Subito dopo, Capra dirige “L'eterna illusione (You Can't
Take It with You)” (1938) con cui ottiene l’Oscar per la miglior regia e d il
miglior film. Il film è tratto da una commedia
vincitrice del Premio Pulitzer scritta da George S. Kaufman e
Moss Hart. Ancora una volta il centro del discorso è la critica alla sete del
guadagno , all’importanza del denaro come motivazione fondamentale delle
azioni e delle scelte umane. La
narrazione si svolge nel confronto fra due famiglie attorno al tema del
potere e della ricchezza,contrastate da forze contraddittorie : Da un
lato, li divide l’interesse economico e dall’altro potrebbe unirle l’amore dei
due giovani figli. La famiglia
Vanderhof-Sycamore, guidata dal nonno Martin Vanderhof, è una famiglia
bizzarra, dove ognuno è libero di seguire le proprie aspirazioni artistiche. In
contrapposizione, la famiglia Kirby è diretta dal cinico banchiere Anthony P.
Kirby, che sta cercando di comprare tutti i terreni necessari per impiantare
una fabbrica di armi; proprio Martin Vanderhof (Lionel Barrymore) è l'unico che
si rifiuta di vendere la sua proprietà. Mentre
l’interesse li divide, sboccia invece
l’amore fra Alice Sycamore, nipote di Martin, e Tony Kirby( James Stewart), il figlio del banchiere. Tutto sembra portare
ad un finale negativo; ma, invece, la
situazione si risolve nel corso di un delicato colloquio fra Martin Vanderhof ed il banchiere Anthony P. Kirby, dopo la decisione di Tony
di lasciare la banca del padre e la fuga di Alice dalla città. La voce di Martin
Vanderhof spiegherà ad Anthony P. Kirby quali siano le cose fondamentali della
vita e come il denaro non sia la cosa
più importante, perché non lo si può portare con sé dopo la morte.(da cui il
titolo originale, You Can't Take It With You).
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