giovedì 18 ottobre 2018

QUASI NEMICI - L'IMPORTANTE È AVERE RAGIONE (2017) Titolo orginale: Le brio



Non sempre,  essere portatori di idee o esigenze giuste  permette di avere ragione   in un confronto o addirittura di essere capaci di portare avanti  le proprie aspirazioni.
Il film, provocatoriamente ma con molta attenzione, ci fa riflettere su quello che è verificabile nell’esperienza di vita di ognuno di noi . Non basta essere nel giusto ; è altrettanto importante sapere portare avanti  le proprie idee e le proprie giuste esigenze in modo  da risultare vincenti ed accettati dagli altri .
Questo è doppiamente vero se si considera la consolidata abilità ad operare in tal senso da parte della classe dirigente rispetto ai ceti poveri e/o marginali. Risulta, a tal fine, particolarmente interessante la scelta del  film  di applicare questo principio proprio alla figura di una giovane studentessa di giurisprudenza  non solo di un ceto sociale modesto, ma anche appartenente ad una minoranza etnica. Proprio  “Lei “ capirà, a sue spese, come sia importante imparare  e seguire un percorso di formazione ( in questo caso di Retorica)  per fare in modo che  alla ragione di partenza si accoppi il risultato vincente  nel confronto con gli altri, facendo in modo che le sue posizioni risultino vincenti.
E’ questa una lezione importante soprattutto per i più giovani e per chi parte da condizioni disagiate. Devono imparare al più presto a saper portare avanti le proprie esigenze in maniera vincente.
Solo in tal modo potranno trasformare veramente la loro condizione ed ottenere i risultati che desiderano, rifuggendo da un possibile atteggiamento vittimista o, alternativamente,  eccessivamente estremista che li porterebbe verso pericolose posizioni devianti
 Al loro primo incontro, la studentessa  ed il professore di Retorica entreranno immediatamente in conflitto. Lui utilizzerà, per avere ragione nel loro confronto , la tecnica più spregiudicata e meno rispettosa dell’altro presente  all’interno delle sue regole dialettiche : l’insulto.
Quando non si hanno argomenti,  le spiegherà in seguito , l’insulto funziona sempre  e mette l’altro in condizioni di debolezza. A niente servirà l’indignazione o la rabbia se anzi, con il probabile  abbandono e rifiuto  dello scontro,  regaleranno la vittoria all’avversario. Sarà pertanto divertente vedere come nella scena finale del film i due protagonisti , ormai capaci  entrambi di gestire con successo le tecniche della retorica e della dialettica , si divertiranno ad insultarsi a vicenda rinsaldando nel mentre un possibile rapporto di stima e amicizia.
 Daniel Auteuil e Camelia Jordana,  sotto la regia di Yvan Attal , ci conducono piacevolmente per mano, durante tutto il film, facendoci gradualmente appassionare al percorso di formazione della giovane studentessa sulla base delle leggi della retorica   ed allo sviluppo del loro  confronto umano e dialettico.
Contemporaneamente, il percorso della giovane donna verso la professione di avvocato  e  l’affermazione sociale, grazie alle tecniche imparate, rappresenteranno anche una possibile strada di emancipazione  proposta al suo gruppo sociale ed etnico di riferimento, ben  rappresentato nella descrizione delle relazioni e del quartiere da cui proviene la ragazza.
 Abbiamo già apprezzato  la Jordana nel film “ Due sotto il burqa” ed adesso  la ritroviamo  nel ruolo di una studentessa di giurisprudenza dell’Università di Parigi 2 , Neila Salah.
Per questa interpretazione  ha vinto il premio César  come migliore promessa femminile del Cinema Francese. Convincente e bravo come sempre Daniel Auteuil nel ruolo del burbero professore di Retorica .
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