martedì 18 dicembre 2018

KENYA- Parte 8




 Dopo, visitarono l’ Ermida da Memoria, una piccola cappella in cui si ricorda il miracolo che avrebbe fatto la Madonna impedendo che il cavallo di un nobile, D. Fuas Roupinho, si lanciasse nel precipizio. Accanto , nel belvedere, viene mostrato ancora il segno lasciato sulla roccia dal ferro di cavallo in quella mattinata nebbiosa del 1182. Impressionante!
Continuarono lentamente la passeggiata godendosi quella dimensione al di fuori del tempo e dello spazio, che li faceva sentire totalmente liberi e padroni della propria vita e si diressero verso il Santuario de Nossa Senhora da Nazaré. All’interno di questa è custodita la statua della Madonna col Bambino, che , secondo la leggenda , è la più antica del Portogallo. Sembra che la statua fosse stata offerta da S. Girolamo a S. Agostino il quale, a sua volta, l'avrebbe donata al monastero spagnolo di Cauliniana. Di là sarebbe stata portata a Nazaré, molto tempo prima che esistesse la nazione portoghese. Poi, all'epoca delle invasioni musulmane, i cristiani, per preservarla dalle profanazioni, l'avrebbero nascosta in una grotta del villaggio di Pederneira, dove sarebbe rimasta per quattro secoli, finché non fu ritrovata dall'alcade di Porto de Mós, il cavaliere templare d. Fuas Roupinho. Questo alcade è lo stesso del miracolo ricordato dall’Armida da Memoria e per testimoniare la sua gratitudine a Maria, fece costruire la cappella e vi fece collocare la statua ritrovata nella grotta.Poi successivamente la statua fu portata nell’attuale santuario edificato da re Ferdinando I nel 1377. La statua della Madonna di Nazareth , da cui ha preso il nome la cittadina , rappresenta una vergine nera scolpita in legno ed è posta nella navata centrale protetta dal vetro. 
Cesare rimase meravigliato nell’osservare la bellezza delle classiche piastrelle portoghesi bianche e blu che decoravano l’interno del Santuario. Non che a Roma non avesse visto le più belle chiese del mondo; ma, quelle decorazioni erano particolari e sapeva già che quella giornata , con tutti i suoi aspetti e le sue immagini ,sarebbe rimasta impressa nella sua memoria. 





La sera , ripreso l’ascensore  e ritornati sulla spiaggia, incontrarono Tony e si diressero al ristorante da Miguel per cenare insieme.
Erano contenti di vedersi e di stare insieme in libertà senza pensare , per un attimo , ai loro problemi. Miguel era famoso per la sua barca d’aragosta e frutti di mare che decisero di annaffiare con un buon bianco della regione del Douro. 
Cesare non credette ai suoi occhi quando portarono le due barche d’aragosta che avevano ordinato . Ora capiva perché il tavolo dove li avevano fatti accomodare era da sei persone . Le barche erano enormi e brulicanti d’aragosta, granchi enormi , frutti di mare vari che andavano dalle cozze , alle vongole giganti, ai cannolicchi, ecc. e poi gamberoni , scampi ecc. Un ben di Dio!
Cesare si ritrovò a succhiare con voluttà la testa di uno scampo mentre lo attendevano due cozze, belle piene. Sorseggio un buon dito di vino bianco gelato ed attaccò con un altro pezzo d’aragosta. 
-Dovrebbe esser sempre così- sussurrò Maria
-E chi ce lo impedisce? - rispose Cesare di rimando
-facciamo un nome a caso? –disse Tony- un certo Yuri.
Di colpo il clima fra di loro si fece teso e cominciarono a parlare fitto fitto di quella situazione . Non poteva durare ! O decidevano di salutarsi lì o dovevano far qualcosa per liberarsi di Yuri.
E…si!- disse Tony.- e come mangiamo? Quello ci fa vivere a me , Maria ed anche ai nostri genitori. Avete capito? Se non pensiamo a trovare un modo di guadagnare bene  e subito , ci facciamo solo delle illusioni. Dobbiamo essere indipendenti per poterci allontanare e magari far perdere le nostre tracce, se no, è meglio lasciar perdere. 
-Si è meglio così. Lasciamo perdere – aggiunse Maria.
Ed io che ci sto a fare ? rispose Cesare- Non conto niente? Non posso darvi una mano?
E come ? – disse Maria?
-un modo ci sarebbe – fece Tony
-Di che parli?- Rispose Cesare- Parla liberamente. Dimmi che pensi.
-Tu sai che gestisco un supermercato per conto di Yuri e ti posso dire che conosco abbastanza bene i gusti della gente. E poi si si parla anche con altri del settore …. 
E allora? – lo incalzò Cesare-
E allora…… i prodotti italiani vanno forte!- aggiunse Tony- La pasta ,il vino soprattutto , alcuni formaggi.. sono molto apprezzati . C’è tanta gente che ha vissuto in Italia ed ha imparato a mangiare all’italiana. Anche le persone  di un certo livello, se gli parli della cucina italiana e dei vini italiani , ne sono innamorati. Tu dall’Italia potresti mandare la merce  e noi potremmo venderla   in Romania, anche allo stesso Yuri ed alla sua organizzazione  senza che lui  sappia chi ci sta dietro. 
-Si è vero – disse Cesare- la mia banca mi ha proposto spesso di mettermi a disposizione una fiduciaria per eventuali operazioni in cui non voglio figurare a mio nome. Potremmo fare una società insieme,  ma intestare le quote alla fiduciaria .Tra l’altro, la banca ha una sede anche a Bucarest e sarebbe facile raccogliere tutte le vostre firme necessarie alla costituzione delle quote e mettervi a disposizione un conto della nuova società. 
Potrei anticipare io i soldi per le prime spedizioni . Dopo, diventa un giro che si alimenta da solo e ,una volta avviata l’attività, con gli utili conseguiti sarete liberi di decidere quello che volete fare.
-Lo faresti?- Chiese Maria
-Certo che lo farò. Se tu sei d’accordo è cosa fatta!. Appena torno a Roma  vado in banca e sistemo tutto. Appena pronti, facciamo la prima spedizione che neanche  è passato un mese .
-Magari!|- fecero in coro Maria e Tony
- Dai brindiamo – aggiunse Cesare – al nostro futuro insieme – e riempì i bicchieri mentre si scaldava gli occhi col sorriso di Maria!.


CONTINUA

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