Martone, per la realizzazione di questo film, ha tratto spunto dalla storia di una comune di giovani artisti nord europei , creata a Capri tra il 1900 e
il 1913.
Lo stesso regista afferma di essersi imbattuto per caso nella storia
della comune di Karl Diefenbach vedendo i suoi quadri e La Certosa di Capri.
Quella storia lo ha interessato ed
incuriosito per l’immediata analogia con
le esperienze del genere sviluppate da molti giovani negli anni sessanta
e settanta. Questo lo ha portato a non ricostruire la storia di Diefenbach
ma di reinventare il suo personaggio e
le stesse attività della Comune cercando di rappresentare invece delle esperienze
più vicine nel tempo e tipiche di quelle realizzate negli anni sessanta.
Ha cercato ,quindi, di descrivere la sperimentazione psicologica di
gruppo, attraverso la danza collettiva ,
il contatto corporale e l’esplorazione
dei sensi e della natura , la contemplazione e la compassione che costituivano il principale interesse di
quelle comunità e la strada attraverso cui cercavano di comprendere l’essenza del proprio essere .
Ambientato a Capri nel 1914 alla vigilia della prima guerra mondiale, il
film mette a confronto l’esperienza
della Comune con la realtà storica concreta
del tempo e lo fa attraverso gli occhi di Lucia .Martone mette la
protagonista Lucia , una semplice
popolana e contadina dell’isola, di fronte a diverse realtà : quella tradizionale dei ruoli
scanditi dalle regole familiari e sociali che la circondano, estremamente restrittive nei confronti della
figura femminile , il cambiamento sociale propugnato dalla figura attraente del giovane medico arrivato nell’isola e
conosciuto in occasione della cura della malattia del padre, i giovani
incredibilmente diversi ma affascinanti facenti parte da quella Comune , corpo
estraneo dell’isola.
Sarà la sua scelta di libertà ad essere il motivo dominante dell’opera di
Martone.
Seguendo l’evoluzione di questo
personaggio umile ma che, nel corso della durata del film acquisisce sempre
maggiore coscienza di se ,lo spettatore riesce a seguirne l’esperienza, le
scelte e valutare le caratteristiche positive
e negative delle diverse realtà con cui interagisce e si confronta.
Presentato alla mostra del cinema di Venezia, il film ha ottenuto il Premio SIAE, il Premio Francesco Pasinetti al
miglior film,Il Premio Arca Cinemagiovani al miglior film italiano , il Premio
Sfera 1932,il Premio La Pellicola d'Oro per la miglior sarta di scena a Katia
Schweiggl il Premio Lizzani, il
Premio Soundtrack Stars per la migliore colonna
sonora ed è stato In competizione per il Leone d'oro
al miglior film. Brava e convincente Marianna Fontana nel ruolo di Lucia ,bravi anche Reinout Scholten van Aschat nel ruolo di Seybu
, il capo della Comune e di Antonio Folletto
in quello del giovane medico del paese.
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