sabato 13 gennaio 2018

Pagine Maltesi- Parte Finale


Nei giorni seguenti, cambiammo di nuovo alloggio- La casa della zia di Maria, pur se accogliente, presentava diverse difficoltà . Le principali erano quelle legate all’uso del bagno ed, inoltre, la lontananza dalla Valletta. Nel corso di varie visite a questa città, trovammo un piccolo alberghetto, ideale per un soddisfacente rapporto qualità prezzo, e decidemmo di trasferirci. Ora, avevamo a disposizione molti più punti ristoro e potevamo spostarci in ogni punto dell’isola con facilità. Quasi ogni giorno, ci capitava di ritrovarci ad ascoltare musica dal vivo , seduti nei tavolini all’aperto, nella piazza principale,  quasi alla fine di King’s way, o di passeggiare  per la stessa via pedonale accompagnando le ragazze ai relativi autobus. Era sempre particolare notare, in quelle passeggiate ,come il massimo dell’eleganza per molti maltesi fosse accoppiare un camicia bianca  con cravatta nera su dei pantaloni altrettanto neri come le scarpe lucide ed appuntite.
Stavamo bene insieme io e Catherine. Era un rapporto  sereno e divertente . Senza pretese, forse, ma pieno di vita. Rimasi, quindi,  dispiaciuto, ma senza farne un dramma, quando mi spiegò che sarebbe partita fra pochi giorni insieme ai genitori per andare a trovare la sorella, che si trovava in Gran Bretagna per motivi di lavoro.
Decidemmo di fare qualche cosa di bello per salutarci e Catherine propose una gita in battello all’isoletta di Comino, nella parte nord di Malta. Il battello salpava da St. Julien. Arrivava in ca. mezz’ora   a Comino, dove sostava sino a dopo pranzo, per consentire una giornata balneare nelle splendide  spiagge ed insenature dell’isoletta, e poi  si ritornava nel pomeriggio.

Ci ritrovammo così, l’indomani, nell’isola di Comino,  dove si trovano  forse le più belle spiagge di Malta. Le sfumature del colore azzurro del mare andavano dal celeste al turchese. Non avevo mai visto niente del genere. Eravamo nella Blue Lagoon , un posto incantevole. Una specie di canale naturale fra Comino e Cominotto, un isolotto più piccolo e completamente disabitato  posto ad una breve distanza di fronte all’isola. La spiaggia era prevalentemente rocciosa con scogli e con un breve tratto  di spiaggia .
 L’acqua era stupenda. Trasparente, limpida e  di un colore celeste intenso.
Ci lasciammo scivolare dentro le onde in un bagno ristoratore nuotando dolcemente    mentre i raggi del sole scendevano anch’essi in mezzo a noi circondandoci in un tripudio di riflessi  dorati . Eravamo degli Dei in un paradiso!.
Così ,qualche giorno dopo, ricordavo quei momenti vissuti con Catherine nella Blue Lagoon, mentre già la nave solcava implacabile il mare verso casa. C’eravamo salutati con un sorriso e con la promessa di scriverci e rivederci  la prossima estate.
Forse! Eravamo troppo giovani  e troppo felici per quei giorni passati insieme per rattristarli oltre il normale dispiacere di un gioco finito troppo presto.
Ma già nuovi pensieri ed avventure erano all’orizzonte: l’Università, il racconto delle vacanze agli amici rimasti a casa, telefonare ad Elena.
Le altre volte che ero stato in viaggio , ad un certo punto, tornava inevitabilmente la nostalgia di casa. Desideravo gli angoli della mia stanza, le mie abitudini , i miei libri, le compagnie e la vita di ogni giorno.
Quella volta era diverso. Sarei potuto stare lì per sempre. Non avevo nessuna nostalgia del ritorno ed anzi, quando pensavo alla mia casa, mi veniva di andare con il pensiero a quella che mi sarei potuta costruire ovunque fossi andato. Chiesi ad Alfio se anche lui avesse una sensazione simile e ci ritrovammo a pensare che,  dopo tutto , avremmo potuto vivere benissimo a Malta
La nave continuava la sua rotta e si cominciava ad intravedere  Porto Palo e la punta di Capo Passero.
 Eravamo delle persone diverse rispetto a  quando eravamo partiti .Ormai eravamo degli adulti ed il pensiero del ritorno a casa non era per niente entusiasmante .
 Volevamo essere liberi e disporre del nostro tempo. Vivere la nostra vita  a modo nostro  e da quel momento sarebbe stato così


                                    FINE

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