeau sur la plaine
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