mercoledì 23 gennaio 2019

DUE FAMIGLIE - Parte 1

Questa storia  è legata  a  momenti vissuti  da due famiglie  in un periodo particolare : quello della seconda guerra mondiale . Vivono questi avvenimenti in  luoghi e momenti diversi ma un giorno le loro storie costituiranno un patrimonio comune .

PARTE 1- In viaggio per Asmara





E così' l'attendeva l'Africa! Questo pensava Gaetano, mentre la nave partita da Napoli continuava a solcare il mare verso L'Abissinia. La terra più a sud dell’impero richiedeva il suo impegno, il suo servizio, ora che i venti di guerra sconvolgevano il mondo e le colonne inglesi puntavano alla conquista di quei territori. Per la prima volta, Gaetano si trovava in un vero viaggio per nave e per un attimo si ritrovò a pensare  a quelli che aveva  dovuto affrontare il padre  per raggiungere l’America e per ritornare in Italia. Anche per lui quel viaggio comportava il trasferimento in un altro continente: l’Africa. Era partito quella mattina da Napoli insieme agli altri giovani carabinieri destinati a prestare servizio ad Asmara in Eritrea.  Appena arruolati, avevano frequentato insieme il corso di formazione nella scuola   allievi carabinieri a Roma, provenienti da tutte le parti d’Italia. Qualcuno era siciliano come lui. Uno era della provincia di Palermo e uno di quella di Siracusa. Gaetano invece era della provincia di Agrigento e precisamente originario di Siculiana. Suo padre, di ritorno dall’America dopo la grande guerra, aveva allargato la proprietà del terreno del nonno, acquisendo diversi terreni limitrofi grazie alle disponibilità rivenienti dal lavoro americano. A New York aveva lasciato una figlia giovane appena sposata mentre lui era ritornato in Italia con gli altri due figli maschi avuti dalla prima moglie, morta prematuramente. Tornato al paese, il padre si era risposato ed aveva dato un nuovo impulso alle proprietà con ottimi risultati. I terreni non erano molto distanti dal paese e, pur se abitavano in un comodo casolare all’interno della campagna di proprietà, era facile raggiungerlo per tutte le attività necessarie. Gaetano era così cresciuto serenamente insieme ai due fratelli del primo matrimonio e le tre sorelle e il fratello del secondo matrimonio del padre. Aveva alternato alla frequenza della scuola il lavoro nei campi, nel periodo estivo, anche se in misura molto limitata. Pur se il paese non era molto lontano dal mare e dalla sua splendida spiaggia, Gaetano vi si recava raramente e non aveva imparato a nuotare. Capitava di andarci, qualche volta insieme al padre, per barattare i loro prodotti agricoli con qualche cassetta di pesce. In special modo, era facile trovare sarde ed alici. Quelle che non si consumavano subito si conservavano sotto sale e costituivano un ottimo pasto al bisogno.  La vita procedeva tranquilla ma il diavolo prepara sempre le sue trappole. Lo zio di Gaetano era commerciante e per la sua attività aveva avuto bisogno di un importante prestito dalla banca locale. Questa aveva voluto a garanzia delle cambiali e, non ritenendo sufficiente solo la firma dello zio, aveva preteso l’avallo da parte del padre di Gaetano che non si era sentito di negare il suo consenso. Il tempo era passato, l’attività commerciale aveva avuto dei problemi e lo zio di Gaetano era risultato inadempiente ai suoi obblighi. In quella situazione, la banca aveva agito legalmente anche nei confronti del padre di Gaetano attaccandolo e privandolo di parte dei terreni. Le prospettive del futuro erano cambiate. La proprietà non poteva bastare più per tutti e anche per Gaetano si pose la necessità di cercare rapidamente una possibile occupazione. Gli era sempre piaciuta la divisa ed una vita attiva e libera. Decise, quindi, di arruolarsi nell’Arma dei carabinieri. Era giovane, aveva conseguito il diploma ed era pronto per il servizio militare. A quel punto, meglio provare ad arruolarsi nell’Arma. Superò la selezione e salutata la famiglia si trasferì a Roma per frequentare in caserma il corso di preparazione all’inquadramento in  servizio.

La caserma era in zona centrale, vicino a viale delle Milizie e non lontano da Castel Sant’Angelo e San Pietro. Questo permise a Giovanni di addentrarsi con facilità, nelle ore di libera uscita, per le strade del centro  alla scoperta di quella splendida città. Insieme agli altri due allievi siciliani, dapprima cercarono di visitare i principali monumenti   e successivamente, grazie anche alle indicazioni dei colleghi romani,   scoprirono Trastevere con le sue viuzze  e le sue osterie  popolari dove assaggiare del buon vino, i piatti della cucina tradizionale e scambiare qualche sguardo con  le ragazze.  . Il tempo, tuttavia era passato,  rapidamente  e senza rendersene neanche conto era già sulla nave a ricordare quei momenti con una relativa nostalgia.
CONTINUA

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