domenica 14 ottobre 2018

UN MONDO NUOVO - Parte finale




 L’indomani Antonio aveva deciso di partire per Roma, mentre gli altri compagni del gruppo si sarebbero fermati ancora qualche giorno. In ogni caso molti amici di Eugenio vennero a trovarlo nel pomeriggio per salutarlo e come al solito si approfittò dell’occasione per discutere insieme.
-Come avete passato questi giorni a Firenze?  E’ stato interessante? -iniziò Eugenio rivolgendosi ad Antonio ed ai ragazzi del suo gruppo anche loro presenti quel pomeriggio.
-Sicuramente è stato bello vedere Firenze e stare con voi-rispose Pippo- Potersi  confrontare con chi sta cercando di riflettere,  come noi, sugli stessi problemi , personalmente mi ha molto stimolato, Dovremmo mantenere questi contatti e avviare delle iniziative che consentano di diffondere ulteriormente le nostre posizioni.
- Quali posizioni?- chiese  Marisa
- Il nostro modo di gestire le relazioni fra le persone, una riflessione su che tipo di lavoro  è accettabile per inserirsi  autonomamente nella società .Come considerare il concetto di autonomia personale, di proprietà e altro ancora.
- Pippo , forse non possiamo fare tutto questo- rispose Antonio-. In questi giorni ho capito che non ci serve stabilire delle regole da seguire  o da indicare agli altri  ma di recuperare il senso per cui fare le cose . Il valore profondo che diamo ai nostri sentimenti , alle cose in cui crediamo. Dopo,  forse la strada da percorrere è individuale e libera. Solo così, anche sbagliando, si può comprendere la propria vita. Mi sto convincendo che anche dal punto di vista sociale  è importante lasciare  una libera iniziativa alla persona . In questo modo, si può andare oltre quello che è comunemente accettato e realizzare  quella che chiamiamo innovazione.
-Antonio questo è molto pericoloso- disse Eugenio- stai di fatto giustificando  che ognuno faccia a modo proprio anche a discapito degli altri.
-Io non ho detto questo-aggiunse Antonio -Qualunque società ha il diritto/dovere di fare le sue scelte e limitare quei comportamenti che ritiene dannosi per il benessere sociale complessivo . Allo steso tempo, tuttavia, non  può esser tutto subordinato ad una organizzazione della vita centralizzata . Sarebbe il peggior totalitarismo . proprio quello che abbiamo sempre combattuto. Che sia una religione , un’ideologia o una setta  andiamo sempre a finire per ottenere dei risultati disastrosi. No , in questo periodo ho ritrovato , grazie a voi , una nuova serenità-Ho potuto guardare alle  cose che mi piacevano con un animo libero e desidero mantenerlo . Mi sento pronto per  scoprire il mondo che mi circonda . Voglio partire alla scoperta della vita e di quello che mi riserva come in un viaggio.
- da solo? – chiese Giorgio
-No… perché ? -rispose Antonio – non voglio essere senza amici . Quello che voglio dirti è che non ho più paura di vivere da solo la mia identità ,  il mio essere. Amo la mia solitudine  di un essere umano. Se ho degli amici , un amore non sarà per paura della solitudine , per la paura di vivere , ma per il desiderio di stare con i miei amici  di vivere il mio amore. E’ una cosa diversa
- E i nostri progetti? Chiese ancora Pippo
- Continueranno-rispose Antonio- Probabilmente  con una mia collaborazione saltuaria perché  starò molto più tempo a Roma dove sta pensando di trasferirsi definitivamente mia madre.
D’altra parte non c’era niente di concreto. Più che di progetti dovremmo parlare della nostra amicizia e quella per me ci sarà sempre
-Si rientra nella giungla? – chiese Eugenio-
- Dai,…  non è poi così tremendo e non è  una realtà univoca .Il “Sistema” come spesso sento  argomentare.  No, a me sembra che dobbiamo renderci conto che la realtà che abbiamo davanti è e sarà sempre complessa , piena di contraddizioni di male e di bene intrecciati insieme . Di cattiveria e generosità,  di sfruttamento e giustizia . Difficilmente potrà esistere un momento in cui tutto questo possa essere superato. Quello che penso invece è che gli equilibri tra queste forze sono sempre soggetti a mutamento e che questo dipenda dall’impegno di ognuno di noi . Questo ,a mio parere , costituisce la premessa per la qualità della società in cui vivremo e dipende da ciascuno di noi. Volevamo sapere come rientrare nel “ Sistema “ come mantenere le cose in cui crediamo e penso che la risposta sia semplice ed immediata . Impegniamoci in ogni aspetto della vita di cui saremo protagonisti con i valori in cui crediamo.
-Ci penserò sopra – rispose Eugenio assecondato da un mormorio d’intesa da parte degli altri-
Allora domani vai a Roma , se ho ben capito?
-Si- rispose Antonio – passo qualche giorno insieme a mio zio e mia madre.
Si era fatto tardi e  tutti gli amici cominciarono a salutare Antonio ed andare via. Il treno per Roma  partiva  presto  ed Antonio doveva ancora preparare la valigia.
La mattina dopo , il treno correva veloce lasciando alle spalle Firenze e quelle belle giornate vissute insieme ai suoi più cari amici.
Antonio era eccitato ed emozionato e si sentiva simile a  quel treno che  si spingeva avanti, in mezzo alla campagna, verso il futuro . Avrebbe rivisto la madre  e lo zio, sempre affettuoso. Poi, il suo pensiero   si rivolse a Conception  e al suo caldo e sensuale sorriso.
Qualche ora dopo ,ormai a casa dello zio , compose con calma il numero telefonico della ragazza.
-Pronto….Conception sei tu?..................Sono Antonio e sono a Roma!
- Ciao…Antonio – sorrise Conception.

FINE

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