giovedì 4 gennaio 2018

Pagine Maltesi - Parte 5



 Nel frattempo, continuavo a scrivere alle ragazze, organizzando il futuro viaggio dell’estate. Sia Io che Alfio trovammo interesse in due ragazze maltesi simpatiche e disponibili. Ci diedero tante informazioni su Malta, sulle sue spiagge, sulle cose da vedere e da fare. Alfio cominciò ad affezionarsi alla sua amica e decidemmo che Malta poteva essere la metà giusta per quell’estate. Ci dicevano che la vita costava poco e che forse ci poteva essere la possibilità di essere ospitati presso la casa di una zia della ragazza di Alfio.
La scuola continuava ma il mondo studentesco era in subbuglio. Era da qualche tempo che negli USA i ragazzi dell’università contestavano la società americana, Era sorto un importante movimento per i diritti civili guidato da Martin Luther King e un grande movimento pacifista e alternativo di rifiuto della guerra in Vietnam. Sentivamo parlare del libero amore, mentre, da noi, il sesso era ancora un argomento di cui si parlava solo in privato e con gli amici più fidati. I rapporti prematrimoniali erano un peccato, diceva la Chiesa Cattolica, e le ragazze erano molto sensibili a queste raccomandazioni. A maggio, in Francia, scoppia la rivolta studentesca. I giornali ne sono pieni ed il Movimento studentesco arriva anche in Italia, diffuso inconsapevolmente dalla televisione. Ricordo una trasmissione in cui vennero intervistati i principali leaders del Movimento Studentesco delle varie sedi universitarie. C’era Bassetti , c’erano Viale e Bobbio a Torino, c’era mi sembra Boato da Trento e forse Scalzone e Piperno da Roma. Forse anche Sofri della Normale di Pisa.

 Il Movimento era ancora circoscritto alle università; ma, dopo qualche giorno, il Preside del mio Liceo decise di tenere un’assemblea proprio sul tema della contestazione giovanile, forse con l’obiettivo di prevenire possibili esplosioni improvvise. Il risultato fu, invece, di diffondere anche fra di noi l’interesse per quello che stava accadendo. Intervennero esponenti universitari legati al movimento anarchico e della sinistra e ci furono i primi ed inaspettati episodi di contestazione nei confronti di professori e dello stesso Preside.
Eravamo ormai arrivati quasi alla fine della scuola ed io decisi di farmi crescere la barba come segno evidente di adesione alla protesta giovanile. Nel mio immaginario erano tre gli elementi distintivi del personaggio che volevo essere: la barba, un’immancabile sciarpa al collo a quadri scozzesi, l’eskimo.
Considerato ch’eravamo alle soglie dell’estate mi accontentai di farmi crescere la barba rimandando sciarpa ed eskimo all’università.
 Non mi piaceva la barba intera e decisi di farmene crescere una alla Lincoln, senza baffi, che m’incorniciava il volto.


CONTINUA

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