mercoledì 12 dicembre 2018

KENYA-Parte 4


Le immagini del villaggio Masai , dei bambini e della jeep  che correva nella savana accanto alle zebre  passavano veloci nelle mente di Cesare mentre  lentamente spillicava la sua mano di carte da poker. Un asso…………un Kappa……..un otto…un Kappa    e      …..un Kappa!
Aveva un tris di Kappa servito!
Guardò  con calma i suoi avversari e specialmente il russo , in abito da sera , che gli stava di fronte. Era l’avversario più pericoloso e quello che nei giorni precedenti gli aveva reso la vita più difficile al tavolo. Era più giovane di Cesare. Doveva avere appena cinquant’anni , aveva ancora tutti i capelli biondi ed uno sguardo gelido. Camminava sempre con due che erano evidentemente le sue guardie del corpo mentre al fianco c’era lei : Maria che quella sera  era ancora più desiderabile , avvolta in un abito bianco  che la fasciava tutta mettendo in risalto le sue morbide forme. 
Quella mattina il russo era rimasto in albergo  e Maria insieme al fratello  Tony aveva partecipato lo stesso al safari che prevedeva la visita ad un villaggio Masai oltre che l’avvistamento di zebre ed altri animali nel percorso lungo la savana. 
Cesare si era adoperato perché la sua amica  di viaggio prestasse le giuste attenzioni a Dany in modo da poter conoscere  meglio Maria. Aveva notato che la donna, nonostante la differenza d’età, lo guardava spesso intensamente e la cosa lo stuzzicava. L’assenza del russo , la distrazione del fratello Tony  mettevano Cesare nella migliore delle condizioni e Maria sembrava essersene accorta  e fu facile  conoscersi . Fu un susseguirsi di sguardi, di frasi e di leggeri  sfioramenti del corpo seguiti ancora da sguardi e sorrisi che crearono una sorta di complice intimità fra di loro.
I capelli neri, fluidi e lucenti di Maria incorniciavano quel viso sensuale illuminato da degli occhi incredibilmente verdi  con delle pagliuzze dorate scuro  vicino alla pupilla .
Uno sguardo profondo ed insieme caldo che ti conduceva in fondo alla sua anima. 
Cesare era attratto dalla labbra piene e sensuali di Maria ed il loro primo bacio fu caldo, appassionato ed insieme dolce e profondo. Non credeva di poter provare ancora quelle sensazioni del ragazzo che era stato tanti anni prima  ed ora che la guardava  alta , in abito da sera,  accanto al russo, sapeva che quella storia non sarebbe finita tanto facilmente.
Al suo turno  Cesare si dichiarò servito con  lieve ghigno feroce sulle labbra ed uno sguardo deciso che squadrava le reazioni del russo. Questi cambiò una carta .
-Parola al servito ! – Tutti guardarono  Cesare che non esitò a fare la sua puntata, piena  e consistente. Un tris di Kappa non era poi tanto male ! Se non entrava il gioco a nessuno  poteva anche vincere e ci stava provando. Tutti lasciarono il gioco tranne il russo che prese tempo . I loro sguardi s’incontrarono studiandosi a lungo…poi  il russo fece la sua puntata sorridendo e rilanciando abbondantemente la posta in gioco. Aveva pensato che Cesare bleffava e voleva spaventarlo senza costringerlo a mostrare il suo punteggio . Allora forse ha paura  e non ha poi un gran punteggio in mano-pensò Cesare. Poteva andare a vedere  e stanarmi : Invece, no rilancia !. Ha cambiato una carta  e magari partiva con una doppia  coppia e non gli è entrato niente!.
Non m’abbasta! –sussurrò Cesare  al russo, e raddoppiò la posta ,nel silenzio gelido del tavolo. Maria lo guardava preoccupata mentre Tony, il fratello si mostrava incuriosito. 
Il russo ora aveva perso la sua baldanza !Cesare poteva ancora bluffare; oppure, mi sta portando molto in alto per spellarmi meglio -pensò-  e poi… chi mi dice che non mi venga a vedere se rilancio? A questo punto,……… mi può anche vedere ………………..ed io…. ho solo una doppia coppia agli assi!………………Forse è meglio finirla qui!
-Va bene, lascio e la saluto- Disse  in un inglese rimasticato buttando le sue carte sul tavolo. Detto fatto, si alzò e si allontanò seguito dai suoi  guardia-spalle , da Tony e dalla sorella Maria che salutò Cesare con un sorriso. 
Cesare raccolse con calma il bottino e  posò a sua volta le carte coperte sul tavolo , lasciando che il mazziere le mischiasse alle altre, senza scoprirle; quindi, si alzò dal tavolo, affermando che ormai, per lui, la serata si era conclusa. Si avviò alla cassa per cambiare le fiches e quindi salì nella sua stanza ,seguito dalla sua amica che aveva passato le ultime ore al night bar dell’Hotel  , sorseggiando  cocktails.

CONTINUA

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