Ad
aspettarci al porto c’erano Maria e Catherine, le nostre due amiche di penna.
Maria era l’amica di Alfio e Catherine la mia. Era molto carina. Non molto alta
e ben proporzionata, con un caschetto di capelli neri ondulati e due occhi di
un azzurro intenso.
Ciao, tu
sei Giuseppe, vero? Certo, sei l’unico con la barba! -Mi disse. E
cominciammo a ridere contenti di essere lì, insieme.
Cominciammo
e ragionare su cosa fare. Allora, dovevamo andare a St.Paul’s Bay per
prendere possesso della stanza e lasciare i bagagli. Poi, nel pomeriggio ci
saremmo visti alla stazione degli autobus, visto che provenivamo tutti da
paesini diversi. I
piccoli autobus, a Malta, erano il mezzo più comune per muoversi e collegavano
tutte le località dell’isola con corse frequenti e comode. Tutti i paesini più
sperduti erano raggiungibili facilmente. Le ragazze dovevano andare una a
Dingli e l’altra a Zurrieq ed entrambe avevano circa tre quarti d’ora di
viaggio da fare, compresi i tempi morti nelle località di scambio. Forse noi, invece,
in mezz’ora saremmo arrivati. Mentre parlavamo insieme sul da farsi, mi sento
chiamare.
-Giuseppe!
Tu a Malta? Che caspita ci fai qui? – Incredibilmente, davanti a me, appare la
faccia sfacciata e sorridente di Giorgio, uno dei miei due compagni di banco
del Liceo.
Il nostro
banco era a tre posti, occupati alla mia sinistra da Giorgio ed alla mia destra
da Marco.
La nostra
professoressa di Storia e Filosofia dell’ultimo anno, sospirando, aveva
esclamato rivolta a tutta la classe: -Ma come si fa a trovare accanto, nello
stesso banco, due ragazzi che sono l’opposto l’uno dell’altro! - indicando me e
Giorgio- Tanto l’uno è serio e classico nel vestire, quanto l’altro è un
buffone ed uno strascicato. Uno è studioso ed intellettuale, l’altro svogliato
e sportivo.
Ci voleva
bene entrambi, pur così diversi nel comportamento e negli interessi. Giorgio
era un mito sia nel giocare al calcio che con le ragazze ed era stato il primo
della classe a girare con una vespa scassata tra l’invidia e l’ammirazione di
tutti. Ironia della sorte, avevamo avuto una storia con la stessa ragazza al
quarto anno di Liceo. Prima lui e dopo io. Per lui era stata una storia breve,
tra le mille. Per me, invece, era stato un grande amore che alla fine, dopo
l’estate e prima dell’inizio del quinto anno, mi aveva lasciato distrutto.
Ed eccoci
li a Malta!
- Io sono
in vacanza con il mio amico Alfio. Tu che ci fai qui? - gli dissi.
-Sono qui
per l’estate con la mia famiglia-rispose- mio padre è qui, nella base navale
Nato.
In
effetti, il padre di Giorgio era un ufficiale di marina di grado elevato ed
aveva dei comandi importanti in rappresentanza dell’Italia.
-Perché
sei al porto, oggi? –gli chiesi?
. Per
rimorchiare ragazze, all’ingrosso-mi rispose- Vengo con quel pulmino –che m’
indicò con il dito- e le carico per portarle in albergo. Poi facciamo amicizia
ed usciamo insieme.
-Come fai
a caricarle nel pulmino? Che ne sanno chi sei? - gli chiesi
-Le carico
e basta. Dico: servizio trasporto alberghiero gratis. Molte non sono italiane,
comprendono poco quello che dico; ma, in qualche modo, fra qualche parola di
francese e d’inglese capiscono che è gratis e salgono. Poi durante il viaggio
mi presento. Ne carico tante in modo da riempire il pulmino, si sentono sicure
e si divertono. Così facciamo amicizia e funziona.
. Beato
te, che hai questa fantasia! -gli dissi- Oggi ti è andata male. Le ragazze
stanno con noi e ci devi portare tutti alla stazione degli autobus alla
Valletta. Vuoi?
-Certo che
voglio. Salite! – rispose Giorgio
In men che
non si dica, arrivammo così alla stazione degli autobus.
Grazie
Giorgio, sei un grande! gli dissi. seguito in coro dagli altri.
Dai,
passiamo la serata insieme- ci disse lui- Che ne dite? Io porto una ragazza e
andiamo a mangiare qualcosa a Sliema, in qualche locale in riva al mare.
Vediamoci davanti al Cordina e poi decidiamo il da farsi.
Fummo
tutti d’accordo, decidemmo di vederci per le sette di sera davanti al Cordina e
ci salutammo. A quel punto, rimasti soli con le ragazze, ci mettemmo
d’accordo con loro di vederci per le cinque del pomeriggio alla stazione degli
autobus. Aspettammo che i loro bus fossero partiti e quindi prendemmo il nostro
in direzione St.Paul’s Bay.
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