Si allontanarono
lentamente, tenendosi a braccetto, in direzione di Posidonio. La notte era
limpida , rischiarata dalla luna, ed i suoi riflessi tingevano d’argento il
mare in lontananza.
Dopo aver
lasciato Laura al Residence , Mario
attraversò i viali che lo portavano al suo appartamento che raggiunse
rapidamente. Sdraiato a letto, con la finestra
interamente aperta, ripensava a quella particolare serata ed a
Laura . Era una donna interessante! Anche se non era più nel fiore degli anni, conservava
intera una serena femminilità che
risultava seducente. Perso in quei pensieri
ed immaginando la festa dell’indomani, Mario si ritrovò presto avvolto
nelle nebbie del sonno.
Le note del
Sirtaki si diffondevano nella calda notte mentre al centro della pista la coppia degli sposi ballava insieme agli
amici più cari.
Tutt’intorno, i tavoli erano disposti su dei livelli man
mano più rialzati ,come in una specie di anfiteatro. Gli invitati offrivano,
di tanto in tanto, una bottiglia di spumante agli sposi che veniva
portata fino alla pista dove si
trovavano su di un piccolo vassoio insieme a due calici da parte dei valenti ed
equilibristi camerieri. Lo sposo stappava
la bottiglia , riempiva i due calici e ,dopo averne assaggiato il contenuto
insieme alla sposa, gridava alto il suo ringraziamento. Dopo, la bottiglia
veniva offerta, insieme ad un giro di
spumante, a tutti gli invitati.
Questo rito si
susseguiva diverse volte nel corso della
serata e dava ulteriore “ carburante”
alla festa.
Laura era contenta
e commossa, mentre osservava la gioia
del figlio appena sposato, e finalmente
provava una sensazione di rilassamento. La serata trascorreva serenamente e
anche Mario si sentiva del tutto a suo agio. Quell’isola gli stava entrando nel
sangue e quella musica lo
trasportava in un universo di sensualità
e di bellezza.
CONTINUA
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