Si lasciarono e dopo Mario si diresse verso Piazza Taxim dov’era la sede dell’incontro di
lavoro. La zona brulicava di persone e
ci si trovava nel centro vissuto della
città. Tutti i partecipanti alla riunione arrivarono nei tempi previsti e si giunse
rapidamente a discutere dei punti più importanti. I clienti di Mario desideravano poter espandere in Turchia la propria attività di consulenza informatica nei confronti del settore sanitario della
pubblica amministrazione Turca; ma, soprattutto, desideravano poter
commercializzare un programma antivirus di produzione coreana di cui avevano
ottenuto l’esclusiva per l’area del Medio
oriente e nord Africa. Naturalmente,
all’attività di vendita era collegata anche quella generale di consulenza. La
Turchia era il paese ideale per avviare questa attività estera nell’area in
quanto veniva considerata da tutti i paesi ,anche del Nord Africa, il veicolo
ideale per lo sviluppo dei contatti con
L’Europa. La posizione , la storia , la presenza di una forte componente
musulmana rendevano affidabile questo
paese agli occhi di quelli limitrofi e non. Per poter entrare in maniera
importante nel mercato turco e dei paesi vicini era importante, tuttavia,
capire che bisognava dare un ruolo
importante all’imprenditoria locale. Questo era stato abbondantemente spiegato
dal funzionario dell’Istituto del
Commercio con L’estero nel loro incontro
a Roma ed aveva lasciato capire che era
quella una condizione pregiudizievole. In caso di uno sviluppo positivo dell’iniziativa vi erano invece delle buone opportunità dal
punto di vista finanziario in quanto esistevano dei forti aiuti per le aziende
italiane esportatrici relativamente all’anticipazione
dei loro crediti tramite il sistema bancario, con una garanzia parziale dello Stato: Questo avrebbe permesso un avvio
importante dell’attività. I rappresentanti del governo turco avevano portato alla
riunione il capo di un’azienda che ritenevano potesse partecipare con successo all’iniziativa e,
nel corso della riunione, spiegarono che aveva senso continuare l’incontro solo
se si pensava ad una partnership di
carattere sostanzialmente egualitario: 50 e 50. Se si era disponibili ad
accettare questa precondizione, allora si poteva continuare a discutere con
profitto e non vi sarebbero stati problemi. L’azienda turca presente era in
grado di coprire l’intero territorio nazionale e fare da veicolo per ulteriori
commerci nei paesi vicini. Mario , d’accordo con il suo cliente , propose a
questo punto la costituzione di una nuova società paritaria con quote divise al
50% che gestisse l’affare sia in Turchia che nella restante area individuata ed
ottenne così un entusiastico accordo da parte di tutti. La riunione non poteva
concludersi meglio e a quel punto , per festeggiare la decisione comune, i
rappresentanti dell’azienda turca invitarono
tutti i presenti con le eventuali
consorti o altre accompagnatrici a partecipare ad una cena con crociera lungo
il Bosforo per la sera stessa.
Vedrete- disse Mister Kaya, il capo dell’azienda
turca- sarà divertente e godrete di uno spettacolo unico e affascinante che vi
farà amare Istanbul.
Si salutarono dandosi appuntamento per la sera
sul pontile vicino al ponte di Galata. Mario rimase a parlare con il
rappresentante del Ministero italiano e con il suo cliente. Erano ampiamente
soddisfatti di come si era svolta la riunione e del tempismo con cui Mario era
intervenuto, chiudendola positivamente. Dopo qualche minuto, presi ulteriori
accordi per le varie incombenze operative dei prossimi giorni, Mario chiese se
poteva portare Laura con sé quella sera
e, rassicurato su questo punto, salutò tutti e
si allontanò.
CONTINUA
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