martedì 9 gennaio 2018

Pagine Maltesi-Parte 10


Ad aspettarci al porto c’erano Maria e Catherine, le nostre due amiche di penna. Maria era l’amica di Alfio e Catherine la mia. Era molto carina. Non molto alta e ben proporzionata, con un caschetto di capelli neri ondulati e due occhi di un azzurro intenso.
Ciao, tu sei Giuseppe, vero?  Certo, sei l’unico con la barba! -Mi disse. E cominciammo a ridere contenti di essere lì, insieme.

 Cominciammo e ragionare su cosa fare. Allora, dovevamo andare a St.Paul’s Bay  per prendere possesso della stanza e lasciare i bagagli. Poi, nel pomeriggio ci saremmo visti alla stazione degli autobus, visto che provenivamo tutti da paesini diversi. I piccoli autobus, a Malta, erano il mezzo più comune per muoversi e collegavano tutte le località dell’isola con corse frequenti e comode. Tutti i paesini più sperduti erano raggiungibili facilmente. Le ragazze dovevano andare una a Dingli e l’altra a Zurrieq ed entrambe avevano circa tre quarti d’ora di viaggio da fare, compresi i tempi morti nelle località di scambio. Forse noi, invece, in mezz’ora saremmo arrivati. Mentre parlavamo insieme sul da farsi, mi sento chiamare.
-Giuseppe! Tu a Malta? Che caspita ci fai qui? – Incredibilmente, davanti a me, appare la faccia sfacciata e sorridente di Giorgio, uno dei miei due compagni di banco del Liceo.
Il nostro banco era a tre posti, occupati alla mia sinistra da Giorgio ed alla mia destra da Marco.
La nostra professoressa di Storia e Filosofia dell’ultimo anno, sospirando, aveva esclamato rivolta a tutta la classe: -Ma come si fa a trovare accanto, nello stesso banco, due ragazzi che sono l’opposto l’uno dell’altro! - indicando me e Giorgio- Tanto l’uno è serio e classico nel vestire, quanto l’altro è un buffone ed uno strascicato. Uno è studioso ed intellettuale, l’altro svogliato e sportivo.
Ci voleva bene entrambi, pur così diversi nel comportamento e negli interessi. Giorgio era un mito sia nel giocare al calcio che con le ragazze ed era stato il primo della classe a girare con una vespa scassata tra l’invidia e l’ammirazione di tutti. Ironia della sorte, avevamo avuto una storia con la stessa ragazza al quarto anno di Liceo. Prima lui e dopo io. Per lui era stata una storia breve, tra le mille. Per me, invece, era stato un grande amore che alla fine, dopo l’estate e prima dell’inizio del quinto anno, mi aveva lasciato distrutto.
Ed eccoci li a Malta!
- Io sono in vacanza con il mio amico Alfio. Tu che ci fai qui? - gli dissi.
-Sono qui per l’estate con la mia famiglia-rispose- mio padre è qui, nella base navale Nato.
In effetti, il padre di Giorgio era un ufficiale di marina di grado elevato ed aveva dei comandi importanti in rappresentanza dell’Italia.
-Perché sei al porto, oggi? –gli chiesi?
. Per rimorchiare ragazze, all’ingrosso-mi rispose- Vengo con quel pulmino –che m’ indicò con il dito- e le carico per portarle in albergo. Poi facciamo amicizia ed usciamo insieme.
-Come fai a caricarle nel pulmino? Che ne sanno chi sei? - gli chiesi
-Le carico e basta. Dico: servizio trasporto alberghiero gratis. Molte non sono italiane, comprendono poco quello che dico; ma, in qualche modo, fra qualche parola di francese e d’inglese capiscono che è gratis e salgono. Poi durante il viaggio mi presento. Ne carico tante in modo da riempire il pulmino, si sentono sicure e si divertono. Così facciamo amicizia e funziona.
. Beato te, che hai questa fantasia! -gli dissi- Oggi ti è andata male. Le ragazze stanno con noi e ci devi portare tutti alla stazione degli autobus alla Valletta. Vuoi?
-Certo che voglio. Salite! – rispose Giorgio
In men che non si dica, arrivammo così alla stazione degli autobus.
Grazie Giorgio, sei un grande! gli dissi. seguito in coro dagli altri.
Dai, passiamo la serata insieme- ci disse lui- Che ne dite? Io porto una ragazza e andiamo a mangiare qualcosa a Sliema, in qualche locale in riva al mare. Vediamoci davanti al Cordina e poi decidiamo il da farsi.
Fummo tutti d’accordo, decidemmo di vederci per le sette di sera davanti al Cordina e ci salutammo.  A quel punto, rimasti soli con le ragazze, ci mettemmo d’accordo con loro di vederci per le cinque del pomeriggio alla stazione degli autobus. Aspettammo che i loro bus fossero partiti e quindi prendemmo il nostro in direzione St.Paul’s Bay.

 CONTINUA

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