giovedì 14 giugno 2018

VERSO ORIENTE - 9






Si lasciarono e dopo Mario si diresse verso  Piazza Taxim dov’era la sede dell’incontro di lavoro. La zona brulicava di persone  e ci si trovava nel centro  vissuto della città. Tutti i partecipanti alla riunione  arrivarono nei tempi previsti e si giunse rapidamente a discutere dei punti più importanti. I clienti di Mario  desideravano poter espandere in Turchia  la propria attività di consulenza informatica  nei confronti del settore sanitario della pubblica amministrazione Turca; ma, soprattutto, desideravano poter commercializzare un programma antivirus di produzione coreana di cui avevano ottenuto  l’esclusiva per l’area del Medio oriente  e nord Africa. Naturalmente, all’attività di vendita era collegata anche quella generale di consulenza. La Turchia era il paese ideale per avviare questa attività estera nell’area in quanto veniva considerata da tutti i paesi ,anche del Nord Africa, il veicolo ideale  per lo sviluppo dei contatti con L’Europa. La posizione , la storia , la presenza di una forte componente musulmana  rendevano affidabile questo paese agli occhi di quelli limitrofi e non. Per poter entrare in maniera importante nel mercato turco e dei paesi vicini era importante, tuttavia, capire che bisognava dare un  ruolo importante all’imprenditoria locale. Questo era stato abbondantemente spiegato dal  funzionario dell’Istituto del Commercio con L’estero  nel loro incontro a Roma  ed aveva lasciato capire che era quella una condizione pregiudizievole. In caso di uno sviluppo positivo dell’iniziativa  vi erano invece delle buone opportunità dal punto di vista finanziario in quanto esistevano dei forti aiuti per le aziende italiane  esportatrici relativamente all’anticipazione dei loro crediti tramite il sistema bancario, con una garanzia parziale  dello Stato: Questo avrebbe permesso un avvio importante dell’attività. I rappresentanti del governo turco avevano portato alla riunione il capo di un’azienda che ritenevano potesse  partecipare con successo all’iniziativa e, nel corso della riunione, spiegarono che aveva senso continuare l’incontro solo se si pensava ad una partnership  di carattere sostanzialmente egualitario: 50 e 50. Se si era disponibili ad accettare questa precondizione, allora si poteva continuare a discutere con profitto e non vi sarebbero stati problemi. L’azienda turca presente era in grado di coprire l’intero territorio nazionale e fare da veicolo per ulteriori commerci nei paesi vicini. Mario , d’accordo con il suo cliente , propose a questo punto la costituzione di una nuova società paritaria con quote divise al 50% che gestisse l’affare sia in Turchia che nella restante area individuata ed ottenne così un entusiastico accordo da parte di tutti. La riunione non poteva concludersi meglio e a quel punto , per festeggiare la decisione comune, i rappresentanti dell’azienda turca invitarono  tutti i presenti  con le eventuali consorti o altre accompagnatrici a partecipare ad una cena con crociera lungo il Bosforo per la sera stessa.
Vedrete- disse Mister Kaya, il capo dell’azienda turca- sarà divertente e godrete di uno spettacolo unico e affascinante che vi farà amare Istanbul.
Si salutarono dandosi appuntamento per la sera sul pontile vicino al ponte di Galata. Mario rimase a parlare con il rappresentante del Ministero italiano e con il suo cliente. Erano ampiamente soddisfatti di come si era svolta la riunione e del tempismo con cui Mario era intervenuto, chiudendola positivamente. Dopo qualche minuto, presi ulteriori accordi per le varie incombenze operative dei prossimi giorni, Mario chiese se poteva portare Laura con sé  quella sera e, rassicurato su questo punto, salutò tutti e  si allontanò.

CONTINUA

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