venerdì 5 ottobre 2018

UN MONDO NUOVO-Parte 6




Durante quelle giornate, Antonio si vedeva più spesso con Alberto e Sandro. Alberto era un collega dell’università con cui erano diventati amici sia sul piano politico, ma soprattutto su quello personale, confidandosi la delusione per i due grandi amori sfortunati di cui erano stati protagonisti. Antonio, durante quegli anni universitari, aveva amato Francesca e con la stessa intensità Arturo aveva amato Silvana. Sandro invece era un amico d’infanzia. Con lui aveva frequentato la scuola elementare, la media e il Liceo Scientifico. Sandro era l’amico con cui Antonio si vedeva separatamente dall’ambiente dell’università ed anche dalle frequentazioni relative alla militanza politica di quegli anni. Con lui aveva fatto i primi viaggi fuori dall’Italia ed era una presenza costante della sua vita.
Antonio ed Alberto facevano spesso coppia per conoscere nuove ragazze ed i commenti seduti in macchina a fine serata, sotto casa di Antonio, duravano anche delle ore.
Antonio aveva la patente ma non l’automobile. Non era molto appassionato della guida, ma non aveva del resto i mezzi economici per acquistare un’auto. Il pilota ufficiale era, pertanto. Alberto che, al contrario, era un grande appassionato di motori ed affezionatissimo alla sua Cinquecento. Una sera, tornando da una serata con pizza in un paesino sulle pendici dell’Etna, gli equipaggi amici, man mano che si scendeva lunghe le strade tortuose che portavano in città, si sfidarono in una pazza corsa. Nella Cinquecento di Alberto, stava seduto a lato Antonio, mentre, nell’altra auto, c’erano Mimmo e Marcello, due colleghi ed amici universitari. Man mano che si andava avanti, Alberto prese un vantaggio sull’altra macchina. I volti dei due giovani erano tesi ed eccitati. Nell’ultimo tratto, prima di arrivare in Città, il percorso era a senso unico ma con una strada stretta e tortuosa. Le curve si succedevano l’una all’altra rapidamente, mentre la macchina avversaria incalzava da vicino. Ad un tratto, subito dopo una curva, ecco che l’auto di Alberto ed Antonio si ritrovò improvvisamente   con un muro davanti che copriva una curva a gomito. La Cinquecento era lanciata e frenare sarebbe stato un disastro, con uno schianto certo. Non c’era abbastanza spazio.
Alberto, senza pensarci su, entrò nella curva a gomito e di controsterzo portò la macchina fuori da quell’incubo. Antonio era rimasto freddo e vigile, teso come un arco. Un boato uscì dalle gole di Alberto ed Antonio misto ad una risata che squarciava il silenzio assordante di qualche istante prima. Non riuscivano a credere di esserne usciti fuori senza danno e, subito, alla tensione subentrò un senso di trionfo e di potenza. L’altra macchina, che li seguiva, si accostò con calma alla Cinquecento di Alberto, che ora procedeva lentamente.
- Ma siete pazzi? - gridò Mimmo- affacciato dal finestrino della sua auto
- Si, è stato pazzesco – rispose Antonio – mentre Alberto gridava e rideva!
Tutti, dopo, scesero dalle macchine per abbracciarsi e ridere senza fine.

.................................................CONTINUA.............................................................



Nessun commento:

Posta un commento