Adesso,
erano ormai alcuni giorni che le truppe inglesi erano arrivate e si erano
insediate in città occupando il palazzo
del governo. Presero atto che i carabinieri italiani erano rimasti tutti
ai loro posti di servizio e decisero di approfittare della loro presenza come fattore di
mediazione per l’occupazione del territorio nei confronti della parte più
importante della popolazione, che era di origine italiana, e che , in qualche modo , fino a quel momento li
aveva considerati come nemici. Presero pertanto contatto con il comandante dei carabinieri e lo
informarono della decisione di accettare la loro collaborazione. Allo stesso
tempo , tuttavia, fecero presente che , come d'altronde era comprensibile per
chi era stato un militare per tutta la
vita , era necessario un atto formale di adesione al nuovo potere costituito.
Desideravano pertanto che ogni carabiniere di stanza ad Asmara prestasse
formale giuramento sottoscritto di sottomissione e fedeltà all’Impero
britannico e alle sue istituzioni.
Questa era la condizione in cambio della quale si sarebbe dato vita ad una
forma di collaborazione che avrebbe permesso ai carabinieri di continuare a
svolgere il loro servizio , mantenendo la
posizione occupata. Chi non avesse prestato giuramento, sarebbe stato
invece arrestato e considerato prigioniero di guerra. Gli inglesi lasciarono il
testo del giuramento da far sottoscrivere
da tutti i carabinieri , ma pretesero che una copia fosse firmata immediatamente
dal comandante della stazione e se ne
andarono solo dopo che lo stesso l’ebbe
firmata davanti a loro.
CONTINUA
Nessun commento:
Posta un commento